CRIF, azienda globale specializzata in business e credit information e soluzioni avanzate in ambito digitale per lo sviluppo dell’open banking, è entrata nel capitale della fabbrica di startup FoolFarm, che ha appena chiuso un round da 2 milioni di euro. Il primo azionista della società resta il fondatore Andrea Cinelli (in passato ideatore dei portali Libero e Alice), ma subito dietro c’è CRIF, seguita dagli altri investitori, più di 30, che hanno partecipato all’aumento di capitale Lo scrive l’agenzia di stampa Aska.
FoolFarm, nata a luglio 2020, è una sorta fabbrica di startup che ha aperto a Milano i suoi studios per sostenere la nascita e lo sviluppo di nuove imprese. La società quest’anno intende sviluppare in parallelo 8 nuove startup da progetti e idee imprenditoriali e 6 startup on demand, sulla base delle esigenze e delle richieste delle imprese. FoolFarm mira a lanciare un nuovo round entro fine anno, rivolto a investitori finanziari e imprese.
Il fondatore e ceo di FoolFarm, Andrea Cinelli, ha spiegato che la società “vuole essere la fabbrica dei talenti che svilupperanno l’enorme mercato dell’intelligenza artificiale nella speranza di contribuire a un modello di venture capital più equo per i talenti e redditizio per gli investitori”. Il ceo di CRIF, Carlo Gherardi, ha aggiunto: “Abbiamo deciso di contribuire alla crescita di questa iniziativa, unica nel suo genere in Italia, con la quale crediamo si possano sviluppare idee all’avanguardia con riferimento al mondo dell’Artificial Intelligence e della blockchain. Il modello FoolFarm ci permetterà di identificare all’origine le iniziative potenzialmente vincenti, contribuendo con le nostre soluzioni, le nostre idee e i nostri progetti di innovazione”.
CRIF è attualmente il primo fornitore europeo di informazioni bancarie e creditizie e uno dei principali operatori mondiali nei sistemi integrati di informazioni commerciali e di business e alla gestione del credito e marketing. Fondata a Bologna nel 1988, oggi opera in 4 continenti e vanta tra i suoi clienti oltre 6.300 banche e società finanziarie e 55.000 imprese, distribuite in più di 50 Paesi. Inoltre, per il sesto anno consecutivo CRIF è stata citata nella prestigiosa classifica IDC FinTech, posizionandosi nel 2019 al 50° posto al mondo e in vetta tra le aziende italiane.
CRIF ha chiuso il 2019 con un fatturato consolidato di quasi 560 milioni di euro, in aumento dai 509 milioni del 2018, quando aveva registrato 86 milioni di ebitda, a fronte di un debito finanziario netto di circa 146 milioni (fonte Leanus). Nell’aprile 2020 la società ha poi collocato in private placement a Pricoa Private Capital (gruppo Prudential Financial) un nuovo bond da 30 milioni di euro a 12 anni all’1,88% all’interno dell’accordo di shelf facility da 125 milioni di dollari (o equivalente in euro) siglato nel 2016 (si veda altro articolo di BeBeez).
CRIF è un investitore abituale in startup, in particolare del settore fintech. Nei giorni scorsi ha annunciato l’investimento nel fondo Neva First, il primo fondo venture capital lanciato da Neva sgr (si veda altro articolo di BeBeez), la nuova società di gestione di fondi di venture capital in cui si è trasformata lo scorso gennaio Neva Finventures, il braccio di corporate venture capital di Intesa Sanpaolo (si veda altro articolo di BeBeez), così come anticipato da BeBeez nel febbraio 2020 (si veda altro articolo di BeBeez). Lo scorso gennaio la società emiliana ha invece investito nella piattaforma we.trade, con cui ha anche siglato un’alleanza strategica (si veda altro articolo di BeBeez) e ha chiuso un accordo con AideXa, la nuova banca fintech dedicata alle piccole imprese e alle partite iva fondata da Roberto Nicastro e Federico Sforza (si veda altro articolo di BeBeez). Nel novembre 2020 CRIF e American Express avevano poi siglato una partnership in ambito open banking con l’obiettivo di accelerare la trasformazione digitale dei clienti consumer e business (si veda altro articolo di BeBeez).