Giacomo Andreoli (fondatore di Sovereign Capital Advisory), Giuliano Rizzi (partner dello Studio Legale CR Associati di Milano) e Dario De Sanctis (principal del colosso della consulenza strategica BCG) hanno lanciato ieri ufficialmente Wealth For Health (W4H), il primo search fund italiano dedicato al settore sanitario (si veda qui il comunicato stampa).
Ricordiamo che un search fund è una società che viene costituita appositamente per acquisire, gestire e sviluppare una sola società target, in vista di una possibile dismissione nel lungo periodo, tramite la quotazione o la vendita a terzi. In sostanza è un veicolo di club deal. I capitali del search fund vengono raccolti tra investitori privati e, una volta condotta l’acquisizione, il promotore del search fund, detto searcher, sarà anche colui che a tempo pieno lavorerà per lo sviluppo dell’azienda. In sostanza sarà a capo del management team.
Nel caso di W4H le cose sono nella realtà un po’ diverse, perché nessuno dei fondatori sarà il ceo. La nota diffusa ieri, infatti, precisa che è già stata redatta una shortlist per la posizione di futuro ceo della target e che tutti i candidati hanno già dato piena disponibilità a investire a fianco dei fondatori del search fund. La società target sarà una pmi italiana con un significativo track record, un margine di ebitda superiore al 20%, flussi di cassa positivi, non capital intensive, particolarmente adatta alla trasformazione digitale, solide relazioni con il sistema sanitario e una solida reputazione.
W4H è stato avviato nel primo semestre 2021 con la volontà di aggregare know-how medico-manageriale-professionale ed imprenditoria, con l’obiettivo di creare un futuro campione in una nicchia del settore healthcare, comparto in cui W4H intende ricercare opportunità sostenibili e inclusive in un’ottica ESG. Opportunità che quindi permettano lo sviluppo di business model in grado di migliorare la qualità della vita delle persone e del sistema della sanità, senza tralasciare la sostenibilità economica delle soluzioni adottate.
Giacomo Andreoli ha spiegato: “Il veicolo identificato con un search fund dedicato all’healthcare permette di offrire la flessibilità e lo strumento idoneo per supportare un manager specializzato nella sanità nell’acquisizione di una pmi italiana ad alto potenziale. L’importante trend di fondo legato alla digital transformation dei modelli di business e di servizio in sanità offre opportunità ad ampio spettro che possono essere colte con l’acquisizione di una realtà in grado di competere innovando ed offrendo soluzioni ad un’ampia platea di stakeholder.”
Giuliano Rizzi ha aggiunto: “W4H è una iniziativa sviluppata con una logica in grado di coniugare la sostenibilità sociale del business con le regole di governance che sono necessarie per gestire organizzazioni complesse focalizzate sulla crescita, il tutto massimizzando l’economicità che richiede ogni progetto di investimento”.
Dario De Sanctis ha concluso: “L’healthcare è un settore ad alto potenziale sostenuto da un trend di lungo periodo, forti afflussi di capitali e opportunità di aggregazioni evidenti. All’interno di questo contesto W4H parteciperà attivamente alla crescita e allo sviluppo della sanità italiana, portando competenze specifiche rilevanti.”
In Italia l’ultimo deal legato a un search fund risale alla fine dello scorso settembre, quando Il search fund CS Investimenti srl, fondato a inizio 2019 da Toby Sacchi Clarence-Smith (si veda qui altro articolo di BeBeez), ha comprato la società di Gessate (MI) Essedi srl, specializzata nei servizi di videoconferenze per le aziende.
In precedenza, nel dicembre scorso, Etichettificio LGL, che produce etichette autoadesive e fa capo al gruppo di investitori privati che ha finanziato il search fund Maestrale Capital srl, ha acquisito la concorrente Prisma (si veda altro articolo di BeBeez). Nel novembre 2019 Tarì, la holding dell’imprenditore Riccardo Zannoni, aveva ceduto Etichettificio LGL a Mistral Holding, holding costituita dal search fund Maestrale Capital. Zannoni e suo figlio Nicola hanno continuato a lavorare in LGL, con i ruoli rispettivamente di direttore commerciale e direttore di produzione. L’azienda da allora è guidata da Vito Giurazza, nominato amministratore delegato. Mediocredito Italiano aveva finanziato l’operazione (si veda altro articolo di BeBeez).
Maestrale Capital srl era stato lanciato nel febbraio 2017 dallo stesso Giurazza, che è stato executive director in JP Morgan nel dipartimento m&a e ha lavorato come consulente per Bain & Company. A scommettere sul fondo è stato un gruppo di investitori privati che comprende Paolo Ainio (Banzai), Francesco Rossi Ferrini (JP Morgan), Sandro Mina (Relay Investments) e l’investitore tedesco in search fund Jürgen Rillin.
Nel 2021 sono state lanciate altre iniziative simili, attualmente nella fase di ricerca del target. Lo scorso agosto la società di investimenti First Capital e l’advisor finanziario Capital for Progress ha raccolto 11 milioni tramite il search investment vehicle F4P (si veda altro articolo di BeBeez), mentre qualche mese prima, a marzo, era stato il turno di una iniziativa di portata molto più piccola, cioè Argo Partners, lanciata da due ex partner di Bain & Co, Andrea Tudini e Federico Ratini, che in due mesi hanno raccolto circa 600 mila euro (si veda altro articolo di BeBeez).