Merope Asset Management, società italiana d’investimento e sviluppo immobiliare fondata e guidata da Pietro Croce, ottenuto il permesso di costruire in deroga e il cambio d’uso dell’area da residenziale a ricettiva, ha reso noto (si veda qui il comunicato stampa) che aprirà insieme a Mandarin Oriental una struttura di hospitality di lusso a Roma, nell’area che ospita i dieci cosìdetti villini sallustiani.
Merope aveva acquisito questo portafoglio di trophy asset nel 2021 da Colony Capital (si veda altro articolo di BeBeez), per circa 100 milioni di euro, con un programma di investirne altri 80 per trasformarli e restaurarli con un occhio attento alla sostenibilità. L’operazione era stara finanziata da Intesa Sanpaolo e Banco BPM, in quote paritetiche.
I villini, risalenti al XIX secono, sono situati all’interno di un parco secolare e si sviluppano su oltre 18mila mq, ha detto Merope, spiegando che l’area sarà trasformata in un resort che sarà completato entro il 2026. L’area si trova fra le vie Sallustiana, Boncompagni, Piemote e Quinto Sella, a poca distanza da via Vittorio Veneto e Piazza di Spagna.
L’investimento oggi stimato per realizzare questo progetto, che prevede interventi di riqualificazione e restauro, è ora aumentato di 20 milioni rispetto alle stime del 2021, a circa 100. Merope si occuperà di queste attività otltre che della gestione della nuova struttura alberghiera, secondo un accordo pluriennale con Mandarin Oriental. Le singole ville saranno gestite come una struttura alberghiera unica, con 108 camere e suite, 6 ristoranti e bar. Completeranno l’offerta il Mandarin Bar e la spa Mandarin Oriental, tratti distintivi delle strutture del marchio.
Il masterplan del progetto e l’intervento di riqualificazione sono stati affidati a BMS, la creazione degli interni ai designer Gilles & Boissier, che già hanno prestato la loro opera per le strutture Mandarin Oriental di Marrakech e Madrid. L’F&B sarà affidato a Dimore studio, il verde allo studio di architettura del paesaggio Parc Nouveau.
“Siamo particolarmente orgogliosi di poter annunciare l’accordo di collaborazione con Mandarin Oriental, che ci permette di realizzare un progetto inedito non solo per la capitale, ma a livello globale: una vera e propria oasi urbana, dove vivere un’esperienza di ospitalità di altissimo livello in una dimensione da resort, nel cuore vibrante di una delle città più ricche di offerta culturale al mondo”, ha detto Croce, fondatore e amministratore delegato di Merope Asset Management. “Il progetto, partito nei tempi previsti grazie a un confronto costruttivo in essere con l’amministrazione comunale, riporterà i Villini Sallustiani al loro splendore originario, preservandone il valore storico, ma con l’ambizione di trasformarli in una delle strutture ricettive più iconiche del nostro Paese e a livello internazionale”.
“Roma ospita molti tesori storici e architettonici ed è una meta scelta dai viaggiatori di lusso di tutto il mondo. A Roma adotteremo lo stesso approccio meticoloso che abbiamo adottato per le nostre altre proprietà storiche, assicurandoci di onorare e rispettare l’artigianato locale e il patrimonio culturale romano, incorporando al contempo il lusso più raffinato, il comfort contemporaneo, standard di sostenibilità e il leggendario servizio per cui Mandarin Oriental è rinomato” ha aggiunto Laurent Kleitman, amministratore delegato di Mandarin Oriental Hotel Group. “Siamo lieti di estendere il marchio Mandarin Oriental in Italia e non vediamo l’ora di lavorare con i nostri partner di Merope per creare un punto di riferimento davvero unico nel cuore della città”.
Merope Asset Management è controllata al 70% circa da Pietro Croce, membro di una storica famiglia genovese imparentata con i Bonomi, tramite Ita36 Partecipazioni srl. Il resto del capitale è suddiviso fra Caleffi Partecipazioni srl (20%), Nennofin srl (8,43%), Aletti Fiduciaria spa (1,67%), con una quota che farebbe capo al principe Vitaliano Borromeo Arese, secondo quanto riportato da ItaliaOggi.
Dall’analisi effettuata in banca dati di Leanus, una quota (1,67%) rimane ancora intestata allo scomparso Federico Imbert, che era socio anche nel momento in cui fu effettuata l’operazione di acquisto da Colony Capital, così come John Elkann tramite la fiduciaria Fidersel.
Elkan ha successivamente liquidato le sue quote nel 2022 quando , contestiulamente, Croce e Lorenzo Niccolini, partner di Merope cui fa capo Nennofin, avevano venduto parte delle quote in loro possesso alla newco Caleffi Partecipazioni di Marco Caleffi, presidente della Caleffi di Novara (ottone e acciaio per il settore della rubinetteria e valvolame), che aveva rilevato il 20%. Il 17,8% era stato acquistato da Croce, pagandolo oltre 11,9 milioni, e il restante 2,2% da Niccolini, con un esborso di quasi 1,5 milioni, aveva spiegato ItaliaOggi all’epoca.
Dal 2015, anno della fondazione, ad oggi, Merope ha investito circa un miliardo di euro. Nell’ottobre 2018 aveva comprato Palazzo Bernasconi in via Palestro 24 a Milano, organizzando un club deal che aveva coinvolto 18 family office italiani e internazionali riuniti nell’spv Atlante (si veda altro articolo di BeBeez). Il palazzo era stato poi concesso in locazione al Gruppo Cipriani, che vi ha creato Casa Cipriani Milano. Nel marzo 2020 Merope aveva ottenuto un finanziamento da 60 milioni di euro da Banco Bpm (si veda altro articolo di BeBeez), destinato a finanziare le operazioni di riqualificazione di due immobili situati a Milano: la ex sede di Banca Ifis in Corso Venezia 56, rilevata nel dicembre 2019 per 50,5 milioni (si veda altro articolo di BeBeez) e la ex sede Ifil in Via Manzoni 9, acquistata nel febbraio 2020 per 30 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).
A giugno 2022 Merope ha reso nota la collaborazione con RH (arredamento di lusso) per riqualificare e posizionare proprio questo edificio storico, il Palazzo del Principe di Piombino, investendo circa 10 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). L’operazione di RH era finalizzata anche all’apertura nell’edificio del suo primo flagship store in Italia.
A dicembre del medesimo anno c’era stata l’ultima operazione in ordine di tempo, l’acquisizione per 38 milioni di un trophy asset fra via Ciovasso, via dell’orso e via Ciovassino, al termine di un’asta competitiva gestita da Dils. A vendere il complesso immobiliare cielo-terra di circa 4.000 mq era stata Cir (si veda qui il comuncato stampa dell’epoca).
Per quanto riguarda Mandarin Oriental Group, il resort romano sarà la quinta struttura presente in Italia che avrà il marchio del gruppo, dopo le due che sono state già aperte a Milano e sul Lago di Como e quelle che in via di apertura a Cortina d’Ampezzo (si veda altro articolo di BeBeez) e Porto Cervo. Nel primo caso Merope aveva sottoscritto un accordo di lungo termine con Attestor Capital per il rebranding e la gestione dello storico Hotel Cristallo di Cortina d’Ampezzo che, in vista delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina, riaprirà come Mandarin OrientalResort nell’estate del 2025 (si veda altro articolo di BeBeez).