Banca Ifis si è aggiudicata per 32,5 milioni di euro il 70,77% di Farbanca, l’istituto di credito italiano dedicato alle farmacie (si veda qui il comunicato stampa). Il prezzo potrebbe essere ridotto a seguito dell’aggiustamento di prezzo. A vendere è stata Banca Popolare di Vicenza, tuttora in liquidazione coatta amministrativa. Banca Ifis il 10 aprile scorso aveva presentato un’offerta vincolante per il 70,77% di Farbanca (si veda altro articolo di BeBeez).
Quello di Banca Ifis era uno dei nomi che circolava tra quelli dei potenziali interessati a rilevare il controllo dell’istituto, oltre a quelli del fondo Elliott e alla Spac Prima Lending (mai quotata e oggi in liquidazione, si veda altro articolo di BeBeez).
Il restante 29,23% del capitale continuerà a essere detenuto da 450 piccoli azionisti, prevalentemente farmacisti. Il closing dell’operazione è subordinato al rilascio delle autorizzazioni delle competenti Autorità. Unitamente alla firma del contratto è previsto il pagamento di una caparra confirmatoria pari al 15% del corrispettivo. Banca Ifis è stata assistita dallo studio legale Bonelli Erede in qualità di advisor legale e da KPMG in quantità di advisor finanziario. Il consulente dell’operazione è stata Mediobanca, per conto dei commissari di Banca Popolare di Vicenza.
Grazie all’acquisizione, Banca Ifis rafforzerà il presidio commerciale, raggiungendo oltre 4.700 farmacie clienti e una quota di mercato del 26%, grazie alla combinazione di Credifarma (quasi 2.800 farmacie clienti) e di Farbanca (circa 1.900 farmacie clienti). Le farmacie clienti di Farbanca sono ben distribuite su tutta Italia con una maggior densità tra Lombardia ed Emilia Romagna, a completamento della presenza territoriale di Credifarma, dimostrando un’elevata fidelizzazione, una buona qualità dell’attivo e un costo del rischio contenuto.
Sebastiano Egon von Fürstenberg, presidente di Banca Ifis, ha commentato: “Annunciare l’acquisizione di Farbanca in un periodo così complesso è ancora più importante perché rappresenta un segnale di fiducia verso il nostro Paese ed è la conferma che nei momenti difficili ci sono opportunità di crescita. Banca Ifis fin dalla sua fondazione è stata pioniera e ha individuato sempre delle eccellenze in diversi settori: dai Npl, con Toscana Finanza nel 2011 e FBS lo scorso anno, al leasing e finanza strutturata di Interbanca nel 2016. Avere una visione di ampio respiro ci permette di essere oggi un Gruppo che trae la sua forza dalla specializzazione e diversificazione dei suoi business oltre che dal talento e dalle idee delle sue 1.800 persone. Con l’integrazione degli asset complementari e il posizionamento di Credifarma e Farbanca, diventiamo un primario operatore del settore a livello europeo e acceleriamo lo sviluppo in un mercato che riteniamo strategico, a beneficio dell’intero gruppo”.
Luciano Colombini, amministratore delegato di Banca Ifis, ha spiegato: “La transazione ha una forte valenza strategica perché consente a Banca Ifis di consolidare la propria posizione di mercato nei finanziamenti alle farmacie e di conseguire importanti sinergie con la controllata Credifarma, dando vita al polo specializzato leader del settore in Italia. L’operazione, che conferma la capacità progettuale di Banca Ifis anche in un momento particolarmente difficile per l’economia del Paese, ha un solido razionale industriale e costituisce la naturale evoluzione dell’investimento effettuato storicamente nel settore. Proporremo al mondo delle farmacie una gamma completa di soluzioni personalizzate nel factoring, leasing, finanziamenti a breve, mutui e polizze assicurative anche attraverso il canale digitale”.
Farbanca era in vendita dal 2017, in quanto non faceva parte del portafoglio acquisito da Intesa Sanpaolo nel giugno dello stesso anno (si veda altro articolo di BeBeez). Tuttavia la cessione si è rivelata difficile. A fine 2017 era stata ceduta a New Seres Apennines, un veicolo controllato dalla cinese CEFC China Energy Company (si veda altro articolo di BeBeez). Ma poi transazione era saltata per difficoltà di Cefc e i commissari avevano dovuto rimettere sul mercato la società. Tra i soggetti interessati che avevano partecipato a quella gara c’era già Banca Ifis, oltre al Credito Valtellinese e ai fondi internazionali Blue Skye e Atlas (si veda altro articolo di BeBeez). Nel frattempo, poi, Banca Ifis si era rafforzata nel settore con l’acquisto di Credifarma a gennaio 2018.
L’asta era poi ripartita e alla fine del febbraio scorso, Banca Popolare di Sondrio avrebbe dovuto acquisire il 70,77% di Farbanca per 30 milioni di euro, ma era stata bloccata dalla Vigilanza di Banca d’Italia, che le aveva suggerito di concentrarsi sulla riduzione dei suoi crediti deteriorati e sul rafforzamento delle strutture di presidio interne (si veda altro articolo di BeBeez). Era stata la seconda acquisizione saltata per Banca Popolare di Sondrio: lo scorso ottobre la Bce aveva infatti bloccato per gli stessi motivi l’acquisto della Cassa di Risparmio di Cento da parte dell’istituto di credito valtellinese.
Farbanca ha chiuso il 2019 con: un utile netto di 4,1 milioni (-18,7%%), nuove erogazioni al settore della farmacia per 102,5 milioni di euro, un patrimonio netto a 65,5 milioni (+4,6% rispetto a fine 2018), un Common Equity Tier 1 (CET1) ratio pari al 15,72%, raccolta diretta complessiva a 526,2 milioni (-3,3%) e impieghi a 597,8 milioni (+4,1%). Riguardo la situazione di emergenza innescata dall’epidemia da coronavirus, la banca ha scritto che “i tempi ed i modi in cui verrà risolta tale situazione hanno ancora margini di incertezza che si riflettono nell’operatività quotidiana della banca; tuttavia non si può sottacere la considerazione che il settore della farmacia su cui è concentrata l’attività della banca ha una natura sostanzialmente anticiclica”.