Anche Pictet Asset Management espande l’offerta in ambito private e alternative assets. La casa di gestione svizzera ha in rampa di lancio il Private Assets Sicav – Environment Co-Investment Fund I, la sua seconda strategia disponibile sul mercato italiano in forma di ELTIF, autorizzata alla distribuzione anche sul segmento retail, dopo il Pictet Real Estate Capital Elevation Core Plus Eltif.
La nuova soluzione amplia dunque l’offerta del gruppo nell’ambito dei mercati privati e rappresenta il primo strumento di private equity tematico di Pictet per clienti privati italiani, con un focus su investimenti innovativi nelle tecnologie ambientali. L’importo minimo di sottoscrizione è di 10 mila per la classe di azioni retail (classe R EUR) (si veda qui il comunicato stampa).
Ricordiamo che gli Eltif sono fondi chiusi di lungo periodo lanciati nel 2015 dall’Ue per consentire a tutti i risparmiatori di investire in economia reale.
Il fondo, che ha la forma giuridica di Closed End SICAV di diritto lussemburghese ed è conforme alla normativa ELTIF (fondo d’investimento europeo a lungo termine), ha una durata prevista di dieci anni, con la possibilità di prolungare la scadenza di altri tre. La strategia sarà classificata come fondo art. 8 ai sensi dell’SFDR (il regolamento UE relativo all’informativa sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari).
Il comparto gode dell’expertise tematica di Pictet per effettuare operazioni di co-investimento di private equity, investendo direttamente in aziende non quotate (invece che in fondi esistenti) e affiancando i principali gestori di private equity a livello globale (General Partner). La strategia mira a identificare quelle aziende solide e innovative, capaci di cavalcare i trend del cambiamento sostenibile e di sfruttare a proprio vantaggio le grandi sfide odierne in uno o più dei cinque segmenti ad alta convinzione di Pictet: consumi sostenibili, economia circolare, controllo dell’inquinamento, tecnologie abilitanti e riduzione dei gas serra.
“I private asset permettono di investire su realtà ad altissimo potenziale solitamente fuori dall’investimento tradizionale. Parliamo di aziende con margini strutturalmente solidi e una forte spinta tecnologica, caratteristiche che consentono all’investitore di beneficiare di un’elevata diversificazione del rischio, ritorni consistenti nel tempo e decorrelazione dalle dinamiche macro di breve termine”, ha spiegato Paolo Paschetta, Equity Partner, Country Head Italia di Pictet AM. E ha continuato: “Il nuovo Fondo Environment Co-Investment ci permette non solo di entrare sul mercato italiano con un prodotto di private equity ma anche di mettere a frutto le competenze maturate nell’ambito degli investimenti tematici ambientali, dopo oltre vent’anni dal lancio del primo fondo dedicato all’acqua nel 2000. Come società non quotata e improntata all’innovazione, ci avvaliamo dell’esperienza maturata all’interno dei mercati privati tramite servizi ad hoc”.
In particolare, il nuovo fondo di private equity Environment Co-Investment si prefigge di raggiungere, al suo target, 20-25 coinvestimenti, effettuati tramite un rigoroso processo di selezione. La strategia guarderà in particolare a società attive in Nord America ed Europa, seguendo i tre principali approcci di investimento propri del private equity: growth equity, per individuare società sane che hanno bisogno di capitale per crescere; buy-out, per fornire una dimensione nuova alle aziende di qualità nei mercati privati; venture capital, investendo in startup ad alto potenziale.
Inoltre, la strategia implementa il quadro scientifico dei Limiti Planetari nel suo approccio agli investimenti ambientali per indirizzare il capitale privato verso le tecnologie ambientali. La Climate Policy Initiative calcola che i finanziamenti per il clima dovranno aumentare almeno del 590% per raggiungere gli obiettivi prefissati per il 2030. Pertanto, sebbene l’attuale tasso di penetrazione delle tecnologie ambientali sia oggi ancora basso, si prospetta per quella data una crescita con un valore potenziale di circa 12 mila miliardi di dollari.
Guidato da Pierre Stadler, head of thematics PE, e Nicola Thomas, thematics principal, il comparto si avvale del track record del Gruppo Pictet nell’investimento tematico e dei 300 coinvestimenti effettuati dalla prima operazione del 1992. Pictet attualmente gestisce 20 strategie tematiche, incluse 8 strategie sull’ambiente, con un team di oltre 70 professionisti degli investimenti.
In materia di ELTIF, ricordiamo che lo scorso marzo c’è stato il lancio, anche sul mercato italiano, del Swiss Life Funds (LUX) Privado Infrastructure SICAV-ELTIF, l’Eltif infrastrutturale di Swiss Life Asset Managers, braccio del risparmio gestito della più grande compagnia di assicurazione sulla vita elvetica Swiss Life, nato nel 2011 con oltre 10,2 miliardi di euro in gestione. Il fondo è stato costruito nel rispetto della normativa Eltif 2.0 (si veda altro articolo di BeBeez).
E ancora, lo scorso 1° marzo, il Gruppo Azimut e Muzinich & Co. sgr hanno annunciato il primo closing della raccolta del fondo Azimut Private Debt Capital Solutions II – ELTIF a quasi 120 milioni di euro. Il fondo di rescue financing, come il precedente, è istituito dalla piattaforma di gestione lussemburghese del Gruppo Azimut, Azimut Investments sa, e gestito in delega da Muzinich & Co. sgr (si veda altro articolo di BeBeez). Il fondo, che era stato lanciato nel giugno 2023 (si veda altro articolo di BeBeez), come il suo precursore ha l’obiettivo di supportare il tessuto imprenditoriale, finanziando imprese italiane con ricavi superiori a 50 milioni di euro, solide nei fondamentali e con ottime prospettive future, che si trovano ad affrontare una temporanea fase di sbilancio patrimoniale o finanziario. Il primo fondo della serie era stato lanciato nel 2020 (si veda altro articolo di BeBeez), con il closing finale della raccolta effettuato poi a metà 2021 a quota 147,5 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). Quel fondoè stato interamente investito in 12 società, selezionate mediante la valutazione di oltre 300 operazioni in soli 3 anni di attività. Azimut Private Debt Capital Solutions II – ELTIF resterà in collocamento fino a fine luglio 2024.
Nel 2023 c’è poi stato anche l’avvio di Finint Eltif Capital for Innovation, il primo ELTIF di Finint Investments sgr dedicato al venture capital. E ancora, a ottobre 2023, Schroders ha siglato con il gruppo Sella un accordo per la distribuzione del comparto Schroders Capital Private Equity ELTIF 2023, il fondo di private equity europeo a lungo termine strutturato come Eltif di Schroders Capital lanciato a marzo 2023 e che BeBeez aveva anticipato a ottobre 2022 (si veda altro articolo di BeBeez).
Ricordiamo infine che il mercato degli Eltif è cresciuto nel 2022 di poco più del 50% rispetto al 2021. Quasi 4 miliardi di euro aggiuntivi sono confluiti in questi prodotti. Sulla base di un’indagine condotta tra le società di gestione in aprile 2023, Scope ratings stimava un volume di mercato di circa 11,3 miliardi di euro alla fine del 2022. E il mercato italiano ha raggiunto quota 2,6 miliardi, di cui il 95% attribuibile ai clienti privati. Segno che l’Italia è sulla buona strada per vincere la sfida di avvicinare i piccoli investitori retail al mondo del non quotato (si veda altro articolo di BeBeez).