Invitalia Ventures sgr, la società alla quale il Governo ha affidato la gestione del miliardo di euro da dedicare a investimenti di venture capital, partecipata al 70% da Cdp Equity e al 30% da Invitalia, ha cambiato nome in Cdp Venture Capital sgr spa-Fondo Nazionale Innovazione (Fni). Lo ha deliberato ieri l’assemblea dell’sgr che ha anche nominato Enrico Resmini amministratore delegato e Francesca Bria presidente (si veda qui il comunicato stampa). Gli altri consiglieri sono poi: Pierpaolo Di Stefano, Marco Bellezza, Isabella de Michelis di Slonghello, Lucia Calvosa, Antonio Margiotta, Andrea Francesco Cardamone e Sergio Luciano Buonanno.
Resmini era già stato indicato da Cdp come candidato a capo di Invitalia Venture sgr lo scorso novembre (si veda altro articolo di BeBeez), mentre già a dicembre aveva parlato in pubblico con il ruolo di ad del FNI, in occasione della presentazione del Piano Nazionale per l’Innovazione 2020-2025 da parte di Paola Pisano, Ministro per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione (si veda altro articolo di BeBeez). Allora Resmini aveva precisato che in corso di autorizzazione, attesa per febbraio, ci sono già un fondo di fondi di venture capital e un fondo dedicato agli acceleratori di impresa per un totale di circa 200 milioni e che sono poi allo studio un nuovo fondo dedicato al corporate venture capital e un altro focalizzato sul tech transfer.
La nota diffusa ieri da Cdp precisa che obiettivi dell’sgr saranno:
- ampliare gli investimenti diretti e indiretti in startup;
- promuovere la nascita di nuovi strumenti di investimento che facilitino ad esempio i processi di trasferimento tecnologico da università / istituti di ricerca, nonché il coinvolgimento attivo delle imprese italiane attraverso il corporate venture capital;
- sostenere la crescita complessiva del mercato del venture capital, promuovendo e facilitando la connessione tra gli investitori nazionali/internazionali e le startup, e creando momenti di condivisione ed educazione sulle opportunità e le sfide di questo settore;
- favorire il contatto tra le startup e le aziende partecipate dal Gruppo Cdp.
Nell’agosto 2019, Invitalia spa aveva siglato il closing con Cassa Depositi e Prestiti per la vendita del 70% del capitale sociale della sgr. L’operazione era attesa da mesi: la direttiva firmata nel febbraio 2019 dall’allora Ministro dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, prevista dalla Legge di Bilancio 2019, autorizzava la cessione da parte di Invitalia spa del 70% del capitale sociale di Invitalia Ventures sgr, a prezzo di mercato e a patto che Cdp apportasse risorse aggiuntive, almeno pari all’ammontare delle risorse pubbliche già in gestione alla sgr (si veda altro articolo di BeBeez).
Alla fine dello scorso giugno èstato emanato il decreto interministeriale (decreto 27 giugno 2019 pubblicato in Gazzetta ufficiale a fine luglio, si veda qui altro articolo di BeBeez), con il quale sono state definite le modalità di investimento del FNI, annunciato lo scorso marzo a Torino dall’allora Ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro Luigi Di Maio (si veda altro articolo di BeBeez). Allora la nota del Ministero spiegava che il FNI sarà una sgr che lancerà più fondi di venture capital. I fondi gestiti dall’sgr investiranno a loro volta in altri fondi di venture capital e in startup e pmi innovative (per un’analisi dettagliata dei contenuti del decreto, si veda qui l’Insight View dedicata ai lettori di BeBeez News Premium, scopri qui come abbonarti a soli 20 euro al mese).