
“Dobbiamo completare il closing dell’operazione con il Fondo Italiano di Investimento, che rappresenterà la base del portafoglio di un nuovo veicolo. Poi, se tutto procederà bene, ci auguriamo di poter partire con l’iter per la quotazione. Ci vorrà ancora un po’ di tempo, ne potremo parlare nei prossimi mesi”, ha detto a MF Milano Finanza George Walker, presidente e chief executive officer di Neuberger Berman, l’ex braccio di asset mangement di Lehman Brothers.
Walker parlava nel corso di un pranzo a Milano a proposito dei tempi di sviluppo del progetto di un veicolo quotato che investa in pmi italiane non quotate e il cui portafoglio di base sarà appunto l’intero portafoglio di partecipazioni dirette del Fondo Italiano d’Investimento, per il quale ha ottenuto l’esclusiva a trattare giusto prima dell’estate (si veda altro articolo di BeBeez).
Al progetto Walker crede molto: “E’ un progetto che riteniamo molto interessante, perché in grado di coniugare da un lato le necessità di maggior capitale delle pmi e dall’altro la necessità dei fondi Pir di investire in strumenti liquidi”. E poi perché a Walker l’equity italiano piace soprattutto quando si tratta di aziende private: “Per l’azionario riteniamo che ci sia molto più valore nell’investimento nel capitale di rischio di aziende non quotate”, ha infatti detto chiaro.
Quanto ad altri tipi di veicoli per investire in pmi non quotate, Walker esclude che undomani NB possa farsi promotore di una Spac in Italia: “Il fatto che questo tipo di veicolo concentri l’investimento su una sola azienda non ci piace particolarmente, meglio diversificare a livello di portafoglio”.
Infine al momento non c’è all’orizzonte un ingresso nel private debt italiano, ma mai dire mai: “NB ha una solida esperienza nel settore, in particolare in tema di finanziamenti unitranche: in Europa gestiamo 38 miliardi in private debt. Se trovassimo un team interessante per sviluppare insieme il business del private debt in Italia, comunque, potremmo valutare l’opportunità” E Walker ha aggiunto: “Abbiamo fatto la stessa cosa per il private equity”, riferendosi all’operazione condotta un paio di anni fa con il team di Intesa Sanpaolo dedicato alle attività di private equity della banca che ha dato luogo alla piattaforma NB Renaissance (si veda altro articolo di BeBeez).
Parlando di approccio alle scelte di investimento, poi, Walker ha tenuto a sottolineare il fatto che NB ha scelto di affidarsi al fintech: “Crediamo molto nell’utilizzo dei big data, tanto che abbiamo assunto un chief data scientist. Si tratta di Michael Recce, che lavorava per il fondo sovrano di Singapore Gic come responsabile del progetto big data e che prima ancora era chief data scientist di Point72 Asset Management. Recce ha costruito sistemi di machine learning e intelligenza artificiale in grado di analizzare un numero enorme di dati raccolti anche attraverso il web per ottenere indicazioni sul reale stato di salute delle aziende nelle quali poi potremmo investire. È uno dei tanti modi per andare oltre l’analisi dei bilanci per valutarle”.