La proptech italiana Casavo, leader nell’instant buying di immobili, è sbarcata a Barcellona, con l’obiettivo di investirvi 100 milioni di euro in 12-24 mesi e realizzare un volume di oltre 100 compravendite nella sola capitale della Catalogna (si veda qui il comunicato stampa). La proptech ha creato un ufficio di cinque persone a Barcellona, sotto la guida di Francisco Sierra, che Casavo conta di quadruplicare entro la fine del 2022. Oggi la proptech conta oltre 270 dipendenti tra Italia e Spagna (dove era attiva dal gennaio 2020; si veda altro articolo di BeBeez).
Giorgio Tinacci, fondatore e ceo di Casavo, ha spiegato: “Barcellona è un mercato dinamico e molto frammentato, caratterizzato da uno stock immobiliare datato. Rappresenta quindi per noi una scelta strategica, che ci permette consolidare la nostra presenza in Spagna cambiando il modo di vendere casa per migliaia di consumatori. Adotteremo un approccio inclusivo a beneficio dell’intero ecosistema immobiliare e continueremo a investire in persone e in tecnologia per offrire la migliore esperienza utente ai nostri clienti.”
L’annuncio dello sbarco in Spagna è arrivato dopo quello del round di serie C da 50 milioni di euro e di un finanziamento fino a 150 milioni, avvenuti lo scorso marzo e finalizzati ad accelerare la crescita in Italia e Spagna, sia in altri Paesi europei (si veda altro articolo di BeBeez). Il round di equity era stato guidato da Exor Seeds, il braccio di venture capital di Exor, la holding della famiglia Agnelli, quotata a Piazza Affari. Al round di Casavo hanno partecipato anche Greenoaks Capital, Project A Ventures, 360 Capital e Picus Capital, già investitori nei precedenti round di finanziamento. Tra i nuovi investitori in Casavo rientravano poi P101 e Italia 500 di Azimut Libera Impresa sgr (gestito in delega sempre da P101) e Bonsai Partners, fondo di venture capital spagnolo che investe in realtà tecnologiche in tutta Europa.
Quanto al finanziamento, si era trattato di una cartolarizzazione sottoscritta da Goldman Sachs per finanziare la crescita del portafoglio immobiliare (si veda altro articolo di BeBeez). Quell’operazione è stata la prima di una serie che porterà la scaleup proptech a una raccolta di debito di circa 500 milioni di euro a inizio 2024, per supportare la crescita esponenziale del business. Lo ha detto lo scorso maggio il cfo della scaleup proptech Giuseppe Caputo intervenendo al Caffè di BeBeez in aroma web dedicato alle cartolarizzazioni (si veda altro articolo di BeBeez e qui il video).
Quest’anno, infatti, aveva detto Caputo “i nostri volumi raddoppieranno”, mentre “la crescita sarà a tripla cifra negli anni successivi”. Per questo motivo, quindi, nel prossimo futuro si potranno vedere altre operazioni simili strutturate per Casavo, che se sino a oggi, oltre a vari round di equity per un totale di circa 80 milioni, ha raccolto in totale circa 300 milioni di euro di debito, cartolarizzazione con Goldman Sachs compresa, che “saliranno a 500 milioni di entro fine 2023, inizio 2024”.
Sul fronte del debito, in precedenza Casavo era ricorsa solo al venture debt diretto, nel senso che nel febbraio 2020 aveva emesso un minibond da 5 milioni di euro, sottoscritto interamente dal fondo Amundi Progetto Italia gestito da Amundi sgr spa (si veda altro articolo di BeBeez); e nel giugno 2019 aveva incassato un direct lending da 25 milioni di euro da parte di un importante fondo internazionale con focus sul settore tecnologico (si veda altro articolo di BeBeez). Altri 30 milioni di euro erano stati raccolti, sempre come venture debt diretto, nell’ambito di un round più ampio comprendente anche 20 milioni di euro in equity, coordinato da Greenoaks Capital, società di investimenti di San Francisco, che aveva già investito in note società tech come Coupang, Brex, Deliveroo, Robinhood, Sonder e Discord (si veda altro articolo di BeBeez).
Sempre nel 2019 Casavo aveva incassato a febbraio un round di serie A in azioni di circa 7 milioni di euro, guidato da Project A Ventures (si veda altro articolo di BeBeez). A quel round avevano partecipato anche investitori che avevano già sostenuto Casavo, come Picus Capital, con sede a Monaco, e i fondo 360 Capital Partners. Avevano partecipato al round del febbraio 2019 anche Kervis Asset Management, Boost Heroes (holding di partecipazioni guidata da Fabio Cannavale), Marco Pescarmona (fondatore e presidente del Gruppo MutuiOnline) e Rancilio Cube, il family office e gruppo di impact investing fondato a Milano dalla famiglia Rancilio. Picus Capital nei giorni scorsi è uscito dal capitale: ha infatti ceduto la sua quota a Linus Digital Finance, investitore tedesco specializzato nel settore immobiliare. Dall’inizio dell’attività Casavo ha raccolto finora 385 milioni di euro tra equity e debito.
La proptech è stata fondata nel 2017 da Giorgio Tinacci e Simon Specka, con quest’ultimo che ha però ceduto la sua quota nella società all’inizio del 2019. Casavo semplifica il processo di vendita degli immobili, consentendo ai venditori di evitare le seccature e le incertezze legate alle diverse fasi della compravendita, intervenendo come acquirente diretto. Il sistema di valutazione automatizzato dell’azienda prende in considerazione molteplici variabili e fornisce ai potenziali venditori il valore esatto della loro proprietà, insieme a un’offerta di acquisto immediata, in tempo reale. Dopo l’accettazione dell’offerta, Casavo effettua un sopralluogo gratuito della proprietà, mentre il venditore riceve il 100% della liquidità nel giro di pochi giorni, contro i sette mesi mediamente necessari per vendere una casa in Italia. Il servizio è gratuito: la proptech guadagna da uno sconto medio dell’8% applicato al prezzo di mercato dell’immobile. La startup poi ristruttura e a sua volta rivende l’immobile.
Nell’ottobre 2020 la proptech ha rilevato Realisti.co, startup italiana che realizza visite immobiliari virtuali (si veda altro articolo di BeBeez). Casavo ha chiuso il 2020 con una crescita a tripla cifra grazie allo sviluppo di un’esperienza utente totalmente digitale, riducendo il tempo medio di vendita da 6 mesi a 30 giorni.