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Resta effervescente l’attività di m&a con protagoniste aziende italiane alla fine del primo semestre dell’anno, come emerge dai report appena pubblicati da EY e da KPMG.
Come sempre i dati forniti dai due specialisti della consulenza m&a non sono però sovrapponibili per evidenti differenze nella metodologia di calcolo, che portano a includere o meno nel conteggio alcune operazioni, in particolare in questo caso quella sulla NetCo di TIM. Ma quello che conta è appunto il trend, che indica una ripresa, anche grazie al ritorno dei mega e big deal. Non a caso l’inchiesta di copertina dell’ultimo BeBeez Magazine è stata intitolata Mega deal, riparte il treno?
Più nel dettaglio, secondo l’EY M&A Barometer, il semestre ha visto 564 operazioni annunciate per un controvalore complessivo, dove disponibile, di 38 miliardi di euro dai 37,5 miliardi di euro di deal nel primo semestre 2023 e ben 653 operazioni (si veda qui il comunicato stampa). Il secondo trimestre ha però visto un certo rallentamento, visto che EY aveva contato 294 acquisizioni annunciate per 24,7 miliardi nel primo trimestre (si veda altro articolo di BeBeez) L’anno scorso il volume di m&a aveva invece registrato come noto un crollo, con un calo del 37% a circa 58,6 miliardi di euro a seguito di circa 1210 operazioni, secondo l’EY M&A Barometer – Review 2023 e Preview 2024 (si veda altro articolo di BeBeez), mentre il 2022 aveva visto attività per ben 93,7 miliardi e 1301 operazioni (dati rivisti rispetto ai preliminari diffusi a gennaio 2023, si veda altro articolo di BeBeez).
Quanto a KPMG, ha mappato operazioni nel semestre per ben 46,5 miliardi di euro, in aumento addirittura del 147% dai 19 miliardi del primo semestre 2023 (si veda qui il comunicato stampa), superando anche i controvalori registrati nell’intero 2023 pari a circa 38 miliardi (dato rivisto rispetto a quello preliminare di 28 miliardi, pubblicato a fine dicembre, si veda altro articolo di BeBeez). In leggero calo, invece, il numero di operazioni, sceso a 683 dalle 691 del primo semestre 2023. I dati di KPMG, a differenza di quelli di EY, mostrano peraltro un secondo trimestre in grande crescita, visto che il primo trimestre si era chiuso con solo 272 operazioni per un totale di 14,6 miliardi (si veda altro articolo di BeBeez). Si tratta di una netta inversione del trend, visto che lo scorso anno si era registrata una vera e propria gelata, rispetto al 2022, quando il controvalore dei deal aveva superato gli 86 miliardi di euro, trainato dai mega-deal di Atlantia e Autostrade per l’Italia, che sono passate di mano, rispettivamente a un enterprise value di oltre 48 miliardi e di oltre 17 miliardi di euro.
Indipendentemente dai numeri assoluti, ogni caso, si diceva, quello che conta davvero è il trend più o meno marcato di ripresa dell’attività, trainata dai mega e big deal. EY ha mappato nel semestre 9 mega deal, cioé operazioni di valore di almeno un miliardo di euro, contro i 4 mega deal del primo semestre 2023, per un valore aggregato di 21,3 miliardi di euro.
KPMG da parte sua ha mappato 10 mega deal che da soli hanno rappresentato il 71,3% del controvalore delle operazioni annunciate nel semestre per un totale di 33,1 miliardi. La lista di KPMG include però anche il deal sulla NetCo di TIM che si è concluso ufficialmente il 1° luglio, per un controvalore di 22 miliardi di euro, inclusi gli eventuali earn-out, con un impatto per i conti di TIM di 14,2 miliardi (si veda altro articolo di BeBeez). Ed è proprio il deal NetCo, condotto come noto dal colosso KKR infrastructure e dai coinvestitori ADIA, CPP Investments, F2i sgr e Ministero dell’Economia e delle Finanze, ad aver reso così distanti i numeri mappati dai due report.
A proposito di fondi, sempre secondo KPMG, nei primi 6 mesi del 2024 si è registrata un’impennata delle operazioni portate a termine dai private equity (inclusi add-on e dismissioni) che in termini di controvalore hanno partecipato a deal per circa 28,2 miliardi di euro (60% del totale), con importi superiori ai circa 5,2 miliardi registrati nell’intero 2023 (15% del totale 2023).
Anche per EY, il peso deI fondi di private equity e infrastrutturali resta importante sul totale dell’m&a: nel primo semestre del 2024, infatti, i fondi hanno annunciato circa 246 transazioni su target italiane, quindi il 43,6% del totale di 564 deal complessivi, per un valore aggregato, laddove disponibile, di circa 14,9 miliardi di euro, quindi il 39% del controvalore complessivo (rispetto a 265 transazioni per 31,3 miliardi di euro nello stesso periodo del 2023, pari, rispettivamente al 21,9% e al 53,4% del totale).
Marco Daviddi, managing partner Strategy and Transactions di EY in Italia, ha commentato: “Si conferma la solidità del mercato m&a anche in questo primo semestre dell’anno, in cui sia il valore aggregato sia la dimensione media delle acquisizioni di aziende italiane hanno registrato un incremento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Un segnale positivo deriva anche dell’aumento del numero dei megadeal, ovvero le operazioni superiori a un miliardo di euro, che sono passati da 4 nel primo semestre dello scorso anno a 9 nello stesso periodo del 2024. Questo andamento favorevole si riflette anche nella dinamicità dei vari settori di riferimento. A questo proposito, il settore industriale continua a trainare gli investimenti m&a nel nostro Paese, seguito dai settori dei beni di consumo e dell’energia, quest’ultimo favorito dagli incentivi alla transizione energetica in essere a livello europeo. Sebbene l’attività m&a in Italia abbia mantenuto un andamento sostenuto, osserviamo una lieve riduzione dell’incidenza delle aziende straniere che hanno annunciato acquisizioni in Italia, dal 41% del totale nel primo semestre 2023 al 34% nello stesso periodo dell’anno in corso. Ma le aziende italiane continuano a perseguire acquisizioni sia a livello nazionale sia all’estero, nonostante lo scenario globale ancora incerto e instabile”
Per Max Fiani, partner KPMG e curatore del rapporto: “Stiamo assistendo a un primo semestre molto favorevole per l’m&a italiano, con una delle migliori partenze degli ultimi 10 anni, soprattutto grazie al contributo dei settori regolati dalle telecomunicazioni (con riferimento allo straordinario contributo dell’operazione svolta da KKR su TIM) all’energia. Anche in termini di volumi, a differenza del mercato globale che registra una modesta decrescita, il numero di deal che stiamo registrando in Italia si attesta sui livelli record degli ultimi anni”. E poi, aggiunge ancora KPMG, la pipeline attesa per il 2024 sul mercato italiano in termini di operazioni annunciate, ma non ancora finalizzate, consente di stimare un mercato m&a 2024 che potrebbe superare i 70 miliardi di euro in termini di controvalore e le 1.200 operazioni su base annua.