Dreamfarm, la startup (e società benefit) parmigiana che ha brevettato la mozzarella vegana (o senza latte), ha chiuso un round pre-seed da 5 milioni di euro (si veda qui il comunicato stampa).
Al round hanno partecipato investitori di primo piano fra cui Francesco Mutti, proprietario e amministratore delegato dell’omonima azienda che produce conserve di pomodoro, e Giampaolo Cagnin, imprenditore alimentare particolarmente attento agli ingredienti naturali e proprietario della holding di Parma, Synergetic. Ricordiamo che Cagnin ha oltre 30 anni di esperienza nella tecnologia alimentare. Ha dato vita, tra le varie cose, a Hi-Food (acquisita a febbraio 2022 da CSM Ingredients, leader globale nella ricerca e produzione di ingredienti alimentari controllato da Investindustrial), Campus (acquistato dalla svizzera Firmenich) e Italiana Ingredienti. È, inoltre, attivo come investitore in numerose start up del settore alimentare e della nutraceutica. Lo scorso gennaio infatti, insieme a Paolo Basilico, fondatore del gruppo Kairos e di Samhita Investments, ha lanciato una nuova holding della cosmetica hi-tech, Bioterra, partita a marzo con una dote iniziale di 100 milioni di euro di capitale (si veda altro articolo di BeBeez).
La società, che è stata fondata nel 2021 da Maddalena Zanoni e Mattia Sandei, a cui si è poi affiancato il ceo Giovanni Menozzi, vecchia conoscenza dell’innovazione nel mondo dell’alimentazione con la sua startup di consegna a domicilio di pasti salutari, Nutribees, da cui è poi uscito nel 2022.
La prima tranche del round si era chiusa lo scorso anno e con quei capitali la startup aveva realizzato il suo impianto produttivo a Sala Baganza, in provincia di Parma, dotato di specifici impianti finalizzati all’ottimizzazione del processo produttivo unico e brevettato. Lo scorso maggio Dreamfarm ha poi lanciato sul mercato i suoi primi prodotti: un’alternativa vegetale alla mozzarella in liquido di governo (ovvero l’acqua di scolo della mozzarella) Nutriscore A e un formaggio plant-based spalmabile. Entrambi i prodotti sono stati realizzati a partire dalla fermentazione delle mandorle. Nei negozi la mozzarella vegana di Dreamfarms costa 3,6 euro ed è usata anche al posto del fior di latte nelle pizze di Pizzium e FraDiavolo nel caso il cliente chieda un’alternativa vegetale all’ingrediente tradizionale.
Quanto ai progetti futuri, la startup nel 2024 intende anche ampliare il portfolio includendo altri due o tre prodotti, in aggiunta alle due referenze che offre al momento. La società punta inoltre a esportare i propri prodotti in Belgio, per poi puntare a un’ulteriore espansione internazionale.
Oggi l’ambizione di Dreamfarm, che prevede di arrivare a superare i 10 milioni di fatturato annuo entro 3 anni, è quella di creare una gamma di prodotti alternativi plant-based ai formaggi “buona e nutrizionalmente superiore rispetto alle proposte in commercio a livello mondiale”, fanno sapere i fondatori. Gli investimenti d’ora in avanti saranno impiegati principalmente “per far crescere il canale distributivo in Italia e all’estero e in ricerca e sviluppo, ai fini di ampliare la quantità di prodotti offerti”.
Il ceo Giovanni Menozzi ha spiegato: “L’alternativa Dreamfarm alla mozzarella è un prodotto innovativo, con meno dell’ 1% di grassi saturi e che pertanto si rivolge a quella grande fascia di consumatori sempre più attenti agli aspetti legati alla sostenibilità e al profilo nutrizionale, ma che non vogliono rinunciare alla bontà di un prodotto tipicamente Italiano. Da parmigiano di nascita”, ha detto È un sogno avere la possibilità di creare proprio qui una realtà come Dreamfarm e avere nella compagine sociale imprenditori di questo calibro. Il settore è in grande crescita e siamo convinti di poter dire la nostra a livello mondiale con la tipologia di prodotti che abbiamo e continueremo a sviluppare”.
E Cagnin ha aggiunto: “Abbiamo investito nel progetto perchè crediamo che ci sia la concreta possibilità di rivoluzionare il settore, grazie a importanti innovazioni in ambito tecnologico e a un branding accattivante e molto riconoscibile sullo scaffale”.