Le aspettative di uno stop ai tagli dei tassi di interesse da parte delle banche centrali hanno frenato la scorsa settimana le performance dei 42 titoli di operatori di private capital quotati parte del portafoglio pubblicato nella pagina Trading floor di BeBeez, in collaborazione con eToro. Ciò vale soprattutto per Carlyle (-5,9%), Barings (-4,7%) e Tikehau (-4,4%), che invece si erano trovati nelle posizioni di testa a febbraio proprio grazie anche al positivo mood dei mercati in materia di tassi. Ricordiamo che le valutazione dei titoli del settore è alquanto sensibile all’andamento dei tassi di interesse data la loro dipendenza dai flussi di cassa attesi dalle partecipate in portafoglio.
In un contesto poco favorevole ha quindi spiccato ancora di più la performance di EQT (+2,7%), il gigante svedese dei private asset di cui è primo azionista la famiglia Wallenberg , che in settimana ha beneficiato dell’annuncio dell’ipo alla borsa di Zurigo del gruppo svizzero controllato Galderma (si veda qui il comunicato stampa), leader mondiale nei prodotti per la cura della pelle, che fattura circa 4 miliardi di dollari con ebitda margin del 23% e una crescita media negli anni dello stesso ebitda di circa il 21%. In occasione dell’ipo, che punta a raccogliere in aumento di capitale 2,3 miliardi di dollari su una valutazione del gruppo di circa 20 miliardi, EQT cederà parte della propria partecipazione, attualmente del 100%. E di altrettanto potrebbe essere la plusvalenza, visto che EQT aveva comprato Gaderma nel 2019 da Nestlé per poco più di 10 miliardi di dollari.
Appena inferiore la performance di Tamburi Investment Partners (+2,4%) che ha giovato dei positivi conti pubblicati lo scorso 13 marzo (si veda altro articolo di BeBeez e qui il comunicato stampa), tra cui si segnalano in particolare l’utile netto di 149,1 milioni di euro, contro i circa 139 milioni del 2022, grazie soprattutto alle plusvalenze realizzate nel 2023, per circa 115 milioni, su alcune cessioni tra cui circa il 5% di IPG Holding (maggior azionista di Interpump), a una quota di circa un terzo della partecipazione in Azimut/Benetti, al fondo arabo PIF (si veda altro articolo di BeBeez) e a un disinvestimento parziale di azioni di Prysmian . Tuttavia un altro fattore che ha sostenuto i corsi del titolo TIP a Piazza Affari è stata la notizia della cessione nel corso del 2024 delle partecipate Alpitour e Limonta, due exit per le quali non è esclusa la strada dell’ipo. Prevedibili quindi notevoli plusvalenze che fanno di TIP un titolo da seguire attentamente per l’intero 2024.