E’ già in overfunding la campagna di equity crowdfunding sul portale italiano Mamacrowd di The Perfect Cocktail, azienda italiana che commercializza cocktail monodose già miscelati e pronti da bere (si veda qui il comunicato stampa). La campagna, che assegna alla società una valutazione pre-money di 4,3 milioni di euro, ha già raccolto oltre 433 mila euro, battendo così l’obiettivo minimo di 300 mila. Ora punta all’obiettivo massimo di 800 mila.
Tra i 19 investitori nella startup rientrano anche ALIcrowd, primo Eltif italiano di venture capital che utilizza anche il crowdfunding per ricercare le aziende oggetto di investimento, istituito da Azimut Investments SA e gestito in delega da Azimut Libera Impresa sgr oltre a Carlo Francesco Dettori, investitore seriale in oltre 15 startup di successo tra cui I-Arena, Oltre La Media Group e Flowdron, e già socio dell’azienda di cui detiene il 10% tramite holding.
Nato nel 2016 da un’idea di Gianni Merenda e di Max e David Razionale, The Perfect Cocktail ha esordito prima sul mercato americano, e sta ora procedendo l’espansione internazionale, registrando un tasso di crescita di oltre il 40% sul fatturato annuo globale. L’obiettivo è ora aumentare gli investimenti in marketing, espandere il team in Italia e all’estero, con l’inserimento di un global cmo e di un team digital interno e proseguire con lo sviluppo di nuovi prodotti che rispecchino la filosofia del brand: offrire un cocktail davvero perfetto, di alta qualità, a un prezzo accessibile. The Perfect Cocktail rappresenta infatti il perfetto mix tra qualità e innovazione e la prima campagna di equity crowdfunding rappresenta un passo importante per la strategia di crescita. L’azienda è pronta a diventare leader sia in Italia sia all’estero del mercato dei cocktail, forte della strategia di distribuzione che vede da una parte la grande distribuzione, in particolare per l’uso domestico, e dall’altra l’horeca come canali privilegiati per la propria strategia di sviluppo. Oltre al consumo domestico, The Perfect Cocktail è stata infatti in grado di lavorare accanto a locali, hotel e ristoranti per sviluppare un prodotto in grado di soddisfare le loro esigenze specifiche, prima tra tutti quella di offrire un cocktail di qualità laddove non è possibile avere il servizio del barman. Negli hotel, primi tra tutti quelli del network Best Western, per avere il cocktail in stanza, oppure può essere abbinare a una proposta culinaria da consegnare a domicilio. Motivo per cui The Perfect Cocktail è presente anche su Glovo. La società ha chiuso il 2020 con ricavi per 219 mila euro e una perdita di 43 mila euro (si veda qui il bilancio).
I fondi raccolti con il crowdfunding serviranno per rafforzare il proprio posizionamento e potenziare la crescita dell’azienda. The Perfect Cocktail, che ha chiuso il 2020 con un fatturato di circa 230.000 euro, ha infatti prospettive ambiziose e un business plan che prevede un X5 sul fatturato nel 2021 e di arrivare a superare i 5 milioni di fatturato nel 2023.
Ha commentato Merenda: “Fin dalla nascita di The Perfect Cocktail nel 2016, la sfida più grande è stata lavorare alla creazione di drink che non avessero solo i migliori ingredienti e fossero perfetti appena miscelati, ma che mantenessero le loro qualità, aromi e profumi in un packaging funzionale, sostenibile e bello. Siamo arrivati così allo sviluppo di un processo brevettato che ci permette di avere caratteristiche uniche sul mercato dei cocktail in busta. E ora è il momento di fare un ulteriore passo verso la nostra affermazione nel mercato è diventare una cocktail company a 360°”.
Ha aggiunto Razionale: “Se è vero che il lockdown ha spinto i consumi di tutti gli alcolici, non potendo andare nei locali, i pack monodose hanno offerto una soluzione che permettesse di bere bene e responsabilmente. Ora è però arrivato il momento di tornare a stare insieme, e l’obiettivo di The Perfect Cocktail è continuare a innovare per rispondere alle sempre nuove esigenze dei consumatori, sia in Italia sia all’estero, che finalmente tornano a vivere una nuova socialità. Nascono così alcune novità importanti come i kit esperienziali (es. L’After Work Kit o la Wellness Box), le bag in a box da 3 litri e il servizio in abbonamento. I capitali raccolti saranno quindi fondamentali per proseguire il nostro percorso di ricerca e sviluppo del prodotto, da sempre la nostra priorità”.
Quanto ad ALIcrowd, ricordiamo che l’Eltif è anche uno dei sottoscrittori della campagna di equity crowdfunding su Mamacrowd (gestita da SiamoSoci, a sua volta partecipata da Azimut Libera Impresa) del broker assicurativo digitale MioAssicuratore, che all’inizio di ottobre ha superato il target minimo di raccolta di 1,1 milioni proprio grazie all’impegno di un milione da parte del fondo (si veda altro articolo di BeBeez). Sempre a ottobre, l’Eltif ha sottoscritto la campagna di crowdfunding del marchio di pantaloni da uomo Lirecento (si veda altro articolo di BeBeez). Il fondo è anche tra gli investitori della campagna di Pharmercure, sito web ove è possibile organizzare la consegna a domicilio di tutti i prodotti acquistabili in farmacia, compresi i farmaci con ricetta (si veda altro articolo di BeBeez), oltre che di Deesup, marketplace che consente le compravendite di oggetti iconici di design di alta gamma, già andata in overfunding (si veda altro articolo di BeBeez). L’Eltif inoltre ha sottoscritto la campagna di equity crowdfunding di Yocabè, l’azienda innovativa specializzata nell’aiutare i brand a vendere di più e meglio sui marketplace (si veda altro articolo di BeBeez) che si è chiusa questo mese, oltre a quella di Orapesce, che si è conclusa nel settembre scorso con una raccolta di 1,15 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez), e la campagna della fintech italiana Switcho (si veda altro articolo di BeBeez). Lo scorso agosto l’Eltif di Azimut ha investito anche nei crowdfunding di Dishcovery, startup attiva nella ristorazione B2B che offre un servizio di traduzione dei menu in tutte le lingue (si veda altro articolo di BeBeez) e del produttore di dispositivi di tracking per animali Kippy (si veda altro articolo di BeBeez).