Anche Saes Getters, gruppo leader nella produzione di materiali funzionali avanzati, si prepara a dire addio a Piazza Affari, dopo i delisting appena conclusi di Autostrade Meridionali, Pierrel e Renergetica e quelli annunciati per Compagnia Immobiliare Azionaria, Openjobmetis, Tweppy, Go Internet e Civitanavi Systems.
L’azionista di riferimento SGG Holding, che detiene il 30,11% del capitale (si veda qui l’azionariato), ha infatti appena lanciato un’offerta pubblica di acquisto volontaria totalitaria a 26,3 euro per azione, prezzo che non include il maxi-dividendo relativo al 2023 di 12,51 euro, finalizzata proprio alla cancellazione di Saes Getters dal segmento Euronext Star Milan (si veda qui il comunicato stampa).
L’operazione, condizionata al raggiungimento del 95% del capitale, prevede un esborso massimo di oltre 308,5 milioni di euro, che sarà interamente finanziato da Mediobanca-Banca di Credito Finanziario. Il corrispettivo offerto incorpora un premio del 7,5% rispetto al prezzo ufficiale di lunedì scorso (l’ultimo giorno di borsa aperta precedente il lancio dell’offerta) delle azioni di Saes Getters, rettificato per il dividendo 2023. Ieri il titolo ha guadagnato il 4,53% a 38,1 euro, pari a 25,59 euro al netto della cedola. Secondo Banca Akros, si tratta di “un premio molto basso rispetto alla media delle transazioni recenti, avvenute a premio tra il 20% e il 30%”.
SGG Holding ha un capitale frammentato, distribuito tra ventisette soci (persone fisiche e giuridiche). Coloro i quali detengono il 99,4% del capitale hanno sottoscritto un accordo che prevede l’adesione all’opa, al cui termine, dopo il delisting, è prevista la fusione in Saes Getters. “L’offerente, successivamente al perfezionamento dell’offerta, delibererà (e farà sì che l’emittente deliberi) la fusione con l’emittente anche al fine di procedere al rimborso integrale del finanziamento, facendo ricorso a parte della sua liquidità”, si legge ancora nel documento d’offerta.
SGG Holding è assistita ai fini dell’opa da Intermonte e Mediobanca in qualità di advisor finanziari e da De Lorenzi Miccichè Scalera Spada-Avvocati Associati in veste di consulente legale. Intermonte è anche l’intermediario incaricato per il coordinamento della raccolta delle adesioni all’offerta.
Dopo le operazioni straordinarie del 2023, ovvero il successo dell’opa sulle azioni di risparmio e la loro successiva conversione in azioni ordinarie (si veda qui il comunicato stampa di allora) e dopo “il significativo ridimensionamento del business e in vista di un passaggio generazionale, l’azionista di riferimento ritiene che sia opportuna una riorganizzazione industriale di Saes Getters, attività più agevolmente perseguibile nello status di non quotata, anche in considerazione dei tempi e dei possibili rischi e complessità di tale riorganizzazione. Il delisting consentirebbe infatti alla società di perseguire i propri obiettivi in un contesto e in una cornice giuridica caratterizzati da maggiore flessibilità gestionale e organizzativa, con tempi di decisione e di esecuzione più rapidi e beneficiando altresì di una possibile riduzione dei costi di gestione”, si legge nel documento d’offerta.
SGG Holding intende pertanto pagare il corrispettivo di 26,3 euro per azione al di là della super cedola di 12,51 euro relativa all’esercizio 2023, che l’assemblea prevista per martedì prossimo, 23 aprile (si veda qui la convocazione), è chiamata a deliberare. A tal fine l’offerente ha espressamente dichiarato di voler votare a favore sia dell’approvazione del bilancio 2023 sia del relativo stacco del dividendo, da liquidare il prossimo 2 maggio.
L’azionista di riferimento ha invece comunicato l’intenzione di esprimere voto contrario alla proposta relativa all’autorizzazione all’acquisto, e conseguente annullamento, di 5.700.325 azioni proprie (pari al 34% circa del capitale) a un prezzo di 24,56 per azione, anche in questo caso ex dividendo 2023, mediante un’opa volontaria parziale. Tale proposta è stata avanzata dal consiglio di amministrazione perché la società è venuta a disporre di un’ingente liquidità, dopo la vendita a ottobre 2023 per 900 milioni di dollari del business del Nitinol per applicazioni medicali, in particolare delle società controllate statunitensi Memry Corporation e SAES Smart Materials, a Resonetics, gruppo Usa pioniere nelle soluzioni avanzate di ingegneria e produzione per l’industria delle bioscienze, controllato pariteticamente dai fondi GTCR e Carlyle (si veda altro articolo di BeBeez). L’utilizzo di una parte delle risorse disponibili per l’acquisto di azioni proprie è stato ritenuto “un’opportunità di investimento vantaggiosa per la società e i propri azionisti”, come spiegato nella relazione illustrativa del board firmata dal presidente Massimo Della Porta.
Saes Getters, fondata nel 1940 e quotata sul Nasdaq fino al 2003 (è stata la prima società italiana a essere scambiata sul mercato azionario statunitense per le società ad alta tecnologia), ha annunciato la settimana scorsa di aver presentato una manifestazione di interesse non vincolante per l’acquisizione del 100% della società californiana HeatWave Labs, produttore di sistemi integrati nel mercato dei catodi, dal fondatore Kim Gunther per 4,25 milioni di dollari, equivalenti a circa 3,97 milioni di euro (si veda qui il comunicato stampa di allora). Pochi giorni prima aveva firmato un accordo vincolante per rilevare l’intero capitale della tedesca FMB Feinwerk – und Meßtechnik (componenti e strumenti scientifici per sincrotroni e acceleratori di particelle), valutata 8 milioni di euro, finora posseduta dal socio di maggioranza Uwe Schneck, dai soci di minoranza Ingmar Lehmann e Jens Rekow e dalla società Mardi Beteiligungs GmbH & Co. (si veda altro articolo di BeBeez).