E’ una storia travagliata quella della cessione dell’AC Milan da Elliott Management al fondo RedBird Capital del finanziere Gerry Cardinale, che risale ormai all’agosto 2022 (si veda altro articolo di BeBeez).
La guerra legale che sta portando avanti da allora, contro l’operato di Elliott, il suo coinvestitore di minoranza Blue Skye Financial Partners sarl, dei finanzieri Salvatore Cerchione e Gianluca D’Avanzo, ha infatti innescato una ampia indagine da parte della Procura di Milano. Che non ha nulla a che fare con le richieste di Blue Skye, peraltro archiviate lo scorso novembre dal Tribunale di Milano per dichiarato il difetto di giurisdizione italiana. Blue Skye da tempo lamenta di essere stato tagliato fuori dalle scelte di Elliott relative al Milan e nella primavera del 2023 aveva chiesto al Tribunale fallimentare di Milano di dichiarare l’insolvenza delle due società lussemburghesi Rossoneri Sport sarl e Project Redblack sarl, partecipate da Blue Skye complessivamente con il 4,27%, tramite cui Elliott controllava il Milan con il restante 95,73% (si veda altro articolo di BeBeez).
Le lamentazioni di Blue Skye hanno però fatto accendere come detto un faro della Procura di Milano, che ha iniziato a indagare su tutta la faccenda ad ampio raggio, con il risultato che l’amministratore delegato del Milan dal 2022, Giorgio Furlani, e il suo predecessore tra il 2018 e il 2022 Ivan Gazidis, ora sono indagati per l’ipotesi di reato di ostacolo all’attività della Federazione Italiana Gioco Calcio di vigilanza sui requisiti di legge delle società proprietarie di squadre di calcio. Sono inoltre indagati anche Daniela Italia e Jean Marc Mclean, amministratori della società lussemburghese Project Redblack, che controlla la Rossoneri Sport Investment, anch’essa lussemburghese e che era detentrice delle azioni del Milan. Secondo il Nucleo di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza, infatti, il Milan non apparterrebbe davvero a RedBird e ai suoi coinvestitori, ma sarebbe sempre rimasto sotto l’influenza controllante di Elliott del finanziere Paul Singer.
Il punto è non solo che il Milan avrebbe aggirato le norme sulle comunicazioni obbligatorie alla Figc, ma che sarebbe stato anche violato l’articolo 5 del regolamento UEFA, che vieta nelle Coppe europee che chi controlla già una squadra possa avere influenza pure su altri club iscritti alle medesime competizioni. E questo sarebbe il caso di Elliott, che avrebbe già una influenza dominante sul Lille, squadra francese a sua volta iscritta alla Champions League, controllata da Merlyn Partners dal 2020, ma finanziata da Elliott. Una situazione anche in quel caso poco chiara che aveva fatto accendere alla UEFA un faro e che aveva poi spinto Elliott a vendere il Milan (si veda qui CalcioeFinanza).
L’ipotesi di controllo sul Milan è stata prontamente smentita ieri dal portavoce di Elliott: “Prendiamo atto di notizie di questa sera che riportano su indagini che riguardano l’attuale e l’ex amministratore delegato del Milan in relazione all’accusa secondo cui il club appartiene ancora a Elliott, e che questo è stato nascosto alla Federcalcio. Questa accusa è falsa. Il Milan è stato venduto a RedBird il 31 agosto 2022. A partire da quella data, Elliott non ha più alcuna partecipazione azionaria o controllo su AC Milan” (si veda qui l’ANSA).
Detto questo, ricordiamo che l’acquisizione da parte di RedBird, che valutava il Milan 1,2 miliardi di euro, era stata finanziata da Elliott con un vendor loan da circa 550 milioni di euro al 7%, in un’operazione che come è prassi comporta una serie di garanzie importanti a favore del finanziatore. Nel dettaglio, Elliott ha diritto di nominare fino a due amministratori nel consiglio di amministrazione di AC Milan, sebbene a oggi ne abbia nominato uno solo. Inoltre, aggiungiamo, è prassi che in questi casi vengano date in pegno le azioni della società, così come ricordiamo era stato fatto sempre sulle azioni Milan quando la squadra era del finanziere cinese Yonghong Li che aveva chiesto un finanziamento sempre a Elliott. Nel 2018 Li non era riuscito a rimborsare il debito ed Elliott aveva escusso il pegno, divenendo proprietario della squadra rossonera (si veda altro articolo di BeBeez). Più nel dettaglio, Li a inizio luglio di quell’anno non aveva rimborsato a Elliott il prestito di 32 milioni che il fondo aveva fatto in giugno, anticipando l’ultima tranche di aumento di capitale che il finanziere cinese si era impegnato a sottoscrivere (si veda altro articolo di BeBeez). Con l’escussione del pegno il fondo Usa è divenuto proprietario a tutti gli effetti del Milan, senza dover attendere l’ottobre successivo, quando era in scadenza il debito della squadra di calcio di 303 milioni di euro. Come noto, infatti, anche in quel caso, se il debito non fosse stato rimborsato, Elliott avrebbe potuto escutere il pegno sulle azioni del Milan e diventarne proprietario (si veda altro articolo di BeBeez).
Un’altra accusa che si legge nel decreto di perquisizione a carico dei quattro indagati (le perquisizioni, oltre che a Casa Milan, sono state eseguite ieri anche nelle abitazioni private degli indagati), è che “sembrerebbe emergere la circostanza che la maggior parte del capitale utilizzato per la compravendita sia proveniente da un veicolo societario non riferibile” alla stessa RedBird. Ricordiamo che RedBird ha agito da capofila di un folto gruppo di investitori e che quindi è normale in questi casi che i veicoli di investimento utilizzati siano i più diversi. Tra i coinvestitori di Gerry Cardinale ci sono importanti player dello sport Usa come Yankee Global Enterprises, società proprietaria dei New York Yankees che fa a capo alla famiglia Steinbrenner e con i quali è co-proprietario della Yankees Entertainment Sports (YES) Network, la rete sportiva regionale più seguita negli Stati Uniti; il fondo di private equity Main Street Advisors, che ha tra i propri investitori la star dell’NBA LeBron James, il rapper Drake e il produttore musicale Jimmy Iovine (producer degli U2 e braccio destro di Steve Jobs quando Apple lanciò iTunes). Confermata anche la presenza nel deal del manager Riccardo Silva, proprietario del club americano Miami FC e di Globe Soccer, milanese di nascita, che investe insieme al fratello Saverio. Ex amministratore delegato di Milan Channel, negli States Silva ha fondato anche una società, la Silva International Investments, tramite la quale detiene partecipazioni nel mondo dell’intrattenimento, dell’arte, del real estate, e dei media oltre che dello sport.
Oltre al vendor loan, Elliott non ha fornito alcun capitale a RedBird e i fondi di Elliott non sono investiti nei fondi di RedBird. Gli inquirenti, si dice, sembrano preoccupati dal fatto che alcune società di Elliott e di RedBird condividono lo stesso indirizzo nel Delaware. L’indirizzo 1209 North Orange Street, Delaware, è la sede del Corporation Trust Center, un centro che fornisce servizi alle imprese. Questo centro funge da indirizzo registrato di molte migliaia di società.
Tutto vero, ma resta appunto la questione del pegno e dell’influenza di Elliott che già ha influenza sul Lille. Per risolvere il problema, quindi, forse meglio agire alla radice e rifinanziare il vendor loan come già si diceva Gerry Cardinale stesse pensando di fare a fine 2023 e che per questo stesse trattando con Investcorp (si veda altro articolo di BeBeez)
Sul fronte dei conti, come riassunto da BeBeez Magazine n. 15 del 25 novembre 2023, Il club rossonero nell’esercizio 2022-2023, primo esercizio della gestione targata Red Bird, ha messo a segno un aumento a tre cifre del risultato netto, tornato all’utile dopo diversi anni in rosso più o meno profondo, grazie soprattutto alla maggiore capacità di generare ricavi (si veda qui il bilancio). I rossoneri sono riusciti quasi a raddoppiare i ricavi da merchandising, da 25 a 46 milioni di euro, avendo soprattutto reso più efficiente l’e-commerce, ceduto in gestione alla Epi srl, facente capo al gigante del merchandising sportivo Fanatics Inc, con sede a Jacksonville in Florida, che ha consentito di espandere in tutto il mondo la vendita di articoli legati al club rossonero. Nel frattempo AC Milan spa ha in essere con la controllata AC Milan (Shanghai) Sports Development Co. Ltd. un contratto finalizzato proprio allo sviluppo della vendita di materiali sportivi a marchio Milan nel mercato asiatico, e lo scorso luglio 2023 ha costituito a Dubai, la AC Milan Management Middle East, sempre per sviluppare le attività commerciali negli Emirati.
Sul versante dei costi operativi il Milan, dopo l’aumento pari al 19% registrato nel 2022-23, dovrebbe in futuro trarre beneficio dalla fusione nella capogruppo, avvenuta lo scorso agosto, delle due controllate Milan Entertainment e Casa Milan (cui faceva capo la sede del Portello, poi ceduta a fine 2021 a l fondo immobiliare di Inarcassa, si veda altro articolo di BeBeez), con conseguenti risparmi. Gli oneri finanziari nel frattempo sembrano sotto controllo. Se il saldo negativo si è ridotto a 1,6 milioni soprattutto grazie alla rivalutazione di alcune partecipazioni, tuttavia i debiti verso finanziatori sono rimasti praticamente costanti a 71 milioni rispetto al 30 giugno 2022, entrambi relativi a contratti di factoring e confirming rispettivamente con Unicredit Factoring e Factorit e i club dispone di liquidità netta per poco meno di 11 milioni di euro, anche grazie all’aumento di capitale da 40 milioni di euro sottoscritto dalla controllante ACM Bidco (il veicolo di acquisizione in club deal guidato da Cardinale) proprio per rafforzare il patrimonio e sostenere lo sviluppo del nuovo stadio di proprietà, progetto ai fini del quale AC Milan ha acquisito il 90% dello società Sport Life City, che si è vista approvare dal Comune di San Donato Milanese il programma di sviluppo del nuovo centro sportivo.