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di Alessandro Albano
L’ufficialità è arrivata, e nei tempi previsti. Per 1,2 miliardi di euro l’AC Milan passa definitivamente nelle mani di Redbird Capital, fondo statunitense fondato nel 2014 dall’ex Goldman Sachs Gerry Cardinale, a seguito della cessione da parte di Elliott Management, il fondo di Paul Singer che uscirà dalla compagine dopo aver rilevato il club nel 2017 (si veda qui il comunicato stampa), ma che ne diventerà finanziatore, erogando un vendor loan si dice da 550 milioni di euro, quindi un po’ meno dei 600 milioni di cui si parlava nelle ultime settimane (si veda qui La Gazzetta dello Sport).
A fianco di Redbird, dando seguito all’indiscrezione del Financial Times (si veda altro articolo di BeBeez), ci sono altri importanti player dello sport Usa come Yankee Global Enterprises, società proprietaria dei New York Yankees che fa a capo alla famiglia Steinbrenner e con i quali è co-proprietario della Yankees Entertainment Sports (YES) Network, la rete sportiva regionale più seguita negli Stati Uniti; il fondo di private equity Main Street Advisors, che ha tra i propri investitori la star dell’NBA LeBron James, il rapper Drake e il produttore musicale Jimmy Iovine (producer degli U2 e braccio destro di Steve Jobs quando Apple lanciò iTunes). Confermata anche la presenza nel deal del manager Riccardo Silva, proprietario del club americano Miami FC e di Globe Soccer, milanese di nascita, che investe insieme al fratello Saverio. Ex amministratore delegato di Milan Channel, negli States Silva ha fondato anche una società, la Silva International Investments, tramite la quale detiene partecipazioni nel mondo dell’intrattenimento, dell’arte, del real estate, e dei media oltre che dello sport. Non è chiaro, invece, se della cordata fanno parte anche gli altri investitori che erano stati citati nei giorni scorsi dall’indiscrezione di Milan News, cioé Kaiser Permanente, colosso medico statunitense e il fondo pensionistico della contea di Los Angeles LACERA (Los Angeles County Employees’ Retirement Association), entrambi già investitori nei fondi di RedBird; e Hugh Evans e Ramzi Musallam, manager del fondo Veritas Capital.
“La nostra visione per il Milan è chiara: supporteremo i nostri giocatori, allenatori e staff nel loro impegno a raggiungere il successo in campo e per consentire ai nostri tifosi di condividere le straordinarie esperienze di questo Club storico”, ha dichiarato Cardinale, aggiungendo: “Faremo in modo di sfruttare la nostra rete globale di sport e media, la nostra esperienza nella raccolta e analisi dei dati, il nostro track record nello sviluppo di stadi sportivi e ospitalità per raggiungere un obiettivo: mantenere il Milan al vertice del calcio europeo e mondiale”. E sul coinvolgimento di YGE ha sottolineato: “Abbiamo una relazione pluridecennale con i New York Yankees e la famiglia Steinbrenner che ha portato alla creazione di alcune delle attività di maggior successo nello sport, nell’intrattenimento e nell’hospitality. Siamo felici che la nostra partnership con loro prosegua e cercheremo di esplorare insieme le opportunità per ampliare la nostra capacità di raggiungere il più ampio numero possibile di tifosi ed espandere le opportunità commerciali accessibili solo alle società che operano ai più alti livelli dello sport mondiale”.
Nel closing dell’operazione, Redbird è stato assistito sul piano legale da Legance e dalla firm americana Gibson Dunn. Lo studio Delfino e associati Willkie Farr & Gallagher ha assistito alcuni co-investitori di Redbird, mentre Fivelex ha affiancato l’AC Milan insieme allo studio americano Davis Polk and Wardwell. ZNR notai ha infine gestito i profili notarili dell’operazione.
La valutazione di 1,2 miliardi di euro riflette il cambio di passo del bilancio del club avvenuto grazie al supporto di Elliott in questi ultimi anni. Valutato 740 milioni nel 2017 all’inizio dell’era Li Yonghong, la situazione economica dell’AC Milan non era delle più rosee quando Elliott nel luglio 2018 era subentrato all’investitore cinese escutendo un pegno (si veda altro articolo di BeBeez). L’esercizio 2019-2020, affossato dal Covid-19, si era chiuso infatti con la perdita più grave della storia del Milan, 195 milioni di euro (a fronte di soli 168,6 milioni di ricavi, si veda altro articolo di BeBeez), dopo i 145,9 milioni di perdite della stagione 2018-2019, i 126 milioni dell’esercizio 2017-2018 e i 73 milioni del 2016-2017. Non a caso il report The European Elite 2021 di KPMG Football Benchmark aveva calcolato per il Milan un calo dell’enterprise value del 19% a 427 milioni di euro a fine 2020 dal 2019 e del 22% rispetto al 2016, il calo più pronunciato subito nei 5 anni dalle 32 squadre oggetto di osservazione (si veda altro articolo di BeBeez).
La situazione è poi andata migliorando nell’esercizio 2020/21, nel quale la società ha registrato una perdita consolidata (ma ridotta) a 96,4 milioni di euro, ricavi per 260,9 milioni, un patrimonio netto positivo per 67,3 milioni e un debito netto consolidato al 30 giugno 2021 di 101,6 milioni. Risultati, questi, che hanno portato il club milanese al 19o posto nella top 20 delle squadre europee mappate dalla 31esima edizione dell’Annual Football Finance Review di Deloitte (si veda altro articolo di BeBeez). E che soprattutto hanno portato il club a registrare un incremento dell’enterprise value del 35% a 578 milioni di euro, così come calcolato dal successivo report The European Elite 2022 di Football Benchmark, come i precedenti report a cura dell’ex partner di KPMG ed ex global head of sports, Andrea Sartori, ora nella veste di founder e ceo di Football Benchmark | Ace Advisory.
Quella di 578 milioni è evidentemente una valutazione ancora molto distante da quella di 1,2 miliardi effettivamente riconosciuta da RedBird, ma che deriva dai puri numeri di bilancio e che, come si legge nello stesso report, può differire in maniera importante dal prezzo che un investitore è poi disposto a pagare. Si tratta di differenze spiegate, oltre che dalle “sinergie specifiche per l’investitore” anche dalla “scarsità di club di questo calibro sul mercato, dall’ego degli stessi investitori, così come dall’opportunità di acquistare il club italiano con il maggior numero di trofei internazionali”.
L’AC Milan d’altra parte ha rialzato la sua valutazione ben oltre il miliardo di euro, vincendo l’ultimo scudetto 2021/2022, qualificandosi per la Champions League e sopratutto rispettando i piani di risanamento finanziario, tanto che il primo semestre dell’esercizio 2021/2022 si era chiuso con un utile netto di 3 milioni e un aumento dei ricavi del 40% (si veda altro articolo di BeBeez). L‘aumento dei ricavi dovrebbe essere poi continuato nel corso dell’anno, grazie agli introiti della UEFA per il ritorno in Champions League e agli incassi da stadio, tanto che la scorsa primavera si parlava di addirittura 300 milioni di ricavi a fine esercizio al 30 giugno 2022.
Ultimati gli step burocratici, ora Cardinale può lavorare agli obiettivi che si era dato già prima di avviare le discussioni preliminari con Singer. Ricordiamo che RedBird è infatti uscito allo scoperto a inizio maggio, dopo che il 30 aprile era scaduto il periodo di trattativa esclusiva tra Investcorp ed Elliott (si veda altro articolo di BeBeez).
Oltre al nuovo stadio di proprietà, come affermato dallo stesso managing partner di RedBird dopo aver presentato la proposta a Elliott, l’atro vero obiettivo è quello di trasformare il club rossonero in una media company, cioè una “società-brand” in pieno stile americano dove il marketing e l’advertising diventano la colonna portante per attrarre sponsor e allargare a quanto più pubblico possibile il marchio AC Milan.
L’acquisto del Milan porta il patrimonio gestito da RedBird a circa 7,5 miliardi di dollari, con il club che va ad aggiungersi al portafoglio di investimenti globali nello sport e nell’intrattenimento, che include Fenway Sports Group (che gestisce Liverpool FC, Boston Red Sox, Pittsburgh Penguins), Toulouse FC, il Rajasthan Royals, YES Network, SpringHill Company, Skydance Media, XFL, OneTeam Partners e Dream Sports.