A dispetto del rallentamento del contesto macroeconomico, il profilo finanziario delle pmi italiane sta migliorando, ma bisogna prestare attenzione al “rischio crescita“. Lo rileva un’analisi condotta dal Dipartimento di Scienze Aziendali dell’Università di Bologna per il mediatore creditizio italiano NSA. L’Ateneo e l’azienda hanno costruito l’NSA Pmi Index sulla base di un campione di imprese della banca dati NSA, presentato ieri a Milano in conferenza stampa da Massimiliano Marzo, docente dell’Università di Bologna, e da Francesco Salemi, amministratore delegato di NSA (si vedano qui la presentazione completa e qui il comunicato stampa).
L’indice include 9 indicatori ponderati (liquidità, marginalità, crescita, indebitamento, investimenti, dipendenti, efficienza e onerosità finanziaria), scegliendo i più utilizzati nei modelli di rating delle aziende e utilizzando come anno base di riferimento il 2017 (pari a 100). L’indice ponderato nasce da una media ponderata di 5 settori, i cui pesi derivano dal valore aggiunto dei diversi settori all’economia italiana. Nel 2019 il Pmi Index 2019 è stato pari a 104,02, in miglioramento dal 102 del 2018 e in rialzo del 4,2% rispetto al 2017. La ricerca ha elaborato anche un indicatore di sentiment (NSA Pmi Outlook), il cui andamento positivo è in crescita sino al 63% a 365 giorni. “Nonostante i dati macroeconomici relativi all’industria italiana non siano positivi, la struttura delle micro-pmi e ancor di più quella delle medie imprese, non registra flessioni, a testimonianza della loro capacità di reagire più rapidamente alle difficoltà del mercato. Le micro-pmi, inoltre, mostrano una notevolissima resilienza, con una crescita consistente nonostante i rallentamenti in essere”, ha commentato Salemi.
Marzo ha condotto anche un’analisi aggiuntiva sugli indici di redditività delle imprese del campione e dell’intero database di NSA (pari a 50 mila imprese, depurato dagli outlier, ossia i valori estremi in positivo o negativo), suddivise per dimensione: micro, piccole e medie (si veda qui la presentazione completa). Dall’analisi risulta che sono tutte in crescita in termini di Roa e Roe e in particolare sono molto dinamiche le medie imprese. Nel dettaglio, il rapporto debiti/patrimonio netto è molto alto per le piccole imprese, mentre le medie e le micro hanno un rapporto migliore e sono virtuose sotto il profilo finanziario, per cui l’indebitamento scende a livello fisiologico una volta passata la fase critica di transizione da piccola a media impresa. Lo stesso discorso vale per il rapporto capitale proprio/immobilizzazioni e per il rapporto attivo circolante/debiti a breve.
“La situazione finanziaria delle pmi italiane è sana e non evidenzia ancora gravi crisi di bilancio, nonostante il leggero rallentamento del contesto macroeconomico. C’è da dire che le imprese comunque hanno approfittato dei tassi bassi per ristrutturare il debito e godere dei tassi di interesse inferiori. Da segnalare poi che le imprese piccole sono più meritevoli di attenzione per le loro crisi di crescita”, ha commentato Marzo. Interpellato da BeBeez sulle cause del problema, il professore ha puntato il dito contro i fondi di private equity, che “non dovrebbero spaventare le imprese, bensì rispettare la loro individualità e la cultura imprenditoriale italiana. Servono strumenti finanziari innovativi declinati per il mercato italiano e un approccio diverso alle pmi da parte dei fondi di private equity, in un’ottica di partnership”.
NSA è il primo mediatore creditizio italiano per fatturato, con sede a Milano e a Castel Mella (Brescia). Offre consulenza sul credito alle imprese e alle banche. Nel caso delle pmi, le aiuta a trovare credito presso le banche. Queste ultime invece si fanno affiancare da NSA per acquisire nuovi clienti tra le pmi. NSA è pagata in ogni caso solo con una success fee, ossia se la pmi ottiene effettivamente un finanziamento/se porta business alla banca facendole erogare credito, senza chiedere in cambio pagamenti anticipati. Il mediatore creditizio ha anche fatto certificare il suo processo di erogazione prestiti all’Università Cattolica. Detiene PrestiPro.it, in joint venture con Mutuionline, che permette a piccoli operatori economici di ottenere prestiti. NSA conta 209 collaboratori, di cui il 32% consulenti, 15 mila imprese clienti e 23 banche partner. Nel 2018 ha concluso 10.150 operazioni. Un’analisi di PwC sulle 30 mila operazioni di finanziamento condotte nel 2007-2019, presentata in conferenza stampa dall’associate partner Marcella Di Marcantonio, ha calcolato un default rate dell’1,48%, al netto dell’escussione della garanzia.