Il Tribunale di Milano ha ammesso al concordato preventivo Moby, società di trasporto passeggeri che fa capo alla famiglia Onorato. Lo ha comunicato la società nei giorni scorsi in una nota, dove precisa che “proseguirà in continuità il suo piano industriale e commerciale”, che ha già ottenuto buoni riscontri in questo avvio di stagione turistica (si veda qui il comunicato stampa). Ricordiamo che Moby e la controllata CIN (Compagnia Italiana di Navigazione) nel giugno scorso avevano depositato al Tribunale fallimentare di Milano la proposta definitiva di concordato preventivo (si veda altro articolo di BeBeez). In entrambi i casi, infatti, si trattava di domande relative a piani che erano stati aggiornati rispetto a quelli che avevano accompagnato domande depositate in precedenze.
Moby aveva depositato infatti il piano concordatario al Tribunale di Milano lo scorso 30 marzo sulla base del quale aveva chiesto l’ammissione alla procedura di concordato preventivo in continuità e non un accordo di ristrutturazione dei debiti come inizialmente previsto (si veda altro articolo di BeBeez), perché mentre le banche avevano accettato l’accordo, non era stato così per i fondi obbligazionisti riuniti nell’Ad Hoc Group, tra i quali si contano Soundpoint Capital, Cheyenne Capital, BlueBay, Aptior Capital e York Capital, ed esposti per 300 milioni. Così il gruppo aveva dovuto trovare un’alternativa. Quella domanda di concordato è stata poi aggiornata lo scorso giugno.
Quanto a CIN, anche in quel caso la domanda di ammissione al concordato di giugno era un aggiornamento di un’analoga domanda presentata lo scorso maggio per evitare il fallimento, dopo che erano finite in un nulla di fatto le trattative con Tirrenia in amministrazione straordinaria per un accordo di ristrutturazione del debito ex art. 182-bis della Legge Fallimentare (si veda altro articolo di BeBeez).
CIN è la good company nata dalla privatizzazione dell’ex compagnia di traghetti statale Tirrenia, dal 2015 sotto il controllo dell’armatore Vincenzo Onorato. Lo scorso aprile, infatti, la Procura di Milano, tramite il pm Roberto Fontana, aveva avanzato la richiesta di fallimento in quanto CIN non aveva raggiunto l’accordo di ristrutturazione del debito (art. 182 bis della legge fallimentare) con il 60% dei creditori, per cui non aveva presentato il promesso piano di concordato alla scadenza prefissata (si veda altro articolo di BeBeez).
Lo scorso maggio CIN aveva precisato che il gruppo Moby-CIN ha debiti finanziari per 640 milioni di euro e che grazie all’intervento di Europa Investimenti (gruppo Arrow Global) saranno pagati “77 milioni di euro in favore di banche e bondholder, ovvero l’intero debito di CIN nei confronti degli stessi, che saranno quindi obbligati al rilascio del consenso alla cancellazione delle ipoteche attualmente esistenti in loro favore sulle navi, con la conseguente permanenza sulle stesse della sola iscrizione di ipoteca di primo grado in favore di Tirrenia in Amministrazione Straordinaria”.
Ricordiamo che il via libera del Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) a un accordo di ristrutturazione del debito di CIN era cruciale perché con Tirrenia in Amministrazione Straordinaria, Moby deve ancora sistemare la questione del debito residuo a saldo dell’acquisizione del 60% di Tirrenia CIN, che nel 2012 ancora non era di Moby e che quest’ultima deve ancora al venditore. Tirrenia CIN era stata valutata 376,9 milioni di euro di cui 135 milioni erano stati pagati al closing dell’operazione nel luglio 2012 e altri restanti 62 milioni pagati nel febbraio 2016 in occasione del rifinanziamento del debito (si veda altro articolo di BeBeez). I restanti 180 milioni dovevano essere pagati in tre rate: la prima rata da 55 milioni andava pagata nell’aprile 2016, la seconda da 60 milioni entro l’aprile 2019 e la terza da 65 milioni nell’aprile 2021. Per questo il benestare del MISE al piano di ristrutturazione del debito è necessario.
Intanto nel giugno scorso è anche emerso che i commissari di Tirrenia hanno citato in giudizio il gruppo Onorato ritenendo che CIN si trovi in uno stato di dissesto finanziario a causa della inadeguata attività di direzione e coordinamento della controllante Moby e soprattutto della capogruppo Onorato Armatori srl partecipata direttamente dalla famiglia Onorato. Contemporaneamente CIN ha formulato una domanda di condanna di Tirrenia al pagamento di 20,85 milioni di euro avanzata nell’ambito di un procedimento in corso presso la Camera Arbitrale di Milano, avviato dalla stessa Tirrenia nei confronti di CIN per ottenere l’accertamento del debito a carico di quest’ultima di 180 milioni di cui sopra (si veda altro articolo di BeBeez). intanto CIN nel giugno scorso ha nominato direttore generale Simone Ferretti, che vanta una grande esperienza nella gestione, in particolare nella cantieristica navale e nella logistica (si veda qui il comunicato stampa).