La più grande eroina e filantropa del Risorgimento, Cristina Trivulzio di Belgiojoso, la prima statua al femminile di Milano, più che una commemorazione, è un punto di partenza per un più ampio riconoscimento del ruolo delle donne nella storia e nella contemporaneità. Con l’occasione della settimana del Contemporaneo è stata svelata in Piazza Belgioioso a Milano, da molti considerata “il salotto di Milano” per la sua dimensione raccolta, a pochi passi dal Duomo e da Piazza della Scala, alla presenza del Sindaco Giuseppe Sala. Ed è proprio per questa sua collocazione che l’opera ritrae l’eroina “elegantemente seduta” nel suo salotto, eroina milanese del Risorgimento, di cui quest’anno ricorrono i 150 anni dalla morte, interpretata dallo scultore Giuseppe Bergomi sulla base della documentazione iconografica raccolta dalla Fondazione Brivio Sforza.
Il progetto è promosso dalla Fondazione Brivio Sforza, con il sostegno della Banca di Credito Cooperativo di Milano, con il contributo del Comune di Milano e con il patrocinio di Regione Lombardia. L’iniziativa, nata da un’idea dell’Impresa Culturale Creativa Le Dimore del Quartetto, colma un grande vuoto: nessuna delle 121 statue della città è infatti dedicata a una personalità femminile, ad eccezione di soggetti di iconografia religiosa o allegorici.
Cristina, personaggio poliedrico e coraggioso, con grande determinazione ha portato e reso visibile lo sguardo e la voce delle donne nel cuore dei grandi temi del suo e del nostro tempo. Donna di cultura, istruita e fortunata per ceto e censo, si è messa in gioco con competenza e determinazione per creare un modello di società, diremmo oggi, più inclusivo e sostenibile, ricevendo – come è immaginabile – fortissime resistenze da parte dei suoi pari.
“Dopo tanti anni passati nella nostra villa Belgiojoso Brivio Sforza di Merate a leggere e a raccontare di Cristina Trivulzio di Belgiojoso – afferma Alessandro Brivio Sforza, Presidente della Fondazione Brivio Sforza – riusciamo a trasmettere alle generazioni a venire un segno tangibile del suo straordinario e simbolico esempio, grazie alla realizzazione e alla posa in piazza Belgioioso, della statua.”
L’artista la definisce “un’immagine antiretorica, perché permette di sottolineare un atteggiamento riflessivo, pensieroso ma anche dinamico: il busto leggermente spinto in avanti, quasi stesse per alzarsi, l’asimmetria rotta in diagonale, il movimento dei panneggi dove possono appoggiarsi naturalmente i libri, le lettere, la penna […] L’elemento su cui è seduta, nascosto dalle pieghe dell’abito, risulta essere un cubo, simbolo della razionalità e della ragione ma anche la faccia di un divano sommerso dai cuscini.” L’evento vuole essere un punto di partenza per avviare una più ampia riflessione sui temi della parità di genere, con l’obiettivo di contribuire alla creazione di una società più inclusiva e sostenibile, come ha sottolineato Francesca Moncada di Paternò, fondatrice dell’Impresa Culturale Creativa Le Dimore del Quartetto. A tal fine i promotori del progetto stanno elaborando un programma culturale e educativo (i cui dettagli saranno comunicati nelle prossime settimane) che coinvolga le nuove generazioni perché diventino il motore del cambiamento, promuovendo, attraverso i nuovi linguaggi, una moltiplicazione di modelli di ruolo e l’affermazione dell’uguaglianza di genere. I valori della solidarietà e cooperazione alla base dell’operato e della figura di Cristina Trivulzio di Belgiojoso, infatti, come dichiara Giuseppe Maino, Presidente di BCC Milano, “sposano lo spirito mutualistico e solidale della nostra Banca. Siamo orgogliosi di contribuire a questo progetto che nei suoi sviluppi ci offrirà l’opportunità di stimolare le nuove generazioni su temi come la solidarietà sociale e la valorizzazione dell’uguaglianza di genere.”
a cura di Ilaria Guidantoni