Nel dicembre scorso il circuito del credito compensativo In-Lire ha acquistato Tibex, una rete di aziende e professionisti che ha l’obiettivo di ricollegare l’economia al territorio, attraverso lo scambio di merci e servizi (si veda qui il comunicato stampa). Si tratta della prima acquisizione per In-Lire, che le ha permesso di dar vita a un circuito di oltre mille imprese presenti in 16 regioni italiane, in particolare in Lombardia, Lazio e Piemonte.
A cedere Tibex è stata Gestione 3C srl, creata da imprenditori indipendenti locali che hanno sposato il modello di replicabilità di Sardex. Tibex è nata infatti otto anni fa, quando Sardex (oggi SardexPay) dopo aver sviluppato in Sardegna il concetto di rete di credito e moneta complementare, aveva cominciato ad applicarlo ad altre regioni italiane, anche su richiesta di gruppi di imprenditori locali. Tibex in origine copriva il territorio del Lazio. Successivamente Tibex, che si è poi resa indipendente nel 2020, si è sviluppata fino a contare iscritti in 19 regioni italiane e un volume del transato totale superiore a 15 milioni di euro, a fronte di più di 10 mila transazioni effettuate dai suoi iscritti.
Fondata a Torino nel 2017 da Romi Fuke e Marco Negro, in-Lire ha iniziato le sue attività a metà 2018 in Lombardia, con l’obiettivo di sostenere le piccole e medie imprese aiutandole a fare rete attraverso lo strumento del credito compensativo. In-Lire è stata inoltre la prima startup nel mondo dei circuiti di moneta complementare a implementare un modello legato all’innovazione sostenibile, riuscendo a ridare al sistema economico la centralità della persona, ma sfruttando la tecnologia per agevolare la velocità di circolazione degli affari. Il business si basa sull’utilizzo del credito commerciale, che viene adoperato come moneta per pagare beni e servizi tra le aziende che fanno parte del circuito. In questo modo si crea un circolo virtuoso in grado di sostenere le imprese e aiutarle in qualsiasi momento di crisi: il credito reciproco tra queste realtà nasce infatti in condizioni di forte fiducia, è generato dalla crescita del fatturato dei partecipanti e svolge appunto la funzione di una moneta complementare, che affianca ma non sostituisce l’euro.
In-Lire aveva incassato un primo round da 500 mila euro nell’agosto 2019, sottoscritto da un club deal guidato dall’incubatore BeMyCompany fondato da Antonio Quintino Chieffo (si veda altro articolo di BeBeez). Nel luglio 2020 In-Lire si è trasformata in società per azioni e ha avviato il processo di quotazione in Borsa. Nel settembre 2020 aveva annunciato l’imminente lancio di una campagna di equity crowdfunding da 500 mila euro sulla piattaforma We Are Starting, propedeutica alla quotazione (si veda altro articolo di BeBeez). In occasione del nuovo round, sarebbe dovuto rientrare nel capitale anche Marco Negro, primo fondatore della società, che poco dopo il lancio era passata interamente sotto il controllo di Fuke. Tuttavia, secondo quanto risulta a BeBeez crowdfunding e quotazione sono state posticipate di un anno a causa: del lockdown prolungato, non reputato strategico in termini di disponibilità di denaro da parte di piccoli investitori; della crescita sana e sostenibile di In-Lire. Il crowdfunding avverrà quindi entro giugno 2022 e la quotazione a fine 2023. “Nel mentre sono già in fase di negoziazione altre operazioni straordinarie che sommate alla crescita organica dell’azienda porteranno il circuito ai 2000 iscritti entro la fine di quest’anno”, ha anticipato il presidente Fuke a BeBeez.
Nel luglio 2021 In-Lire è diventata società benefit. L’azienda ha chiuso l’anno 2021 con oltre un migliaio di iscritti attivi e 12 mila transazioni effettuate, per un valore oltre 8 milioni di euro. Per quanto riguarda i ricavi, nel 2021 sono saliti del 57% da 361 mila a 560 mila euro circa; il patrimonio netto è raddoppiato, attestandosi a circa 1 milione; l’ebitda è aumentato da 17 mila (7,5%) a 55 mila euro circa (10%); la posizione finanziaria netta (pagata per intero l’acquisizione del ramo Tibex a fine dicembre) è rimasta pressoché invariata a circa 45 mila euro, di cui: 125 mila euro di disponibilità liquide e 80 mila di debiti a medio-lungo termine.
Romi Fuke, presidente di In-Lire, ha commentato: “L’operazione, che ha una forte logica industriale, è la prima in ambito m&a da parte della società e si conclude a soli tre anni e mezzo dall’inizio dell’attività, dimostrando la grande sostenibilità di un modello economico che non brucia cassa, genera profitto ed è capace di attrarre interessi e stakeholder. Attraverso l’operazione straordinaria appena conclusa, l’azienda rafforza il proprio patrimonio netto a oltre un milione di euro e consolida il valore della società a 3,841 milioni di euro postmoney”.