2100 Ventures Ltd, l’operatore di venture capital londinese costituito nel dicembre 2022 di cui è anchor investor Alessandro Benetton, ha raccolto 30 milioni di euro per il suo primo fondo e investito nelle prime quattro startup: JetHr, Autone, BonusX ed Ephos (si veda qui il post Linkedin).
2100 Ventures è stata fondata da Andrea Casasco, Andrea Gennarini e Andrea Gurnari, tutti e tre con un passato da investitori tecnologici e operatori di startup in tutta Europa, mentre, come spiegato da Sifted.eu, Alessandro Benetton è appunto il principale limited partner del fondo, affiancato dal business angel Luca Ascani, da Stefano Bernardi (partner di Unruly Capital) e da Raffaele Terrone (cofondatore del colosso fintech Scalapay).
Per Benetton, che è già fondatore e managing partner del gruppo di private equity italo-francese 21 Invest, questo rappresenta il primo passo nel settore del venture capital e degli investimenti ad elevata componente tecnologica. Peraltro i Benetton nel giugno 2022 avevano fondato in Italia 2100 Ventures spa, società interamente controllata da Ricerca 11 spa, una delle scatole controllate da Ricerca, la cassaforte di Luciano Benetton e dei suoi figli, che poi appunto a dicembre 2022, spiega MF Milano Finanza, ha finanziato la nascita della newco britannica, iscritta nel Registro delle Imprese dell’Inghilterra e del Galles, con azionista proprio Luciano Benetton, che ha affiancato i tre giovani fondatori.
Casasco, bocconiano, dopo un periodo in cui si è occupato di M&A presso Skadden a Londra, e un master all’Harvard Law School, è passato dalla consulenza strategica (Keystone Strategy) per big tech agli investimenti presso Equation Capital, dove “ha diretto la practice di impact e climatetech”, spiega il sito di 2100. Nel 2020, inoltre, aveva fondato “una startup ad im patto sociale”, TrovaMascherine, progetto senza scopo di lucro creato per aiutare i cittadini a trovare nella propria zona mascherine, appunto, gel disinfettanti, guanti monouso e termoscanner.
Gennarini, dopo aver lavorato per sette anni in Boston Consulting Group, dove “ha progettato strategie per trasformare aziende in ogni area geografica”, ha agito come “angel investor sostenendo due dei primi unicorni italiani” e, prima di fondare 2100 Ventures, ha anche lavorato a stretto contatto con Alessandro Benetton, avendo fatto parte del family office di famiglia da ottobre 2021 a luglio 2022.
Gurnari, infine, che vanta un Mba alla London Business School, dopo aver co-fondatola startup SaveSquared, ha lavorato in Bloomberg, BlackRock e Goldman Sachs, per poi fondare nel 2019 un’altra azienda, Nivaura, fintech che ha raccolto 20 milioni di dollari in un round seed da investitori quali Allen & Overy, Linklaters, London Stock Exchange Group, Santander InnoVentures, Transamerica Ventures. Successivamente, il “terzo Andrea” ha completato il suo excursus come investitore in SquareOne (già Paua Ventures), Connect Ventures e Atomico, prima di raggiungere gli altri due Andrea nella nuova avventura.
Il nuovo veicolo di investimento si concentra sul sostegno a startup B2B nei settori fintech, SaaS (software as a service) e climate tech in tutta Europa, dando però priorità al patrimonio italiano: oltre il 50% dei ticket, che saranno compresi fra 250mila e 750mila euro, sarà investito in società con fondatori italiani. L’obiettivo è quello di entrare in round pre-seed, con partecipazioni fra l’1% e il 5%.
Le aziende nel portafoglio opereranno in settori che “possono trarre vantaggio dall’enorme rete industriale di Benetton”, ha spiegato a Sifted “hanno un curriculum che replica quello della maggior parte degli italiani nel settore tecnologico: hanno lasciato l’Italia per avviare la loro carriera”, continua Sifted.
Di che cosa si occupano le aziende su cui ha operato in prima battuta 2100 Ventures? Il primo investimento è stato effettuato a giugno 2022 in Jet Hr, startup che digitalizza la gestione del personale e punta ad azzerare la burocrazia in azienda (si veda altro articolo di BeBeez). All’operazione, il più grande round pre-seed mai realizzato in Italia, con 4,7 milioni di euro di raccolta, avevano partecipato Exor Ventures, come lead investor, oltre a Italian Founders Fund, Luca Ascani (founder di Lambda Alpha), Dario Brignone e Alberto Dalmasso (co-founder di Satispay), Max Ciociola (founder di Musixmatch), Luca Ferrari (founder di Bending Spoons), Luca Foresti (ceo di Santagostino), Diego Piacentini (vicepresidente di Amazon e presidente di Exor Seeds), Matteo Pichi (founder di Poke House), Giorgio Tinacci (founder di Casavo), oltre ad altri angel investor che hanno ricoperto ruoli chiave in aziende tecnologiche internazionali, come David Clarke (già cto Workday) e Joe Zadeh (già vp product Airbnb). Tra i vari fondi di venture capital che avevano preso parte al round c’erano B Heroes, Club degli Investitori, Ithaca Investments, Proximity Capital, Prana Ventures, Plug & Play Tech Center, FG2 Capital e LVenture.
Ascani è uno dei componenti del board di 2100 Ventures insieme a Benetton, Raffaele Terrone (chief financial officer e co-fondatore dell’unicorno italiano Scalapay), e il socio di Unruly Capital, Stefano Bernardi.
A ottobre 2023, 2100 ha partecipato al round seed da 4,5 milioni di dollari della startup londinese Autone, che mira a massimizzare la crescita aziendale attraverso l’ottimizzazione dell’inventario basata sui dati. L’investimento è stato effettuato da Speedinvest, Seedcamp e Y Combinator e vi hanno partecipato anche nuovi investitori quali Motier Ventures, Financièe Saint James, Kima Ventures, Purple, Better Angle e, appunto, 2100 Ventures.
Sempre ad ottobre è stato effettuato l’investimento in BonusX, brand della startup italiana SimplifAI Ted srl, che punta a trasformare il modo in cui le persone scoprono e accedono ai bonus pubblici, ai servizi e alle agevolazioni fiscali a cui hanno diritto (si veda altro articolo di BeBeez). La società aveva raccolto 3,2 milioni di euro in un round seed guidato dal fondo UK Giant Ventures, con la partecipazione anche di Exceptional Ventures, Exor Ventures e business angel di rilievo, tra cui Terrone.
Infine, nel portafoglio della società viene indicata anche la partecipazione in Ethos, che si occupa di tecnologie quantistiche creando “i chip quantistici a più alta fedeltà disponibili e alimentando le architetture quantistiche modulari più avanzate”, spiega il profilo Linkedin dell’azienda. Di quest’operazione non sono pubblici l’ammontare dell’investimento nè la data in cui è stato effettuato.
Alessandro, secondogenito di Luciano, come accennato, aveva fondato 21 Invest, nel 1992, per investire in aziende di medio mercato e farle crescere, cosa che ha fatto in Europa costituendo anche team locali in Francia e in Polonia. In questo momento, la società ha cinque fondi attivi, 25 società in portafoglio e un miliardo di euro di asset in gestione.
Fra le ultime operazioni portate a termine da società partecipate, il mese scorso la Casa Vinicola Zonin (partecipata al 36% dal 2018) ha deciso di avviare una maggiore espansione negli Stati Uniti attraverso il distributore Rndc,con l’obiettivo di investire circa 50 milioni di euro per presidiare meglio i mercati e diventare uno dei marchi di riferimento nel mondo (si veda altro articolo di BeBeez). A giugno 2023, ProductLife Group (PLG), multinazionale francese che fornisce servizi di regolamentazione e farmacovigilanza alle principali aziende farmaceutiche, controllata da 21 Invest France, aveva acquisi Pharmaceutical Development and Services srl (Pharma D&S), azienda toscana specializzata nell’erogazione di servizi e consulenze principalmente a società del settore Life Science (si veda altro articolo di BeBeez). Ad aprile 2023, Il gruppo tarantino Zanzar, che produce sistemi anti-insetto, schermature solari, tapparelle e accessori per la protezione degli infissi, dal novembre 2021 nel portafoglio di 21 Invest, aveva siglato un accordo per l’acquisizione della riminese Pasini, azienda produttrice di avvolgibili, monoblocchi e altre soluzioni oscuranti e per la chiusura del foro finestra (si veda altro articolo di BeBeez).
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