Kong, startup americana cofondata da italiani che vende una tecnologia per gestire le Api (Application programming interface), ha incassato un round di serie D da 100 milioni di dollari. Lo ha guidato Tiger Global, con la partecipazione del nuovo investitore Goldman Sachs e degli investitori esistenti Index Ventures, Charles River Ventures (CRV), Andreessen Horowitz e GGV Capital. Il round ha triplicato a 1,4 miliardi di dollari la valutazione di Kong, che è diventata così un nuovo unicorno, avendo superato la valutazione di 1 miliardo di dollari (si veda qui il comunicato stampa).
Kong in totale a oggi ha raccolto 171 milioni di dollari dagli investitori in 6 round. Il round precedente, guidato da Index Ventures, era stato condotto nel marzo 2019 raccogliendo 43 milioni di di dollari e aveva portato il valore della società a circa un terzo di quello attuale (si veda qui il comunicato stampa di allora). Prima ancora, nel marzo 2017, la società aveva raccolto un round da 18 milioni di dollari guidato da Andreessen Horowitz (si veda qui il comunicato stampa di allora). La società inizialmente si chiamava Mashape ed è stata ribattezzata Kong sempre nel 2017 (si veda qui il comunicato di allora). In precedenza, nel 2013, la società ha raccolto un round da 6,5 milioni di dollari guidato da CRV (si veda qui il comunicato stampa di allora) e ancora prima, nel 2011, un round da 1,5 milioni di dollari guidato da New Enterprises Associates (si veda qui TechCrunch) e un round seed da 101 mila dollari tra il 2009 e il 2010.
Kong è un prodotto infrastrutturale che lavora con la community degli sviluppatori e con le aziende: un software che permette di proteggere e mettere in sicurezza le API, tecnologia che permette a un server di comunicare con un altro server.
“Raddoppieremo l’investimento in ingegneria per supportare ulteriormente i nostri clienti nella costruzione del loro tessuto di connettività con la nostra piattaforma di servizi gestiti dal cloud Kong Konnect”, ha dichiarato Augusto Marietti, cofondatore di Kong insieme a Marco Palladino.
I due avevano fondato la società a Milano nel 2008 da , ma senza ottenere finanziamenti. Decisero quindi nel 2010 di trasferirsi negli Usa, a San Francisco, dove invece hanno trovato un gruppo di blasonati business angel che ha creduto in loro, tra gli altri: Travis Kalanick, il fondatore di Uber; il fondatore di Amazon Jeff Bezos; l’ad di Google Eric Schmidt; Marc Andreessen di Netscape e Mike Volpi di Index Ventures. Dopodiché sono arrivati i anche i capitali dei fondi.