Il retailer italiano di abbigliamento in amministrazione controllata Stefanel ha ultimato il primo marzo la cessione del marchio e di 23 punti vendita su 27 totali a OVS, il retailer di abbigliamento quotato a Piazza Affari e partecipato da Tamburi Investments Partners (TIP).
Il commissario straordinario di Stefanel, Raffaele Cappiello, nella procedura di cessione è stato assistito da Spada Partners in qualità di advisor finanziario, e, per i profili legali, dallo Studio Legale CdTA e dallo Studio Legale Cavaliere-Mungari. OVS è stata seguita dallo Studio Legale Iannaccone e associati (si vedano qui il comunicato stampa di OVS e qui quello dei consulenti).
La vendita degli asset di Stefanel a OVS aveva ottenuto il via libera del Mise nel gennaio scorso (si veda altro articolo di BeBeez). OVS aveva presentato un’offerta vincolante a metà dicembre 2020 (si veda altro articolo di BeBeez) ed era entrato in trattative esclusive pochi giorni dopo (si veda qui il comunicato stampa).
L’offerta di OVS per Stefanel complessivamente prevede un corrispettivo di 3,2 milioni di euro, a fronte dell’acquisizione del marchio Stefanel e di alcune sue attività, tra cui: 23 negozi (su un totale di 27), l’archivio storico delle collezioni, il personale dei negozi e di sede prevalentemente coinvolto nello sviluppo dei prodotti. Il loro trasferimento sarà formalizzato mediante la sottoscrizione di appositi contratti. Il personale operante nella sede di Stefanel avrà la possibilità di inserirsi nell’organizzazione OVS di Mestre, a poco più di 30 km della sede attuale in Ponte di Piave, nell’arco dei 12 mesi successivi all’acquisizione, mentre il personale dei negozi sarà utilizzato per la riapertura degli stessi. I 23 negozi appena rilevati da OVS, situati in location di grande qualità, “saranno progressivamente riaperti già a partire da questa settimana e rappresenteranno la base di ripartenza per il rilancio del brand, che prevede un più ampio piano di crescita già nel corso del 2021. I prodotti che si troveranno nei negozi rappresentano l’ultima collezione sviluppata dalla precedente gestione”, precisa OVS nella sua nota.
Il rilancio del marchio Stefanel beneficerà di sinergie industriali e commerciali, passando attraverso una strategia multicanale, con negozi sia fisici che digitali, in Italia e all’estero. Inoltre, secondo quanto appreso dalle bozze del piano industriale, OVS prevede l’apertura, nei prossimi 3 anni, di una decina di nuovi negozi in Italia a marchio Stefanel e l’estensione del marchio nel segmento bambino con il lancio di Stefanel Kids.
Del possibile interessamento di OVS al dossier Stefanel si era iniziato a parlare nella primavera 2020, dopo le dichiarazioni di Gianni Tamburi a La Repubblica circa il possibile supporto che Tamburi Investments Partners (TIP) era pronto a dare al management di OVS in una sua prossima campagna di m&a. “Come azionisti di OVS, siamo pronti a sostenere il management per fare nuove acquisizioni di tutte quelle insegne che di fronte alla crisi preferiscano passare la mano e assicurare i posti di lavoro”, aveva detto Tamburi, fondatore di TIP, che è il maggiore azionista di OVS. TIP detiene infatti una quota del 22,7% di OVS, dopo aver rilevato dal gruppo Coin il 17,835% del capitale di OVS nel marzo 2019, a 1,85 euro per azione, per 74,9 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).
Quanto al finanziamento dell’acquisizione, oltre alle disponibilità correnti, OVS potrà contare sugli introiti del nuovo aumento di capitale sino a un massimo di 80 milioni, deliberato lo scorso dicembre dall’assemblea straordinaria da eseguirsi entro e non oltre il 31 luglio 2021 (si veda altro articolo di BeBeez). L’aumento di capitale era stato annunciato lo scorso 13 novembre. Nel comunicato stampa diffuso allora si leggeva che: “In considerazione dei recenti sviluppi del mercato in cui il gruppo opera, mercato che rimane comunque molto sfidante, si sta concretizzando, in particolare negli ultimi due mesi, un’accelerazione delle opportunità di aggregazione e di acquisizione. A tal fine, il consiglio di amministrazione ha deciso di mettere la società ancor più in condizioni di cogliere le migliori opportunità di consolidamento del settore e ha deliberato di convocare l’assemblea dei soci per sottoporre una proposta di aumento di capitale in opzione fino a 80 milioni di euro. Il principale azionista TIP – Tamburi Investment Partners spa e l’amministratore delegato Stefano Beraldo, già azionista di OVS, hanno comunicato l’intenzione di esercitare integralmente i rispettivi diritti di opzione e di sottoscrivere le porzioni di rispettiva competenza”.
OVS nella sua nota aveva tenuto a sottolineare che “OVS dispone di risorse finanziarie che da sole consentirebbero di poter cogliere alcune opportunità di aggregazione che si ritenesse di perseguire. L’assorbimento di liquidità causato dalle mancate vendite che hanno caratterizzato il primo periodo di lock-down è stato infatti ben compensato da pronte attività di contenimento costi, dalla tempestiva rimodulazione e cancellazione ordini, da accordi strategici con i fornitori e, cosa più importante, da un eccellente andamento del fatturato nel terzo trimestre. Il senso dell’operazione proposta è pertanto quello di poter cogliere tutte le migliori opportunità di crescita dimensionale a prescindere dai vincoli tipici delle fonti di finanziamento bancarie. Al tempo stesso si rafforzerà sensibilmente la struttura patrimoniale e finanziaria”.
Non a caso a metà dicembre 2020 l’ad Stefano Beraldo ai microfoni di Radio 24 aveva detto: “Non abbiamo mai smentito il nostro interesse verso Conbipel”. Il rivenditore italiano di abbigliamento, controllato dal fondo Oaktree Capital Management, di cui lo scorso novembre il Tribunale di Torino ha dichiarato lo stato di insolvenza (si veda qui la sentenza e qui la l’avviso ai creditori), si sta infatti preparando a entrare in amministrazione straordinaria (si veda altro articolo di BeBeez). Il commissario giudiziale di Conbipel, Luca Jautet, lo scorso dicembre ha depositato al MISE la sua relazione, per motivata opinione, utile a determinare l’ammissione alla straordinaria. Una volta ottenuta la valutazione del MISE, bisognerà attendere la decisione del Tribunale in relazione all’ammissione alla procedura.
A inizio 2021 Morgan Stanley ha superato la soglia del 5% del capitale di OVS tramite l’acquisto di strumenti finanziari e non esclude nei prossimi sei mesi di acquisirne altri. La banca ha però specificato che non punta al controllo della catena, né a influenzarne la gestione o favorire cambiamenti negli organi amministrativi. L’operazione è stata in parte finanziata con mezzi propri e in parte con debito. Morgan Stanley attualmente detiene il 5,692% di OVS, stando alle comunicazioni diffuse l’8 gennaio 2021 dalla Consob. Nel dettaglio, lo 0,102% è relativo a diritti di voto riferibili ad azioni, mentre il restante 5,59% fa riferimento a una partecipazione potenziale.
Tornando a Stefanel, il commissario straordinario Raffaele Cappiello il 16 gennaio 2020 aveva presentato al Ministero dello Sviluppo Economico (Mise) un piano di rilancio per la società, che prevedeva necessariamente l’ingresso di nuovi investitori (si veda altro articolo di BeBeez). La società era stata ammessa il 12 settembre 2019 all’amministrazione straordinaria dal Tribunale di Venezia (si veda altro articolo di BeBeez). Il gruppo aveva avviato l’iter per richiedere l’amministrazione straordinaria nel giugno 2019, dopo la presa d’atto “della mancata definizione di un accordo con i propri stakeholders, dell’attuale assenza di altri interlocutori interessati a supportare la società nella formalizzazione dell’ipotizzata proposta concordataria e dell’impercorribilità di ipotesi autonome di rafforzamento patrimoniale e ristrutturazione dell’indebitamento complessivo” (si veda altro articolo di BeBeez). Il marchio di abbigliamento aveva presentato domanda di concordato preventivo al Tribunale di Treviso il 14 dicembre 2018 (si veda altro articolo di BeBeez).
Stefanel era finita in crisi già nel 2016 e nel settembre 2017 i due fondi Oxy Capital e Attestor Capital avevano sottoscritto un aumento di capitale da 10 milioni di euro nell’ambito di un accordo di ristrutturazione del debito poi omologato dal Tribunale di Treviso nell’ottobre 2017. A valle di quell’aumento di capitale, Attestor e Oxy, tramite il veicolo River Tre srl, avevano acquisito il 71% del capitale, con Giuseppe Stefanel che aveva mantenuto una minoranza (si veda altro articolo di BeBeez). Il loro piano di rilancio si era però scontrato con un contesto generale di calo degli acquisti di abbigliamento e con la crescita dell’e-commerce. Alla fine del luglio 2020 il gruppo aveva un debito finanziario netto di 96,5 milioni di euro, in aumento dai 94 milioni di fine dicembre 2019 (si veda qui il comunicato stampa).