Almaviva, gruppo italiano di innovazione digitale, ha acquisito per 64 milioni di euro il 51% della brasiliana Magna Sistemas Consultoria sa e della sua controllata al 100% Pyxisinfo Tecnologia Ltda (si veda qui il comunicato stampa di Almaviva). Contestualmente all’operazione, Magna è stata rinominata Almaviva Solutions sa
L’operazione è stata finanziata per 18 milioni da SIMEST, la società del gruppo Cassa Depositi e Prestiti che sostiene l’internazionalizzazione delle imprese italiane, e anche attraverso il suo Fondo di Venture Capital, strumento agevolativo che il gruppo gestisce in convenzione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (si veda qui il comunicato stampa di SIMEST). BPER Corporate & Investment Banking ha erogato un finanziamento a medio-lungo termine da 20 milioni.
Nel dettaglio, l’acquisizione è avvenuta tramite la creazione di una newco, proporzionalmente partecipata da Almaviva e SIMEST, Brita sa. Le società acquisite presentano una solida situazione di cassa.
Magna è una società di servizi sudamericana che fornisce soluzioni innovative basate su diverse tecnologie. Con 26 anni di storia sul mercato, sede a San Paolo e due filiali (Rio de Janeiro e Brasilia), detiene più di 1.000 dipendenti e opera a livello nazionale, fornendo soluzioni personalizzate per clienti pubblici e privati.
Sull’operazione Regina Corradini D’Arienzo (ad di SIMEST) ha commentato: “Con questo investimento SIMEST contribuisce all’ambizioso progetto di Almaviva di rafforzare e far crescere la propria presenza in un’area strategica come il sud America. Quello latino-americano è un mercato chiave per SIMEST, che negli ultimi tre anni ha supportato oltre 250 imprese, investendo nei loro progetti di espansione nell’area. Crediamo fermamente nelle potenzialità delle nostre aziende che vogliono crescere su scala globale partendo dall’Italia e siamo orgogliosi di affiancarle attraverso investimenti equity e strumenti finanziari”.
Marco Tripi (ad del Gruppo Almaviva) ha aggiunto: “L’acquisizione si inquadra nella strategia di crescita adottata da Almaviva che amplia il proprio sviluppo nell’information technology, garantendo un’ulteriore diversificazione geografica del proprio business: un’operazione straordinaria che rafforza il nostro posizionamento come leader globale nel settore IT”.
Almaviva è una holding privata con sede a Roma che controlla per il 66% di Almawave, società italiana quotata sul mercato Euronext Growth Milan. Nel 2022 il gruppo ha fatturato 1,07 miliardi di euro, l’ebitda è stato di 160,2 milioni e il debito netto pari a 188,6 milioni (si veda qui il report di Leanus dopo essersi registrati gratuitamente).
Ricordiamo che lo scorso dicembre Almaviva ha completato l’acquisizione del 60% del capitale sociale di 2F Water Venture srl (si veda altro articolo di BeBeez), società benefit padovana attiva nel settore del Servizio Idrico Integrato (SII) che realizza soluzioni tecniche innovative per attività di monitoraggio ambientale e quali-quantitativo delle reti idriche. L’operazione era stata annunciata nel luglio precedente, in concomitanza con l’acquisizione anche di B. M. Tecnologie Industriali, società di engineering strumentale a supporto delle water utilities (si veda qui il comunicato stampa di allora).
A fine dicembre 2022, Almaviva (Almawave) aveva invece rilevato il 100% di The Data Appeal Company (ex Travel Appeal), società fiorentina fornitrice di soluzioni basate sull’intelligenza artificiale ad aziende attive nella distribuzione, turismo e fintech (si veda altro articolo di BeBeez). L’azienda è passata di mano per 16,5 milioni di euro. A vendere, oltre al fondatore Mirko Lalli, erano stati i vari fondi di venture capital che via via sono entrati nei vari round effettuati da The Data Appeal a partire dal 2014, nel dettaglio Indaco Ventures I, gestito da Indaco Venture Partners sgr, il Fondo Acceleratori di Cdp Venture Capital, il venture capital olandese Airbridge Capital Partners, H Farm e lo Start Lab di Unicredit. I primi tre erano entrati in occasione dell’ultimo round, di serie A da 3 milioni di euro, effettuato nell’ottobre del 2018 (si veda altro articolo di BeBeez). Unicredit e H Farm erano entrati invece nell’aprile 2015 on occasione di un round seed da 100 mila euro (si veda altro articolo di BeBeez). Nel marzo 2017 erano invece entrati alcuni imprenditori del settore turistico, che avevano investito 720 mila euro in cambio di una quota del 12% (si veda altro articolo di BeBeez) per una valutazione post money di 6 milioni di euro.
Quanto a SIMEST, l’investimento in Almaviva si aggiunge all’attuale portafoglio equity del gruppo che conta oltre 230 progetti in tutto il mondo, per più di 800 milioni di euro. Nel solo 2023, attraverso l’attività di ingresso nel capitale delle imprese, SIMEST ha registrato operazioni equity per circa 170 milioni di euro, di cui 94 milioni di euro a valere su risorse proprie e 74 milioni di euro a valere su risorse del Fondo di Venture Capital.
Tra i più recenti investimenti di SIMEST, ricordiamo quello di pochi giorni fa da 5 milioni di euro a titolo di equity nel Gruppo Poggipolini (si veda altro articolo di BeBeez), società attiva nella progettazione e produzione di viteria e componentistica critica in titanio e materiali speciali per l’industria aerospace, automotive e motorsport, che fa capo all’omonima famiglia, partecipata dal giugno 2020 da un club deal di investitori organizzato da Cherry Bay Capital (si veda altro articolo di BeBeez). In precedenza, SIMEST aveva investito 7 milioni di euro nel gruppo Abet, una tra le più importanti realtà in Italia che produce laminati decorativi, presente in oltre 90 paesi del mondo, finalizzato all’acquisizione di un ramo d’azienda produttivo e commerciale di Fiberesin Industries Ltd (si veda altro articolo di BeBeez). Quest’ultima ha sede a Oconomowoc in Wisconsin, e produce pannelli fenolici solidi e ad alte prestazioni, utilizzati in prodotti come mobili per uffici e scuole, accessori per scrivanie ergonomiche, armadietti, carrelli e mobili medici, tavoli per raggi X, finestre e porte. L’acquisizione era stata annunciata a giugno 2022 e la società americana è stata poi ribattezzata Abet Usa Inc.
A proposito di supporto alle imprese, pochi giorni fa SIMEST ha annunciato un accordo di collaborazione con Banco BPM per affiancare le aziende clienti, soprattutto le pmi, nei loro investimenti sull’espansione iinternazionale e l’innovazione digitale e sostenibile (si veda qui il comunicato stampa). Si tratta di 6 linee di finanziamento con una durata massima di 6 anni, di cui 2 di preammortamento, con la possibilità di accedere, per alcune tipologie di impresa, a un contributo a fondo perduto fino al 10%.