Qromo, startup foodtech nata a Milano nel 2020 da un’idea di Francesco Basile con l’obiettivo di digitalizzare e semplificare tutti i processi delle attività di food retail e del settore Ho.Re.Ca, ha chiuso un secondo round di investimento da quasi un milione di euro, che ha portato così la società a raggiungere una valutazione di circa 8 milioni (si veda qui il qui il comunicato stampa).
Il round appena concluso, realizzato con il contributo di investitori privati, family office, angel investor, tra cui LCA Venture e CTR Holding, ha portato all’interno di Qromo non solo liquidità ma anche l’esperienza di diversi professionisti provenienti da contesti del mondo della ristorazione.
“Per crescere, una società non ha bisogno solo di liquidità ma anche di competenze specifiche: la nostra raccolta ha portato ad avvicinare persone con un forte know-how nel mondo del food retail e Ho.Re.Ca al progetto Qromo. Sono molto lieto di avere trovato persone di talento che hanno creduto in questo progetto, e di poter contare oggi su un team di 12 professionisti provenienti da vari contesti, tra cui Luca Marras, uno tra i pionieri di The Fork, e Ludovico Molossi, ex Scalapay”, ha precisato l’ad e co-fondatore Francesco Basile.
La raccolta, che si è chiusa a marzo 2024, si aggiunge al primo round messo a segno dalla startup nel 2023 (si veda qui il comunicato stampa), e contribuirà ad alimentare la crescita organica dell’azienda e lo sviluppo di nuove soluzioni digitali destinate alla ristorazione, così da arricchire il servizio per i clienti della società.
La startup è nata nel luglio del 2020, nel pieno della pandemia, con l’obiettivo di risolvere la scarsa digitalizzazione all’interno del settore Ho.Re.ca, offrendo una soluzione cosiddetta smart che permette ai ristoratori di eliminare il concetto di cassa: i clienti possono ordinare e pagare direttamente dal telefono senza bisogno di installare app ma semplicemente inquadrando un QRCode. La soluzione Qromo integra infatti un menù digitale, un servizio di ordini e pagamenti completamente digitalizzato e un software gestionale che vanno a rendere efficaci tutti i processi che avvengono all’interno di un ristorante, dall’ordinazione al pagamento, sino alla gestione del magazzino.
Il servizio in questione è rivolto a tutte le attività di vendita: stabilimenti balneari, hotel, ristoranti, cocktail bar, pub, bowling, pizzerie, eventi e comporta diversi vantaggi per tutti i locali. In Italia la startup è già presente in più di 20 città tra cui Milano, Roma, Napoli e Torino. Inoltre nel 2022 ha già registrato una crescita del transato pari ad oltre il 75% rispetto all’anno precedente. Le attività aderenti, da parte loro, si legge nella nota, hanno verificato un aumento medio dello scontrino pari a oltre il 20%, dovuto alla rapidità e comodità del self order, agli strumenti innovativi presenti nella dashboard ed alle statistiche di vendita avanzate.
“La rinnovata fiducia degli investitori conferma che ci stiamo muovendo nella direzione giusta”, ha aggiunto Basile, che ha continuato: “In Italia la ristorazione è un settore notoriamente resistente ai processi di digitalizzazione, ma i dati ci dicono che sono i consumatori i primi a preferire gli strumenti e i metodi di pagamento elettronici. Le mie personali esperienze di lavoro in Cina, dove questo modello è molto diffuso, mi hanno rivelato l’arretratezza della digitalizzazione nel mondo della ristorazione italiana e questo impatta in maniera negativa sulle prospettive di crescita del business. L’ambizione di Qromo è quella di rivoluzionare la customer experience nel mondo della ristorazione, avvicinandola a quella di un Apple Store, in cui l’approccio data-driven semplifica i processi e massimizza i risultati, migliorando l’interazione tra attività e cliente e rendendo obsoleto il concetto di cassa”, ha concluso Basile.