Credem, la banca quotata di Reggio Emilia controllata dalla famiglia Maramotti, ha investito in Noonum, società basata a Seattle attiva su intelligenza artificiale, analisi del linguaggio e sistemi di apprendimento digitale finalizzati al supporto delle analisi finanziarie e alla costruzione di portafogli (si veda qui il comunicato stampa). L’accordo è stato perfezionato il 30 settembre.
L’operazione è stata finalizzata da Euromobiliare Asset Management sgr, divisione del risparmio gestito del Gruppo in collaborazione con l’innovation unit di Credem. Nel dettaglio, l’operazione prevede l’immissione di liquidità per accelerare lo sviluppo della startup, oltre a possibili opzioni di partecipazione a future strategie di crescita. L’accordo prevede inoltre la possibilità di costruire una partnership strategica, che consentirà ai gestori e analisti di Euromobiliare Asset Management sgr di lavorare con il team americano di Noonum ed avvalersi del loro contributo di analisi dei dati, con l’obiettivo di sviluppare nuovi prodotti di investimento tematici.
Noonum è stata fondata nel 2015 a Seattle da Shankar Vaidyanathan. E’ stata supportata, ma senza investimenti azionari, dalla FinTech Sandbox di Boston (si veda Crunchbase). Inoltre, Noonum è una delle startup selezionate nel maggio scorso dall’incubatore della Silicon Valley EvoNexus, finanziato da RBC e Franklin Templeton, che si occupa di sviluppare partnership per la ricerca e accompagnare sul mercato di startup innovative sui temi del wealth management (si veda altro PRNewswire).
“L’obiettivo di questa operazione è cominciare a investire in startup che ci permettano di evolvere il nostro modello di servizio e di gestione. Vogliamo fare leva sulle potenzialità di Noonum al fine di aiutare i gestori con analisi di dati alternativi e quindi accrescere la qualità di fondi e sicav, in particolare tematici e sostenibili. La startup ha infatti elaborato un sistema di analisi finalizzato a trasformare dati disaggregati in informazioni utilizzabili ai fini dell’individuazione di decisioni di investimento. In particolare, il sistema elaborato da Noonum analizza le diverse iniziative intraprese da un ampio numero di società e le informazioni ad esse relative per fornire una serie di dati così da individuare nuovi temi di investimento, approfondirne l’analisi e gestirne i rischi correlati. È l’inizio di un percorso, che stiamo sviluppando insieme a Franklin Templeton, che ci vedrà sempre più protagonisti in questi ambiti”, ha spiegato Paolo Magnani, coordinatore area wealth management Gruppo Credem.
Piergiorgio Grossi, chief innovation officer di Credem, ha commentato: “L’iniziativa con Noonum non ha un obiettivo meramente finanziario ma prevede un impegno industriale da parte di Credem nel creare una partnership duratura tra le due realtà. I nostri obiettivi comuni sono aumentare la conoscenza sui temi dell’intelligenza artificiale e promuoverne l’utilizzo per accrescere i rispettivi business. In particolare abbiamo l’obiettivo di aiutare i nostri analisti ad accelerare la ricerca e a intercettare segnali di mercato non rilevabili dalle tradizionali fonti informative, congiuntamente alla possibilità di proporre idee e spunti operativi agli sviluppatori della piattaforma di investimento, proponendosi quindi come punto di ingresso di Noonum in Europa”.
Si tratta del primo investimento nell’ambito dell’iniziativa di corporate venture capital lanciata lo scorso aprile dalla banca emiliana (si veda altro articolo di BeBeez). L’istituto di credito all’epoca aveva infatti messo a disposizione un plafond di alcuni milioni di euro da investire in open innovation. Il veicolo di Credem investe in partecipazioni al capitale di startup o fintech con finalità industriali e funzionali all’accelerazione del modello di open banking, ad esempio nell’ambito dell’instant lending e del wealth management, oppure nel settore della sicurezza informatica della supply chain. Il corporate venture capital di Credem è gestito in collaborazione con Credemtel, società del gruppo specializzata in servizi digitali per le imprese, che opererà da veicolo per il perfezionamento delle operazioni. Attraverso il suo progetto di corporate venture capital, Credem punta ad investire in partecipazioni al capitale di società ad alto potenziale di sviluppo (startup e fintech), con l’obiettivo di sviluppare tecnologie e modelli innovativi per rafforzare il business e generare valore per la clientela, migliorando la qualità di prodotti e servizi.
In precedenza, la banca emiliana aveva investito in private equity e venture capital a scopo puramente finanziario tramite Credem Private Equity sgr. Quest’ultima nel marzo scorso ha collocato il nuovo Eltif EltifPlus, autorizzato da Banca d’Italia nel dicembre 2020 e il cui obiettivo minimo di di raccolta è 100 milioni di euro e quello massimo è 200 milioni (si veda altro articolo di BeBeez). La sgr, tramite i due fondi Elite e Credem Venture Capital lI, nel dicembre 2020 aveva acquisito il 30% di Vista Vision, un network di cliniche private specializzate nella prevenzione, diagnostica, correzione e cura dei difetti visivi e delle patologie oculari (si veda altro articolo di BeBeez). L’operazione, del valore di oltre 5 milioni di euro, costituiva il secondo investimento dei due fondi di Credem Private Equity. Il primo risale invece al settembre 2020, quando avevano partecipato con un milione di euro al round da 5 milioni di BrandOn Group, la startup che offre alle aziende un servizio di gestione online del processo di vendita e post-vendita online. Il round era stato guidato da Cdp Venture Capital sgr, che aveva investito 3,5 milioni di euro, e, oltre ai fondi di Credem Private Equity, avevano partecipato anche l’allora Primomiglio sgr (oggi Primo Ventures) e Vulcano srl, veicolo di Fabio Cannavale, ceo di lastminute.com e cofondatore della società di venture capital Boost Heroes (si veda altro articolo di BeBeez).