Permira si è aggiudicata l’asta per Golden Goose, la nota azienda italiana produttrice di calzature e abbigliamento di lusso, famosa per le sue sneaker, sinora controllata da Carlyle (si veda qui il comunicato stampa). Il perfezionamento dell’operazione, soggetto alle consuete condizioni, è previsto nei prossimi mesi.
In corsa c’erano anche i fondi di private equity Advent International, Cinven, Apax Partners ed Eurazeo (si veda qui altro articolo di BeBeez) e la Spac americana Acamar Acquisition Partners promossa da Juan Carlos Torres Carretero, presidente esecutivo del colosso dei duty free aeroportuali Dufry e quotata al Nasdaq dal febbraio 2019, dopo aver raccolto 300 milioni di dollari dagli investitori (si veda altro articolo di BeBeez). Ma sembra che Permira abbia battuto la concorrenza mettendo sul piatto un prezzo molto più alto degli altri: si parlava inizialmente infatti di una valutazione attorno a un miliardo di euro, ma alla fine il deal si è chiuso su un enterprise value di 1,28 miliardi di euro, pari a 13 volte i 100 milioni di euro di ebitda attesi per il 2020 (si veda qui Reuters).
Fondata nel 2000, Golden Goose ha sede a Venezia. Golden Goose Deluxe Brand è distribuito in tutto il mondo attraverso un network di negozi multibrand esclusivi e franchising, unitamente ai flagship store a gestione diretta. La società ha chiuso il 2019 con circa 260 milioni di ricavi, in netta crescita dai 185 milioni del 2018, quando aveva raggiunto un ebitda di 55 milioni e una posizione finanziaria netta a poco meno di 100 milioni, in forte calo nel giro di due anni rispetto alla leva di 3,5 volte l’ebitda al momento del buyout. Proprio grazie a questi risultati, la società ha pagato nell’aprile 2019 a Carlyle un dividendo straordinario di 100 milioni, permettendo al fondo di rientrare di circa la metà del suo investimento in equity (si veda altro articolo di BeBeez).
Permira ha offerto più di altri grazie alla profonda conoscenza del settore moda: in passato aveva investito con successo su Valentino, poi ceduta alla holding di investimento dei reali del Qatar, Mayhoola (si veda altro articolo di BeBeez). Inoltre 4 anni fa la stessa Permira aveva già partecipato alla precedente asta per Golden Goose, che era stata poi vinta da Carlyle (si veda altro articolo di BeBeez). Infine, in Gran Bretagna Permira ha rilevato Dr Martens. Proprio su quest’ultimo gruppo, attualmente in vendita, si potrebbe profilare una staffetta tra la stessa Permira e Carlyle.
“Golden Goose è uno straordinario marchio di lusso next-gen che può essere considerato l’inventore della categoria delle sneaker di fascia alta. Negli ultimi anni, l’azienda è cresciuta molto velocemente grazie al contributo del ceo Silvio Campara e del suo eccellente team di manager. Non vediamo l’ora di mettere a frutto la nostra esperienza nel settore consumer/luxury per accompagnare Golden Goose nella sua prossima fase di sviluppo ed espansione”. Massimiliano Caraffa, managing director di The Carlyle Group, ha aggiunto: “Siamo particolarmente orgogliosi di aver contribuito all’eccezionale crescita dell’azienda negli ultimi tre anni, anche grazie all’apertura di 100 negozi a gestione diretta a livello globale e alla creazione di una piattaforma omnichannel leader di mercato”.
L’asta per Golden Goose era partita nell’estate 2019, con Carlyle che aveva dato mandato a BofA Merrill Lynch di vendere la società nella prima parte del 2020. Nell’aprile 2019 il fondo aveva ricevuto alcune manifestazioni di interesse non sollecitate sia da fondi di private equity che da gruppi strategici ma si dice che le avesse rifiutate appunto perché inferiori al miliardo di euro. Tra le offerte si diceva che ci fossero anche quella del colosso del lusso americano Tapestry, che detiene i marchi Coach, Kate Spade e Stuart Weitzman; quella di Pvh, che controlla anche Tommy Hilfiger e Calvin Klein; infine quella di Vf Corporation, gruppo americano dell’abbigliamento quotato a New York.
Carlyle aveva comprato Golden Goose nel febbraio 2017 tramite il fondo Carlyle Europe Partners IV e Carlyle Asia Growth Partners V (si veda altro articolo di BeBeez). A vendere a Carlyle, per un equity value di 400 milioni di euro, era stato il fondo Ergon Capital Partners III alla guida di un pool di investitori (c’era anche DVR Capital), che nel maggio 2015 aveva a sua volta acquisito la maggioranza di Golden Goose (si veda altro articolo di BeBeez) dai fondatori della società, Alessandro Gallo e Francesca Rinaldo e dai fondi di Riello Investimenti sgr e dell’allora Dgpa sgr (oggi Syle Capital sgr, con la partner Roberta Benaglia che era rimasta alla guida della società). Nell’ambito dell’operazione, Zignago Holding spa aveva rilevato una quota di minoranza in qualità di coinvestitore, con fondatori della società che avevano mantenuto il 13% e il management il 3% (si veda altro articolo di BeBeez).