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Vedrai spa, scaleup che sviluppa soluzioni basate su Intelligenza Artificiale che permettono alle pmi di simulare l’impatto delle decisioni sui risultati aziendali, dopo aver chiuso un nuovo round da oltre 40 milioni di euro guidato da Azimut lo scorso aprile (si veda altro articolo di BeBeez), ha acquisito nelle scorse settimane il 60% di Indigo.ai, uno dei principali player nel campo dell’Intelligenza Artificiale applicata all’interpretazione del linguaggio naturale (si veda qui il comunicato stampa).
Indigo.ai manterrà il suo brand, i suoi prodotti e il suo team. Restano inoltre nel capitale sociale tutti e cinque i founder di Indigo.ai, Gianluca Maruzzella, Enrico Bertino, Marco Falcone, Andrea Tangredi e Denis Peroni, segnando così l’inizio di una solida collaborazione industriale tra due realtà del nuovo made in Italy tecnologico. Advisor dell’operazione sono stati BOCG, Growth Capital, Legance, lo Studio Legale Eruzzi e lo Studio Legale Portolano Cavallo.
Nata nel 2016, Indigo.ai ha sviluppato una piattaforma “no-code” che permette a chiunque in azienda, anche senza coinvolgere data scientist, di sfruttare i modelli più potenti di deep learning e Conversational AI per progettare assistenti virtuali (chatbot, voicebot, etc.) di ultima generazione al fine di aumentare le vendite, migliorare la relazione con gli utenti, efficientare processi e ottenere insight sulla propria base clienti. Oggi Indigo.ai conta un team di oltre 20 persone che operano sia in Italia che all’estero e vanta clienti del calibro di Santander Consumer Bank, Bayer, Lavazza e Justeat.
Indigo.ai lo scorso novembre 2021 era stata una delle 5 startup selezionate per partecipare ad A-Road (si veda altro articolo di BeBeez), il programma di accelerazione e fundraising lanciato nell’agosto 2021 da Growth Capital (si veda altro articolo di BeBeez). Indigo.ai, così come le altre società selezionate ha avuto accesso a un investimento iniziale tramite strumento convertibile da 200 mila a 500 mila euro, erogato da Growth Engine, holding di investimenti in startup e scaleup ad alto potenziale di crescita fondata da Michele Appendino, Marco Ariello, Andrea Marangione e Fabio Mondini de Focatiis, professionisti di lunga data del venture capital.
Quanto a Vedrai, fondata a maggio 2020 da Michele Grazioli insieme a Valerio Zanaglio, è attiva sul mercato dall’ottobre dello stesso anno. La startup sviluppa soluzioni basate su Intelligenza Artificiale a supporto delle decisioni aziendali: ancor prima che queste siano prese, la tecnologia di Vedrai ne calcola l’impatto sull’azienda, analizzando decine di migliaia di variabili (aziendali e non) e individuando le possibili relazioni di causa-effetto.
Il round da 40 milioni raccolto quest’anno dalla scaleup, di cui accennato sopra, segue quello da 5 milioni di euro raccolto nel luglio 2021, che era stato sottoscritto da 32 investitori italiani, sulla base di una valutazione della società di 50 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). Tra gli investitori rientravano il presidente della stessa Azimut, Pietro Giuliani, il tenore Andrea Bocelli, il capitano della nazionale Giorgio Chiellini, il giornalista e divulgatore scientifico Piero Angela, l’imprenditore italiano fondatore e amministratore delegato del Gruppo Calzedonia Sandro Veronesi e rappresentanti di alcune delle principali famiglie imprenditoriali italiane, professionisti e volti noti dello sport e dello spettacolo.
Lo scorso settembre Vedrai ha rilevato il 51% di Premoneo (ex Dynamitick), startup specializzata nelle soluzioni di prezzo dinamico per vari settori, dall’intrattenimento ai viaggi. A vendere le quote di Promoneo sono stati LVenture Group, Boost Heroes, Wylab e Open Seed, oltre ad altri business angel che avevano investito nelle prime fasi di vita della società milanese (si veda altro articolo di BeBeez). Mentre nell’ottobre 2021 la scaleup aveva acquisito Fermai in joint venture con Motive, produttore italiano di motori elettrici industriali, riduttori meccanici, variatori elettronici di velocità per macchinari e impianti. Fermai ha sviluppato un sistema di manutenzione predittiva, che consente di tenere costantemente sotto controllo la produzione, i processi e i macchinari. L’obiettivo è prevenire improvvisi malfunzionamenti, guasti o situazioni irreversibili e quindi ridurre i costi di gestione, aumentare l’efficienza degli impianti ed evitare incidenti (si veda altro articolo di BeBeez).
Gianluca Maruzzella, co-founder e ceo di Indigo.ai, ha spiegato: “Grazie alla collaborazione con Vedrai, Indigo.ai accelererà il suo percorso di crescita ed espansione, rafforzando il proprio posizionamento come punto di riferimento per tutte le aziende che vogliono evolvere la Customer Experience utilizzando l’intelligenza artificiale. La mission di Vedrai è perfettamente allineata alle nostre ambizioni e, come noi, punta a rendere l’AI una tecnologia finalmente accessibile. Questo accordo, reso possibile anche grazie al supporto di Growth Capital, rappresenta la scelta migliore per il futuro delle due società e delle sue persone, ma anche per l’ecosistema tech italiano che vede le sue aziende sempre più unite, forti e in grado di affrontare il contesto globale”.
Michele Grazioli, founder e presidente di Vedrai, ha commentato: “Vedrai condivide con Indigo.ai la mission di rendere l’Intelligenza Artificiale uno strumento democratico, che sappia parlare in modo concreto ai problemi delle aziende, anche di quelle che per dimensioni o cultura sono solitamente attori non protagonisti dei grandi processi di innovazione. La tecnologia di Indigo.ai ci permetterà di rendere le nostre soluzioni ancora più semplici e intuitive da utilizzare, sviluppando una modalità di interazione basata sul linguaggio naturale che non richiede periodi di formazione o rodaggio e che quindi possa avvicinare fin da subito i nostri strumenti ai problemi che devono risolvere”.
Diego Maccarelli, Head of Corporate Finance di Vedrai, ha aggiunto: “I prodotti di Indigo.ai si integrano perfettamente con quelli di Vedrai e, insieme, saremo in grado di raggiungere sempre più settori. Il mercato dell’AI in Italia è in crescita ed è fondamentale che le aziende che condividono una visione uniscano le forze, per ottenere il massimo dei benefici e rendere il settore più competitivo e attrattivo anche all’estero”.