di Francesca Vercesi e Giuliano Castagneto
Intrum Italy, tra i principali investitori italiani in crediti distressed, insieme a Sagitta Sgr, investitore specializzato in aziende in tensione finanziaria, e Zenith Service, tra i principali master servicer italiani di cartolarizzazioni di npl, entrambe appartenenti al gruppo Arrow Global, hanno completato la creazione di Utp Italia, fondo innovativo che coniuga lo strumento della cartolarizzazione con quello del fondo alternativo multi comparto riservato a investitori professionali, specializzato nella gestione di crediti Unlikely To Pay (Utp) cosiddetti granulari, soprattutto mutui e finanziamenti erogati a pmi e famiglie (si veda qui il comunicato stampa).
La notizia era attesa, e giunge alla fine di una lunga gestazione. Intrum, nel maggio del 2021, aveva infatti annunciato che stava studiando il lancio di un nuovo fondo dedicato agli Utp corporate e retail sui libri delle banche italiane insieme a una nota sgr attiva sul mercato NPE, che si è rivelata essere Sagitta (si veda altro articolo di BeBeez). Lo aveva detto Andrea Tresoldi, responsabile Utp di Intrum Italy, in occasione del suo intervento al Caffé di BeBeez dedicato alle cartolarizzazioni.
Ai fini di questo progetto, già nel luglio del 2020 era nata Revalue sulla scorta dell’esperienza accumulata con Cross Factor, gestore di protafogli di crediti detriorati non garantiti al retail e prima acquisizione di Intrum in Italia, risalente al 2016. Le tre aree di specializzazione di Revalue, società autorizzata a operare come intermediario creditizio. riguardano la gestione delle pratiche immobiliari in ottica asset based, servizi alle imprese e i servizi su esposizioni verso individui. I servizi promossi fanno leva sull’impiego di processi e strumenti che consentono di analizzare e gestire i rischi e potenzialità di rilancio di aziende e individui su numeri anche molto elevati di affidamenti (si veda altro articolo di BeBeez). Revalue, conta oltre 900 professionisti dislocati in tutto il territorio italiano, in grado di gestire direttamente le pratiche UTP con controparti sia retail sche aziendali. In quest’ultimo caso, nel momento in cui i business plan di rientro prevedono l’immissione di nuova finanza a medio-lungo termine, allora può essere prevista appunto l’emissione di note di cartolarizzazione super-senior da collocare a investitori istituzionali oppure si cerca di promuove il piano di turnaround a livello di singolo debito presso investitori specializzati.
Utp Italia è un fondo per apporto. E’ stato infatti firmato un accordo quadro che definisce l’avvio dell’operazione, per un valore nominale di circa 160 milioni di euro, che vedrà quattro tra le principali banche italiane agire come investitori nel fondo a seguito dell’apporto dei rispettivi portafogli di Utp.
L’obiettivo per il 2022 è di raggiungere i 600 milioni di euro di conferimenti addizionali, con un target cap di 1,5 miliardi di euro nel 2023. Il prodotto ha un focus di investimento su grandi portafogli di Utp granulari, sia garantiti che non. La struttura dell’investimento consentirà di poter contare sulle competenze specifiche di Intrum in qualità di credit servicer tramite l’utilizzo sinergico del fondo Sagitta e del know how sulle cartolarizzazioni di crediti di Zenith Service. Il fondo Utp Italia è dotato anche di un comparto di direct lending, il cui capitale sarà raccolto sempre presso investitori istituzionali, con l’obiettivo di erogare finanziamenti a sostegno delle aziende debitrici.
Andando più nel dettaglio, Intrum, in qualità di servicer di Utp Italia, fornirà supporto ai debitori, che verranno assistiti dai suoi specialisti nella stabilizzazione dei rispettivi flussi finanziari e di rimessa in bonis, anche grazie all’utilizzo di nuova finanza; Sagitta Sgr gestirà il fondo secondo gli obiettivi e le strategie identificate nel regolamento di gestione; infine Zenith Service sarà il Master Servicer occupandosi dell’acquisto dei crediti oggetto di cartolarizzazione, della creazione e gestione della società veicolo (Spv) e dello svolgimento delle attività regolamentari.
Intrum è stata assistita dallo studio legale Cappelli Rccd per i profili connessi alla strutturazione e realizzazione dell’intera operazione e delle cartolarizzazioni nonché alle negoziazioni con le banche cedenti. Advisor finanziario e industriale è stato Kpmg. Sagitta si è avvalsa dello studio legale Bisogni Miccoli e Associati per gli aspetti regolamentari relativi alla costituzione del fondo nonché alle negoziazioni con gli istituti di credito investitori dello stesso, che sono stati assistiti da Chiomenti.
Alberto Marone, amministratore delegato di Intrum in Italia ha dichiarato: “Utp Italia è un innovativo fondo focalizzato esclusivamente su crediti Utp granulari, ovvero derivanti soprattutto da mutui residenziali e finanziamenti alle pmi italiane. A regime, si tratterà di diverse decine di migliaia di debitori, con le quali Intrum si interfaccerà grazie a mirati investimenti in tecnologia, innovativi processi gestionali e competenze sviluppate nel tempo. Garantiremo una gestione attiva, sostenibile e coerente con gli obiettivi e la possibilità di sostenere soggetti oggi più che mai fragili, al fine di sostenere i loro progetti di stabilizzazione finanziaria, continuità aziendale e crescita”.
Ha aggiunto Claudio Nardone, amministratore delegato di Sagitta sgr “Utp Italia ha un approccio back to bonis e, a tendere, comprenderà un comparto specifico per l’erogazione diretta di nuova finanza ai debitori. La partnership con Intrum su questo progetto da un lato è funzionale a sostenere economicamente il tessuto delle piccole medie imprese e, dall’altro, conferma ka crescita di Sagitta sgr, collocandola fra i principali asset manager nel settore dei crediti e nelle special situation con un totale di 1,5 miliardi di euro di masse in gestione”.
“Il prodotto Utp Italia, sinora un esempio unico in Italia, coniuga le caratteristiche delle operazioni di cartolarizzazione, di cui Zenith si conferma oggi tra i leader di mercato con 40 miliardi di euro in gestione, con il fondo Utp. Un risultato eccezionale che ci ha visti impegnati sin dall’avvio del progetto e che si focalizza esclusivamente sui crediti Utp, tipologia di attivi sui quali la società ha investito sia in termini di tecnologia informatica sia di acquisizione delle risorse umane necessarie ad affrontare la nuova ondata di crediti in arrivo sul mercato”, ha concluso Umberto Rasori, amministratore delegato di Zenith Service.
Ricordiamo che Intrum è il maggiore operatore mondiale del credit servicing, nato a fine giugno del 2017, dall’unione della norvegese Lindorff (controllato da Nordic Capital) e della svedese Intrum Justitia (si veda altro articolo di BeBeez). Intrum Italy è la joint venture tra Intesa Sanpaolo (49%) e il gruppo scandinavo (al 51%), in cui sono confluiti circa 600 dipendenti della direzione recupero crediti di Intesa Sanpaolo e dei team operativi di leasing & Reoco, a valle dell’accordo siglato nell’aprile 2018 in base al quale Intesa Sanpaolo ha ceduto un portafoglio di Npl da 10,8 miliardi di euro a un veicolo di cartolarizzazione che ha emesso titoli abs la cui componente equity è stata sottoscritta al 51% da Intrum e da Carval Investors (rispettivamente per il 41% e 10%) e per il resto dalla stessa Intesa Sanpaolo (si veda altro articolo di BeBeez).
Intrum conta oggi circa 10.000 professionisti dedicati che collaborano con circa 80.000 aziende in tutta Europa. Nel 2021 i ricavi sono stati pari a 1,7 miliardi di euro, ha sede a Stoccolma, e il titolo è quotato al Nasdaq di Stoccolma. Intrum Italy i cui azionisti sono Intesa Sanpaolo (49%) e Intrum Group (51%) ha quasi 900 collaboratori e 23 uffici in 22 città italiane.
In Italia Intrum aveva condotto in precedenza una importante campagna di m&a tra i servicer. Dopo Cross Factor aveva infatti acquistato nel maggio 2017 Gextra da Italfondiario e dalla fondatrice Francesca Carafa, che è rimasta nel team (si veda altro articolo di BeBeez) e nel dicembre 2017 CAF da Lone Star insieme a un portafoglio di Npl da 370 milioni (si veda altro articolo di BeBeez);.
Nell’ agosto 2021, Intrum aveva rilevato npl per 1,9 mld, aggiudicandosi tre portafogli da Intesa Sanpaolo e Bper e sui due di maggiori dimensioni ha coinvestito con Deva Capital. (si veda altro articolo di BeBeez). In precedenza, ad aprile, sempre con Deva Capital aveva comprato da BPER un portafoglio di Utp da 248 milioni di euro (Project Winter, si veda altro articolo di BeBeez).
Sagitta sgr dal canto suo è specializzata nella gestione di asset alternativi illiquidi, mobiliari (NPL&UTP), immobiliari e di credito, nonché nella gestione di fondi di investimento innovativi e ispirati ai principi ESG. A oggi l’sgr gestisce asset per circa un miliardo di euro con specifico focus sul settore dei distressed assets, dei crediti non performanti, nel settore immobiliare e nel direct lending. Sagitta è la ex Vegagest sgr (si veda altro articolo di BeBeez), ed è passata sotto il controllo di Europa Investimenti a fine 2017, che a sua volta nel marzo 2018 è passata sotto il controllo di Arrow Global Group (si veda altro articolo di BeBeez).
Arrow Global, uno dei principali investitori e gestori di debito in Europa quotato al London Stock Exchange, è un investitore, fund manager e asset manager alternativo europeo specializzato nel credito e nel real estate. Il gruppo identifica, acquista e gestisce portafogli di crediti secured, unsecured e real estate originati o gestiti per conto di istituzioni finanziarie quali banche, fondi di investimento e altri intermediari finanziari. È una realtà regolamentata nei cinque i mercati europei in cui è presente: Regno Unito, Irlanda, Portogallo, Italia e Olanda con 17 piattaforme. Arrow in Italia è presente, oltre che con Sagitta e Zenith Service, anche con Europa Investimenti e Sansedoni Siena.