Il governo italiano punta a promuovere la costituzione di una nuova società italiana con un partner tecnologico straniero per la costruzione di piccoli reattori nucleari di ultima generazione che consenta la produzione di energia nucleare avanzata in Italia. Lo ha detto ieri il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, nel suo intervento al Forum Ambrosetti di Cernobbio (si veda qui Radiocor) sottolineando che i “nuovi reattori verranno prodotti in Italia per poi installarli dove le imprese lo chiedono nel mondo, quindi anche in Italia”.
Una dichiarazione, quella di Urso, che ha seguito quella del giorno prima rilasciata dal Ministro dell’Energia Gilberto Pichetto Fratin a margine dello stesso Forum, che ha detto che l’Italia ha in programma di redigere, entro l’inizio del 2025, norme che consentano l’uso di nuove tecnologie per l’energia nucleare, quindi in totale inversione di tendenza rispetto all’attuale divieto di produzione di energia nucleare nel Paese. Ricordiamo infatti che l’Italia ha vietato la produzione e l’uso dell’energia nucleare in seguito ai referendum del 1987 e del 2011. Proprio per questo motivo è stato dato mandato al consulente legale del Ministero dell’Energia, professor Giovanni Guzzetta e al suo team, per produrre un’analisi completa sulle norme sul nucleare e sul tipo di leggi da introdurre, tenuto conto del fatto che la tecnologia oggi è radicalmente cambiata rispetto a quello di una volta, quando erano stati condotti i referendum (si veda qui l’intervista di Class CNBC al ministro Pichetto Fratin).
Intanto per il prossimo 21 settembre Pichetto ha convocato la prima riunione della “Piattaforma nazionale per un nucleare sostenibile” che costituirà il soggetto di raccordo e coordinamento tra tutti i diversi attori nazionali che a vario titolo si occupano di energia nucleare, sicurezza e radioprotezione, rifiuti radioattivi, sotto tutti i profili. In particolare, si punta allo sviluppo di tecnologie a basso impatto ambientale e a elevati standard di sicurezza e sostenibilità, si legge in una nota del Ministero diffusa giovedì 5 settembre.
Secondo Bloomberg, per costituire la newco del nucleare sono in corso colloqui preliminari con il gruppo Enel; con Ansaldo Nucleare spa, parte di Ansaldo Energia spa, tra le principali del mondo per fornitura, installazione e service di impianti e componenti per la generazione di energia, controllata al 99,57% da CDP Equity; e con newcleo Ltd la scaleup dal cuore italiano ma con sede a Londra, che sviluppa innovativi reattori nucleari di IV generazione utilizzando le scorie nucleari come combustibile, fondata e guidata dallo scienziato Stefano Buono, che ha di recente spostato la sua sede principale in Francia a Lione (si veda qui il post Linkedin di Buono). Al momento non è chiaro se sia newcleo il partner tecnologico straniero a cui si riferisce Urso o se sia un ulteriore attore che potrebbe entrare in partita.
Intanto newcleo continua a crescere, forte di importanti iniezioni di capitale da parte di investitori di venture capital: lo scorso maggio ha chiuso una prima tranche da 87 milioni di euro del mega-round da un miliardo aperto nella primavers 2023 (si veda altro articolo di BeBeez), dopo aver raccolto oltre 400 milioni di euro, con l’ultimo round precedente che risale al giugno 2022, quando erano stati raccolti 300 milioni (si veda altro articolo di BeBeez), provenienti per i due terzi dagli investitori del precedente round da 118 milioni di dollari chiuso nel settembre 2021 (si veda altro articolo di BeBeez).
I reattori veloci raffreddati al piombo (lead-cooled fast reactors, LFR) di newcleo consentono di trasformare completamente i materiali di scarto tossici prodotti dai comuni reattori nucleari in nuovo combustibile da bruciare per la produzione di energia. Il round del 2022 era stato finalizzato a costruire entro sette anni il primo prototipo di reattore raffreddato al piombo di quarta generazione al mondo in un paese in cui la produzione di energia nucleare è ammessa e successivamente a commercializzarlo poi a livello internazionale per sostituire gradualmente gli attuali reattori di seconda e terza generazione. newcleo punta a un fatturato di gruppo di 50 milioni di euro per il 2024, forte di più di 70 partnership e collaborazioni nel settore nucleare e di una forza lavoro di oltre 800 dipendenti altamente qualificati in Francia, Regno Unito, Italia, Svizzera e Slovacchia.
Sul fronte del business, la scorsa settimana newcleo ha annunciato la sottoscrizione di un accordo con Saipem, leader globale nell’ingegneria e nella costruzione di grandi progetti nei settori dell’energia e delle infrastrutture, quotato a Piazza Affari. L’accordo prevede lo studio di applicazioni offshore della tecnologia nucleare sostenibile di newcleo e in particolare per uno studio di fattibilità sullo sviluppo di prototipi di nucleare galleggiante (si veda qui il comunicato stampa). Nel marzo 2023 la scaleup aveva invece firmato un accordo di cooperazione con Enel per lo sviluppo di progetti di tecnologia nucleare di quarta generazione (si veda altro articolo di BeBeez), in base al quale Enel fornisce competenze specialistiche attraverso la condivisione di personale qualificato, mentre Newcleo garantisce a Enel l’opzione di diventare il primo investitore nel primo impianto nucleare che la società costruirà fuori dall’Italia. Un anno prima, nel marzo 2022, newcleo aveva siglato un accordo con ENEA per creare fuori dall’Italia il primo prototipo di reattore di nuova generazione modulare raffreddato a piombo (si veda altro articolo di BeBeez ).
Da qui ai prossimi 7-8 anni newcleo avrà bisogno di un totale “nel range di 3-4 miliardi di euro”, per sviluppare due reattori in Francia e Regno Unito, un prototipo non nucleare in fase di studio in Italia e una fabbrica di combustibile nucleare composto da ossidi misti di plutonio e uranio (Mixed Plutonium-Uranium Oxides o MOX). Lo aveva raccontato Elisabeth Rizzotti, chief operating officer e co-founder di newcleo, a BeBeez Magazine n. 4 del 15 aprile 2023. In particolare, in Francia newcleo ha in programma di investire 3 miliardi entro il 2030 per costruire un impianto di trattamento del combustibile e un reattore dimostrativo, progetti per i quali nel giugno 2023 newcleo aveva ottenuto una sovvenzione nell’ambito di “France 2030”, il piano di investimenti pubblici che dovrebbe garantire al paese un posto in prima fila nella transizione verde e digitale (si veda altro articolo di BeBeez). In quest’ottica, newcleo ha firmato a inizio aprile di quest’anno un accordo di collaborazione con il CEA, un ente pubblico di ricerca francese all’avanguardia nell’innovazione tecnologica, in particolare nel campo dell’energia nucleare di quarta generazione (si veda qui il comunicato stampa).