Il Consiglio dei Ministri, come atteso, ha approvato il testo del cosiddetto Decreto Crescita, su proposta del Presidente Giuseppe Conte, del Ministro dell’economia e delle finanze Giovanni Tria e del Ministro dello sviluppo economico Luigi Di Maio. Il testo è stato approvato stato con la clausola “salvo intese”, che è la stessa formula con cui quindici giorni fa è stato approvato il decreto sblocca cantieri, che nel frattempo non è ancora stato pubblicato in Gazzetta. Il fatto che si sia ricorsi a quella clausola, dunque, segnala che esistono opinioni divergenti all’interno del governo su qualche punto.
In ogni caso, nel frattempo, non è stato diffuso un nuovo testo del decreto, per cui fa fede quello discusso in pre-consiglio dei ministri, datato 2 aprile, e che BeBeez aveva già pubblicato lo scorso 3 aprile (si veda altro articolo di BeBeez sulle parti del testo del 2 aprile relative ai PIR e qui l’articolo di BeBeez sulla parte del testo del 2 aprile relativa a equity crowdfunding e social lending).
Come si legge nel comunicato di ieri sera del CdM, “il testo prevede, in particolare, sgravi e incentivi fiscali, disposizioni per il rilancio degli investimenti privati, norme per la tutela del made in Italy e ulteriori misure per la crescita”.
In ambito fiscale, il comunicato ricorda che si introducono, tra le altre misure:
– la maggiorazione dell’ammortamento per i beni strumentali nuovi,
– modifiche alla disciplina del patent box,
– una nuova disciplina del credito di imposta per attività di ricerca e sviluppo e per il “rientro dei cervelli”,
– un nuovo regime fiscale per gli strumenti finanziari convertibili,
– incentivi alle aggregazioni d’imprese,
– una nuova disciplina per la vendita di beni tramite piattaforme digitali e fatturazione elettronica,
– il credito d’imposta per le commissioni riferite a pagamenti elettronici da parte di distributori di carburante.
Nel comunicato del governo non si fa parola però né della modifica alla disciplina dei PIR (art. 13) nè della misura per incrementare gli investimenti qualificati di enti privati di previdenza obbligatoria nell’economia (art. 13 bis).
Sul fronte del rilancio degli investimenti privati, si introducono, tra le altre misure:
– una garanzia statale funzionale allo sviluppo della media impresa,
– norme per la semplificazione della gestione del fondo di garanzia per le piccole e medie imprese,
– modifiche alla “nuova Sabatini”,
– misure di sostegno alla capitalizzazione delle imprese e sui tempi di pagamento tra le imprese,
– norme in materia di cartolarizzazioni,
– agevolazioni a sostegno di progetti di ricerca e sviluppo per la riconversione dei processi produttivi nell’ambito dell’economia circolare,
– la definizione delle società di investimento semplice (Sis),
– norme per la creazione di nuove imprese “a tasso zero” e per la trasformazione digitale