GEDI, il gruppo editoriale controllato da Exor, la holding di investimento della famiglia Agnelli, quotata a Piazza Affari, ha annunciato l’acquisizione del 30% del capitale della società di influencer marketing Stardust (si veda qui il comunicato stampa). L’accordo raggiunto prevede la facoltà per GEDI di incrementare la propria partecipazione fino a raggiungere una quota compresa tra il 60 e il 100% nel periodo 2023-2025 e di esercitare sin d’ora ampi diritti di rappresentanza nella governance della società. Nell’operazione, Stardust è stata supportata dall’avvocato Francesco Marotta e del team Advisory di EY.
Il deal è stato realizzato rilevando quote di capitale da alcuni business angel e dalla holding di investimento di venture capital Alchimia spa, che manterrà una rappresentanza nella governance di Stardust. Ricordiamo che Alchimia, che aveva rilevato il 34% del capitale di Stardust nel settembre 2021 (si veda altro articolo di BeBeez), è la investment company fondata nel 2018 da Paolo Barletta insieme ad Alessio Vinciguerra e Lorenzo Castelli e partecipata da Annabel Holding, che fa capo a Nicola Bulgari (si veda altro articolo di BeBeez).
Fondata nel 2020 da Simone Giacomini, insieme ad Antonino Maira e Fabrizio Ferraguzzo, Stardust è oggi un media che unisce un’audience di milioni di persone estremamente eterogenea allo studio del miglior messaggio di comunicazione. La società conta oggi più 400 influencer sia italiani sia esteri, in grado di coprire ogni categoria di audience, produce circa 1.200 contenuti originali al giorno, e attrae oltre 500 creator, influencer e ambassador, la cui attività genera oltre 15 miliardi di visualizzazioni all’anno e 20 milioni di interazioni al mese. Grazie a un modo completamente nuovo di intendere l’influencer marketing e la comunicazione, Stardust nel solo 2021 ha gestito circa 300 campagne social per 70 brand, che ha consentito di conseguire un rapido sviluppo dei ricavi.
Simone Giacomini ha commentato: “Viviamo in un contesto in cui oggi le persone sono diventate un vero e proprio media, un media potente in grado di influenzare i consumi e i comportamenti di un vasto pubblico connesso digitalmente. La pandemia ha creato nuove abitudini, accelerato la convergenza al digitale e la Media Industry ha rivoluzionato la connessione degli utenti attraverso contenuti innovativi. Le persone sono il vero soggetto di questa trasformazione digitale: siamo tutti diventati strumenti di comunicazione e creatori di contenuti e di dati. Oggi è il tempo dell’emulazione digitale. È il momento in cui le persone sono aggregate per interessi, ovunque e in qualsiasi momento. Siamo felici che in una fase di cambiamento culturale così importante, GEDI sia al nostro fianco per aiutarci a raccogliere le sfide del futuro. Per Stardust, dopo l’ingresso nella propria compagine azionaria di Alchimia spa, avvenuto un anno fa, l’alleanza con GEDI rappresenta un capitolo fondamentale di un percorso di crescita”.
L’amministratore delegato di GEDI, Maurizio Scanavino, ha aggiunto: “Oltre il 70% degli italiani utilizza oggi i social media e il loro numero è in costante crescita. La Generazione Z e Millennials in particolare trascorrono poco meno di 3 ore al giorno sulle diverse piattaforme. Con Stardust la nostra strategia digitale compie un deciso passo in avanti perché ci permette di distribuire a nuove audience i nostri contenuti, in ambito news, audio e intrattenimento, e di approfondire le dinamiche e i linguaggi propri di comunità digitali finora non raggiunte dall’offerta di GEDI”. E ha concluso Scanavino: “Grazie al loro talento imprenditoriale, Simone (presidente di Stardust) e Antonino (ceo di Stardust) hanno posto le basi per un progetto solido e dinamico, un vero e proprio media fatto di persone in grado di raggiungere un’audience vasta e diversificata, coinvolgendo le nuove generazioni e non solo. Unendo le consolidate capacità editoriali e creative di GEDI al presidio nativo che Stardust assicura sulle nuove piattaforme digitali potremo ora realizzare prodotti innovativi e moltiplicare l’efficacia del portafoglio esistente”.
GEDI, è il primo gruppo di informazione quotidiana in Italia, leader nella carta stampata e nel digitale con testate quali La Repubblica, La Stampa, dieci giornali locali e appunto l’Espresso. La società è inoltre uno dei principali poli radiofonici nazionali, che include brand di assoluta eccellenza come Radio Deejay, oltre a Radio Capital e m2o. Gedi opera, inoltre, nel settore pubblicitario multipiattaforma, tramite la concessionaria A. Manzoni & C.
Sul fronte digitale, ricordiamo che nel giugno 2021 GEDI ha rilevato il 78% di AutoXY, uno tra i primi e principali motori di ricerca italiani specializzati nel mercato delle automobili. A vendere è stato Vertis Venture, il primo fondo di venture capital gestito da Vertis sgr dedicato agli investimenti seed nel Sud Italia. Il ceo di AutoXY Boris Cito e il cto Matteo Serafino, che hanno mantenuto rispettivamente il 20% e il 2% dell’azienda (si veda altro articolo di BeBeez). E sempre a giugno 2021 GEDI ha raggiunto anche un accordo con The Huffington Post LLC (gruppo BuzzFeed) per salire al 100% di Huffington Post Italia (si veda qui il comunicato stampa), rilevando il 51% del capitale della joint venture prima detenuta dall’omonimo gruppo editoriale statunitense, portando così la sua partecipazione nella società al 100%.
Quanto alle ultime altre operazioni in ambito editoriale, ricordiamo che lo scorso 5 maggio è stato firmato il contratto preliminare di vendita del settimanale L’Espresso e del periodico Le Guide dell’Espresso da parte di GEDI a BFC Media così come annunciato lo scorso marzo (si veda altro articolo di BeBeez). A fine giugno, poi, è stato firmato il closing dell’operazione (si veda qui il comunicato stampa). Nel dettaglio, L’Espresso Media srl, società partecipata al 51% da BFC Media e al 49% da IDI srl dell’imprenditore Danilo Iervolino, hanno acquisito dal gruppo GEDI i due rami d’azienda, senza debiti né crediti per 4,5 milioni di euro. BFC Media, quotata a Euronext Growth Milan, a sua volta, è controllata oggi a oltre il 97% dalla stessa IDI e dalla JD Farrods del fondatore Denis Masetti, a valle di un’opa che si è conclusa lo scorso 23 maggio e della procedura di acquisto lanciata sulle azioni ancora in circolazione, che si è conclusa lo scorso 10 giugno (si veda qui il comunicato stampa).
Nel novembre 2021, invece, il gruppo ha sottoscritto l’accordo per la cessione de La Nuova Sardegna al gruppo editoriale SAE spa (si veda qui il comunicato stampa), al quale GEDI aveva già ceduto nell’ottobre 2020 le quattro testate locali Gazzetta di Reggio, Tirreno, Gazzetta di Modena e Nuova Ferrara (si veda altro articolo di BeBeez).
GEDI è controllata da Exor dal giugno 2020, a valle di un’opa che aveva portato al delisting del gruppo (si veda altro articolo di BeBeez). Il gruppo ha chiuso il 2021 con 520 milioni di euro di ricavi (dai 533 milioni del 2020) un ebit di 10 milioni (da -12 milioni) e una perdita netta di 50 milioni (da -166 milioni), a fronte di un debito finanziario netto di 116 milioni (da 106 milioni) (si veda qui il bilancio 2021 di Exor).