Neva sgr, società di venture capital controllata al 100% da Intesa Sanpaolo Innovation Center, celebra il traguardo del quarto anno di attività con la chiusura del periodo di investimento con un anno di anticipo del primo fondo Neva First, che ha anche condotto la sua prima exit, e con il lancio dei nuovi fondi Neva II e Neva II Italia, dedicati a investimenti in società che si impegnano a fornire soluzioni di business a problemi globali, che avranno una capacità di investimento finale di 500 milioni di euro (si veda qui il comunicato stampa).
Lo hanno annunciato ieri i top manager di Neva sgr, alla presenza del presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro, e della Chief Sustainability Officer di Intesa Sanpaolo e Presidente di Intesa Sanpaolo Innovation Center, Paola Angeletti, presso le Officine Grandi Riparazioni di Torino, davanti a una platea di venture capitalist, corporation, investitori istituzionali, esperti, imprenditori e startupper da tutta Italia e da numerosi altri Paesi, fra cui gli Stati Uniti.
Nel dettaglio Neva II punta a una raccolta finale di circa 400 milioni di euro, da investire nelle migliori aziende emergenti altamente innovative a livello mondiale, mentre Neva II Italia prevede di raccogliere 100 milioni di euro da riservare alle realtà italiane. Entrambi i fondi hanno il mandato di concentrare la propria attenzione su società che operano nelle scienze della vita, la transizione energetica, la trasformazione digitale, la produzione manifatturiera di nuova generazione e l’aerospazio.
Il lancio dei due fondi era stato anticipato un anno fa dal presidente di Neva sgr, Luca Remmert, e dal ceo e general manager, Mario Costantini, quando però si immaginavano due nomi diversi e cioé Neva II Global e Neva II Europe (si veda altro articolo di BeBeez). L’obiettivo di Neva II Global , era stato detto, era raccogliere circa 400 milioni di euro e investirli nelle migliori aziende emergenti altamente innovative a livello mondiale, con particolare attenzione a quelle statunitensi, israeliane, europee e italiane. Mentre per Neva II Europe, per cui era prevista una raccolta di circa 100 milioni, doveva essere interamente dedicato alle realtà europee, specialmente italiane.
Quanto ai fondi precedenti, ricordiamo che Neva First, dedicato a investimenti in startup italiane (30% della raccolta) e internazional (70%)i, soprattutto statunitensi e israeliane, ma anche in fondi di venture capital internazionali, aveva chiuso la raccolta a quota 250 milioni di euro nel settembre 2022 (si veda altro articolo di BeBeez), dopo aver annunciato un secondo closing a 180 milioni di euro nel novembre 2021 (si veda altro articolo di BeBeez) e dopo un primo closing a 150 milioni nel gennaio 2021 (si veda altro articolo di BeBeez). Il primo closing aveva visto un impegno di 50 milioni sottoscritto da quattro fondazioni bancarie (Compagnia di San Paolo, Cariparo, Carifirenze, Carilucca) e altri 100 milioni che erano stati messi a disposizione dalla stessa Intesa Sanpaolo. Per terminare la raccolta del fondo l’sgr si è poi rivolta anche alla clientela qualificata di Intesa Sanpaolo Private Banking, cui cui ha stretto un accordo nell’agosto 2021 (si veda altro articolo di BeBeez).
Il fondo Neva First, come detto, ha annunciato ieri non solo la chiusura in anticipo del suo periodo di composizione del suo portafoglio, dopo aver investito in 33 società (si veda qui il portafoglio), ma anche la prima distribuzione di capitale ai sottoscrittori, grazie all’uscita dal capitale dell’israeliana Cyberint, specializzata in cybersecurity, di cui a fine agosto è stata annunciata l’acquisizione da parte dell’operatore globale di cybersecurity Check Point Software Technologies, quotato al Nasdaq (si veda qui il comunicato stampa). Il fondo Neva First aveva investito in Cyberint nel luglio 2022 agendo in qualità di lead investor del round di serie B da 40 milioni di dollari, in cui era stato affiancato dai venture capital israeliani Viola Growth e StageOne Ventures (si veda altro articolo di BeBeez).
Quanto agli altri fondi, nel dicembre 2021 l’sgr ha lanciato Neva First Italia, interamente dedicato al mercato italiano, che era stato sottoscritto al 100% dal fondo di fondi FoF VenturItaly e dal fondo di co-investimento del MISE, gestiti da CDP Venture Capital sgr (si veda altro articolo di BeBeez). Anche il fondo Neva First Italia ha chiuso in anticipo il periodo di investimento, in questo caso di due anni, concludendo la composizione del portafoglio nell’agosto 2023 invece che nell’agosto 2025, realizzando complessivamente 7 milioni di euro di investimenti in 9 startup (si veda qui il comunicato stampa).
Infine, nell’ottobre 2022, Neva sgr ha lanciato il fondo SEI – Sviluppo Ecosistemi di Innovazione, partito con una dotazione iniziale di 15 milioni sottoscritti da Intesa Sanpaolo Innovation Center e con un obiettivo hard cap di 50 milioni (si veda altro articolo di BeBeez).
In totale a oggi, ha dichiarato Neva sgr, i primi tre fondi hanno investito in oltre 40 società un totale di 170 milioni di euro, il che significa che, a fronte di una raccolta complessiva di oltre 257 milioni, è stato lasciato evidentemente ancora spazio per degli investimenti follow-on.
“In quattro anni Neva sgr è divenuta un punto di riferimento non solo in Italia per il venture capital dedicato all’innovazione”, ha commentato Luca Remmert, presidente di Neva sgr, che ha aggiunto: “II nostri fondi consentono agli investitori di contribuire alla creazione e allo sviluppo di piattaforme tecnologiche innovative su settori chiave dell’economia e della società. L’obiettivo è generare un alto rendimento di capitale partecipando attivamente alla soluzione di grandi problemi globali. I nuovi fondi Neva II andranno a rafforzare ulteriormente il nostro impegno, investendo complessivamente 500 milioni di euro, ad esempio in campo medico in progetti per la cura di malattie oncologiche e autoimmuni”.
E ha sottolineato Mario Costantini, amministratore delegato e direttore generale Neva sgr: “Con Neva II Italia consentiremo ai fondi pensione, casse di previdenza e fondazioni bancarie di poter entrare in questo mercato”.