Crif, gruppo bolognese specializzato nel settore delle credit information bancarie e uno dei principali operatori a livello internazionale nei servizi integrati di business & commercial information e di credit & marketing management, ha investito 610 mila euro nelle startup fintech(insurtech Fintastico, Bit&Coffee e Criptalia, oltre che nelle startup agritech/foodtech Biofarm e Latitudo 40 (si veda qui il comunicato stampa). L’operazione è avvenuta nell’ambito della prima edizione di I-Tech Innovation 2021, la call lanciata da Crif e Fondazione Golinelli per startup innovative in tre settori strategici: fintech/insurtech; foodtech/agritech; life science/digital health (si veda qui il comunicato stampa).
Dal canto suo, Fondazione Golinelli ha invece selezionato nel settore life science/digital health le startup biotech italiane Drug Discovery Clinics srl, InSimili e NovaVido, in cui ha investito complessivamente 390 mila euro (si veda altro articolo di BeBeez). Le otto startup selezionate dalla Fondazione e da Crif hanno ricevuto investimenti complessivi per un milione di euro.
Fintastico è una startup con sede a Milano fondata nel 2017 da Fabio Marras (che nel 2010 ha dato vita al primo roboadvisor d’Europa AdviseOnly) e Fabrizio Villani (eletto nel 2016 da Insurance Nexus tra i migliori 10 influencer insurtech e Internet-of-Things al mondo). Tra gli investitori della prima ora, si conta Fabio Brambilla (ex presidente di Assofintech; fondatore e amministratore di ControlPartners Ltd., joint venture con Controlfida Group, asset manager indipendente focalizzato sugli investimenti alternativi UCITS, con sede a Londra; ex Mc Kinsey e ex Advanced Capital sgr). Dall’ottobre 2019 fa parte del portafoglio di Digital Magics, l’incubatore d’impresa quotato all’Aim Italia. Nel dicembre 2019 Fintastico ha chiuso un accordo con il fondo di impact investing italiano Oltre Venture per individuare le startup fintech a impatto sociale (si veda altro articolo di BeBeez). Fintastico offre la possibilità agli utenti di individuare i servizi digitali più adatti alle loro esigenze, tramite la selezione di centinaia di realtà fintech sul web. Facendo leva sull’esperienza nel panorama fintech e sulla sua base di clienti, la startup si propone di passare da portale a modello di business del mercato finanziario per offrire entro il 2022 consulenza su prodotti finanziari e servizi di onboarding remoto ed entro il 2024 integrare soluzioni di gestione finanziaria personale all-in-one.
Bit&Coffee, con sede a Lecco, propone Core Solution, una piattaforma in cloud per la creazione e la gestione di preventivi, fatture elettroniche (PA, B2B e B2C) e relativi pagamenti, con aggiornamenti di stato in tempo reale e direttamente collegata con autorità fiscali e banche. La piattaforma conta già 10.000 utenti attivi, tra account premium e fremium. Recentemente è stato sviluppato un ecosistema di soluzioni per professionisti e pmi come pagamenti, contabilità e assistenza fiscale.
Criptalia è una piattaforma basata su blockchain che combina il crowdlending peer-to-peer come forma di prestito alternativo per pmi con una soluzione di robo-advisory basata sull’Intelligenza Artificiale per assistere gli investitori nella scelta del progetto. Oggi molte aziende hanno grosse difficoltà nel finanziare i loro progetti di crescita e spesso ottenere prestiti è un percorso lungo e laborioso. Criptalia mira, attraverso l’utilizzo di intelligenza artificiale, a comunicare in modo immediato a chi richiede il prestito se quest’ultimo sarà accettato o meno. La startup opera come agente di MangoPay. Criptalia è stata fondata a Bergamo nel 2018 da Diego Dal Cero e Matteo Vallin. Ha incassato 240 mila euro da Crif, che hanno portato la sua raccolta totale a 1,3 milioni di euro. In precedenza, ha chiuso due round pre-seed nel 2018 (320 mila euro) e 2019 (137 mila euro da Digital Magics), oltre a due round seed nel 2020 da 495 mila e 80 mila euro (si veda Crunchbase).
Biorfarm è la prima comunità agricola virtuale e si fonda su due pilastri, i piccoli produttori e consumatori finali. Grazie alle startup, persone e aziende possono adottare o regalare alberi, seguirne online la coltivazione e ricevere poi a domicilio i prodotti freschi, direttamente dai campi alla tavola. Il mondo digitale permette così di creare una relazione reale tra produttore e consumatore. Oltre all’adozione Biorfarm è anche un marketplace dove è possibile acquistare i prodotti degli agricoltori e riceverli subito. Grazie al modello Biorfarm agli agricoltori viene riconosciuto un prezzo equo, mediamente il 70% superiore rispetto alla tradizionale filiera, oltre a una certezza di collocamento dei prodotti e una liquidità immediata. L’agricoltore beneficia inoltre di ulteriori vantaggi, tra cui un supporto economico concreto in caso di eventi imprevedibili e la possibilità di usufruire di servizi di rete. L’utente che adotta l’albero supporta concretamente gli agricoltori e i loro territori, contribuendo a un sistema economico e sociale sostenibile e a un’agricoltura biologica e rispettosa dell’ambiente. La startup nel febbraio scorso ha incassato un milione di euro tramite una campagna di equity crowdfunding su CrowdFundMe, andando in overfunding del 500% rispetto all’obiettivo minimo di 200 mila euro. In precedenza, nel 2017, ne ha incassati altri 300 mila sempre tramite CrowdFundMe.
Latitudo 40 srl ha creato uno strumento di lavoro fondamentale per l’agricoltore moderno: una piattaforma di analisi dei dati unificata completamente automatizzata capace di estrarre automaticamente informazioni da immagini satellitari. La piattaforma, battezzata AgriAlitycs, rimuovendo le barriere tecnologiche nell’utilizzo dei dati satellitari, permette di trasformare le immagini del satellite in informazioni geospaziali offrendo i dati di cui l’agricoltore ha bisogno nel modo più semplice da interpretare. AgriAlitycs, attraverso innovativi algoritmi di machine learning e AI, monitora i campi agricoli e supporta l’agricoltura di precisione aumentandone la produzione. Gli algoritmi consentono di prevedere la resa di ogni campo, identificare la necessità di nutrienti o di irrigazione e di identificare lo stato di ogni specifica coltura o campo. I dati forniti possono inoltre essere importati nel sistema di gestione aziendale e trasferiti direttamente alle macchine agricole collegate per aumentare l’efficienza dell’azienda agricola. Il progetto è stato lanciato lo scorso anno e oggi la piattaforma è utilizzata da diversi agricoltori in Italia e all’estero, con oltre 15.000 ettari di terreno monitorati. La startup è stata fondata a Napoli nel 2017 da Donato Amitrano, Gaetano Volpe, Mauro Manente e Vincenzo Vecchio. Ha incassato 120 mila euro da Crif, che hanno portato la sua raccolta totale a 972 mila dollari. In precedenza, ha chiuso due round seed nel gennaio 2018 (50 mila euro) e gennaio 2021 (120 mila dollari da Techstars) e ha ottenuto un grant da 535 mila euro nel febbraio scorso (si veda Crunchbase)
Le otto startup nell’ambito di I-Tech Innovation 2021 scelte saranno ora coinvolte in G-Force, programma di accelerazione di G-Factor, l’incubatore-acceleratore di Fondazione Golinelli rivolto a realtà imprenditoriali emergenti. I team avranno l’opportunità di intraprendere un percorso di supporto allo sviluppo dei loro modelli di business della durata di 7 mesi dal 12 aprile a fine novembre, con una prima fase intensiva fino a luglio, ed una seconda fase di follow-up in remoto. Il programma di accelerazione G-Force non è di stampo prettamente accademico ma è piuttosto riconducibile al “venture building”, ed è ideato e costruito sulle specificità e necessità concrete di sviluppo di ogni singolo progetto e team. I contenuti formativi e il mentoring saranno messi a disposizione da imprenditori del settore, manager dal profilo internazionale, docenti e dallo staff di G-Factor, composto a sua volta da imprenditori, manager e da advisor tecnologico-scientifici e finanziari. Si affronteranno numerose tematiche: definizione del mercato e sua analisi, validazione tecnologico-scientifica dei prodotti-servizi, progettazione dei modelli di business e dei piani di sviluppo, determinazione della corretta value proposition per futuri investitori, inquadramento degli aspetti regolatori a livello nazionale e internazionale, protezione del brand e della proprietà intellettuale, apprendimento delle tecniche per presentare al meglio la propria idea e approcciare in maniera corretta e nei tempi giusti gli investitori, i partner industriali o scientifici, i clienti, i fornitori e le future risorse umane. Durante il programma si presenteranno le startup a importanti partner industriali del panorama nazionale e a una platea di investitori composta da fondi di investimento, venture capital, business angel e family office, scelti ad hoc per ogni singola startup.
Carlo Ghirardi, ceo di Crif, ha commentato: “Gli istituti finanziari, così come le assicurazioni, le utilities o le grandi corporate sentono sempre più l’esigenza di allargare la propria offerta di prodotti e servizi innovativi e per questo pongono grande attenzione alle opportunità offerte dai nuovi ecosistemi che si basano sulla collaborazione con terze parti per creare valore per il cliente finale. In questo ambito giocano un ruolo fondamentale le nuove tecnologie, che stanno consentendo di accelerare ulteriormente sullo sviluppo di soluzioni digitali. Il coinvolgimento di Crif nel progetto I-Tech Innovation si fonda sulla volontà di mettere a disposizione delle startup selezionate una chiara visione strategica, competenze evolute e un’esperienza più che trentennale maturata sui mercati più competitivi a livello globale. La nostra ambizione è diventare un punto di riferimento per le giovani imprese in ambito fintech, insurtech e agritech che vogliono intraprendere un percorso di crescita strutturato. Il nostro ruolo sarà proprio quello di aiutare le startup selezionate a esprimere tutto il loro potenziale al fine di trovare un spazio sul mercato. Al riguardo stiamo anche pensando a un programma di community con iniziative ad hoc estese a tutte le startup che hanno partecipato al bando e che sono interessate a intraprendere un percorso di accompagnamento con Crif”.
La società è un investitore abituale in startup, in particolare del settore fintech. Lo scorso febbraio il gruppo è entrato nel capitale della fabbrica di startup FoolFarm, che aveva appena chiuso un round da 2 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). Pochi giorni prima, invece, Crif aveva annunciato l’investimento nel fondo Neva First, il primo fondo venture capital lanciato da Neva sgr (si veda altro articolo di BeBeez), la nuova società di gestione di fondi di venture capital in cui si è trasformata lo scorso gennaio Neva Finventures, il braccio di corporate venture capital di Intesa Sanpaolo (si veda altro articolo di BeBeez). Lo scorso gennaio la società emiliana ha invece investito nella piattaforma we.trade, con cui ha anche siglato un’alleanza strategica (si veda altro articolo di BeBeez) e ha chiuso un accordo con AideXa, la nuova banca fintech dedicata alle piccole imprese e alle partite iva fondata da Roberto Nicastro e Federico Sforza (si veda altro articolo di BeBeez). Nel novembre 2020 Crif e American Express avevano poi siglato una partnership in ambito open banking con l’obiettivo di accelerare la trasformazione digitale dei clienti consumer e business (si veda altro articolo di BeBeez).
Ricordiamo che lo scorso aprile Crif ha emesso un bond da 45 milioni di euro a 12 anni (si veda altro articolo di BeBeez), che è stato interamente sottoscritto da Pricoa Private Capital (gruppo Prudential Financial), nell’ambito dell’accordo di shelf facility da 125 milioni di dollari siglato nel 2016 (si veda altro articolo di BeBeez). L’emissione seguiva quella da 30 milioni di euro dell’aprile 2020 sempre con scadenza 12 anni (si veda altro articolo di BeBeez). La prima emissione nell’ambito dell’accordo con Pricoa risale invece al luglio 2016 ed era stata da 50 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). I proventi dei nuovi titoli contribuiranno a sostenere il piano di investimenti del gruppo da 350 milioni di euro per il triennio 2021-2023. I nuovi investimenti riguarderanno nuovi servizi, tra cui anche open banking a livello globale. Al contempo, per sostenere il proprio percorso di crescita Crif ha recentemente lanciato il piano di assunzioni che prevede nel solo 2021 380 nuove risorse, di cui 150 nelle sedi italiane del gruppo, dopo le 220 già inserite globalmente nel 2020.