Lediberg, la società produttrice di agendine e taccuini nel portafoglio di Synergo sgr, sta per passare di mano. Banche, azionisti e nuovi investitori hanno infatti trovato un’intesa sulla ristrutturazione del debito sulla base dell’art. 182 bis della Legge Fallimentare e sono in attesa dell’omologa da parte del Tribunale di Bergamo. Lo rivela oggi MF-Milano Finanza, precisando che le banche finanziatrici a medio-lungo termine (in prima linea Intesa Sanpaolo e Unicredit e in seconda battuta Mps, Bnl, Natixis e Ikb) hanno accettato l’offerta presentata da un gruppo di investitori libanesi che nel loro Paese già operano nel settore, aggregati nel veicolo Iris Fund, e che sono affiancati da un gruppo di investitori privati bergamaschi.
Nel dettaglio, i nuovi soci, assistiti nella negoziazione con gli istituti di credito da K Finance da R&G Consultant, hanno messo sul piatto 20 milioni di euro di nuovo equity, mentre le banche convertiranno in equity 40 milioni di euro dei loro crediti, il tutto per una ricapitalizzazione complessiva di 60 milioni. Al termine dell’operazione, che prevede anche 5 milioni di investimenti, il debito finanziario di Lediberg si abbatterà dagli attuali 140 milioni a circa 85 milioni, che a loro volta verranno riscadenzati su 8 anni con 3 anni di moratoria sul capitale. Il documento dell’accordo di ristrutturazione depositato in Tribunale spiega che fornitori e altri creditori, incluse le banche finanziatrici a breve termine, non saranno coinvolti nella ristrutturazione e i loro crediti verranno integralmente onorati. Lediberg nell’operazione è stata affiancata da Lazard sul piano finanziario e da Gianni, Origoni, Grippo, Cappelli&Partners su quello legale. Advisor legale delle banche è stato invece Linklaters.
Lediberg aveva avviato un importante programma di investimenti subito prima dello scoppio della crisi finanziaria del 2008 e si era trovato successivamente in difficoltà nel sostenere il servizio del debito a supporto di quel piano di espansione. Nel 2010, quindi, la società aveva fatto ricorso a un primo accordo di ristrutturazione del debito sulla base dell’art. 67 della Legge Fallimentare, ma l’operazione non era stata sufficiente e a inizio 2012 la società si era trovata nuovamente in pesante difficoltà.
Grazie alla ristrutturazione, alle sinergie con i nuovi investitori esteri e all’apporto finanziario e manageriale degli investitori italiani, Lediberg conta di poter riprendere a crescere, soprattutto a livello internazionale, raggiungendo i 209 milioni di euro di fatturato a fine 2018 con un ebitda di 22,7 milioni, dai 167 milioni di ricavi e dai 12,6 milioni di ebitda di preconsuntivo 2013.
Lediberg, fondata nel 1965 da Lindo e Maria Castelli, era stata acquisita da Mcc Sofipa nel settembre 2006, con Sofipa sgr che è stata poi acquisita lo scorso anno da Synergo sgr. La società ha sette stabilimenti produttivi, di cui 4 in Italia, uno in Germania, uno in Brasile e uno in Romania. Lediberg produce agende datate e non, ma è attiva anche nella stampa di pregio con la controllata Castelli Bolis Poligrafiche spa e con il brand Nazareno Gabrielli produce accessori in pelle, sempre focalizzati su agende.