Si fanno sempre più intense le indiscrezioni che vorrebbero ION Investments, il fornitore tecnologico globale del settore finanziario, fondato più di 20 anni fa dall’imprenditore italiano Andrea Pignataro, assumere il controllo di Prelios spa, uno dei principali gruppi attivi nelle gestioni patrimoniali alternative e nei servizi immobiliari specialistici, con 40 miliardi di euro di asset in gestione, sul mercato ormai da più di due anni (si veda altro articolo di BeBeez).
I servizi di Prelios coprono tutta la gamma di esigenze collegate all’intero ciclo di vita immobiliare: asset management, investment management, due diligence, real estate advisory, valutazione di singoli immobili e di portafogli immobiliari; building, project e property management, real estate brokerage, fondi di investimento e distressed asset management.
Secondo Milano Finanza, ION starebbe già lavorando sulle valutazioni e avrebbe già avviato le discussioni con un consorzio di banche capitanato da JP Morgan, per un accordo che potrebbe essere raggiunto a breve.
Prelios dal maggio 2018 è interamente controllata da Lavaredo spa, veicolo che fa capo a Davidson Kempner Capital Management (DK), che nel luglio 2017 aveva acquisito il 44,86% del capitale sociale di Prelios da Pirelli, Intesa Sanpaolo, UniCredit e Fenice srl e aveva poi lanciato un’opa a seguito della quale nel maggio 2018 il gruppo è stato delistato da Piazza Affari (si veda qui il comunicato stampa di allora).
Il nodo delle trattative riguarderebbe la valutazione che ION è disposta a pagare per la società presieduta da Fabrizio Palenzona e guidata da Riccardo Serrini. DK, assistito dall’advisor Goldman Sachs, valuterebbe infatti la società circa 1,4 miliardi, quasi il doppio di quella che si dice abbia in mente Pignataro, attorno a 750 milioni.
Un punto di incontro magari si potrebbe attorno al miliardo di euro, cifra che era circolata nel novembre 2020, momento in cui si era diffusa per la prima volta la notizia che DK aveva intenzione di disinvestire da Prelios (si veda altro articolo di BeBeez). Allora il dossier era stato visionato da vari soggetti, tra i quali Kryalos sgr, doValue e Dea Capital, tutti però disposti a offrire cifre inferiori al miliardo di euro. Più di recente si è parlato dell’interesse di Intrum, Tinexta e Banca Progetto. Ma appunto l’interesse di ION sembrerebbe ora essere quello più concreto.
Come già riportato da Reuters a fine novembre 2022, quando ci sono stati i primi contatti tra ION e DK, per colmare la distanza tra le due valutazioni per Prelios si starebbe discutendo la possibilità di prevedere un earn out e quindi di consentire alla società di Pignataro di pagare una parte del prezzo al momento della chiusura dell’operazione e il resto una volta raggiunti determinati target finanziari da parte di Prelios.
L’attività di Prelios relativa alle gestioni di fondi immobiliari sarebbe completamente nuova all’interno del gruppo ION, mentre quella di credit management e in particolare quella di servicer di crediti deteriorati ben si affiancherebbe a quella condotta da Cerved, il gruppo di business information e credit management che ION, con il supporto di GIC, ha delistato da Piazza Affari nel febbraio 2022 sulla base di una valutazione complessiva di 2,55 miliardi di euro (si veda altro articolo di BeBeez). Peraltro ricordiamo che Prelios a suo tempo, nel marzo 2021, prima che Cerved trovasse l’accordo con Pignataro, era stato tra gli investitori che avevano visionato il dossier per acquisire Cerved Credit Management, cioé la divisione di credit management del gruppo, valutata allora attorno a 400 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). Proprio Cerved ora potrebbe essere quindi il veicolo utilizzato per l’eventuale investimento da parte di ION.
In occasione del suo intervento all’evento “M&A in the credit management industry: acquisire, essere acquisiti o aggregarsi?”, organizzato da Credit Village, che si è tenuto a luglio scorso e di cui BeBeez è stato media partner (si veda qui altro articolo di BeBeez), il ceo di Cerved Credit Management, Paolo Pellegrini non ha nascosto il desiderio di crescere per vie esterne, affermando che con l’ingresso di ION nel capitale, “ora noi non siamo più sul mercato e siamo invece tornati acquisitivi. Di norma noi compriamo strutture complementari a quelle che già abbiamo, il nostro obiettivo è incrementare la gamma di servizi che offriamo, comprando strutture specializzate che ancora non sono nel gruppo”, ha continuato Pellegrini, aggiungendo: “Oggi già lavoriamo nei settori della collection dei crediti e nella gestione di Npl, Utp e crediti performing, lavoriamo con master servicer e legal servicer. Qualcosa ancora ci manca anche in Italia, per esempio sul fronte della gestione dei crediti verso la Pubblica Amministrazione, dove ancora abbiamo una presenza marginale”. Il tutto, ha concluso il manager, “ragionando su un’orizzonte decennale, su iniziative di crescita che abbiano senso in storia di lungo periodo”.
Sul fronte del servicing, Prelios e Cerved hanno dimensioni simili. Secondo i calcoli di PwC, a fine giugno Cerved batteva infatti di poco Prelios con 31,3 miliardi di asset in gestione contro i 30,5 miliardi di Cerved. La differenza è sulla tipologia di attivi. In particolare, sul fronte della gestione di UTP corporate Prelios batte nettamente Cerved con 9,3 miliardi contro 500 milioni (si veda altro articolo di BeBeez).
Quanto a DK, comunque, anche dopo la cessione di Prelios non ha intenzione di abbandonare il business dei crediti deteriorati immobiliari in Italia. Ricordiamo, infatti, che nel marzo 2022, attraverso Borromini spv, ha acquisito Focus Investments spa, una management company di special situation nel segmento dei distressed asset immobiliari nata nel dicembre 2015 proprio dallo spin off della business unit investments del Gruppo Prelios (si veda altro articolo di BeBeez). L’operazione era arrivata dopo l’omologa da parte del Tribunale di Milano dell’accordo di ristrutturazione del debito ex art. 182 bis della Legge fallimentare siglato nel novembre 2021 dalla stessa Focus Investments con i creditori finanziari tra cui Borromini spv, AMCO, Banco BPM e Banca Monte dei Paschi di Siena. L’accordo ha previsto il rafforzamento della struttura patrimoniale della società mediante la conversione in capitale di crediti per 34,2 milioni di euro da parte di Borromini spv, che è diventato così il nuovo socio unico di Focus Investments.