Ieri ti guardavo, Teresa, in quegli occhi pendenti dai miei, rassicurati dalla mia sicurezza, aggrappati alla solidità di un padre: tu ti affidavi a me, senza conoscere altro che una cieca fiducia, che l’istinto animale di abbandonarsi a chi ci ha creato. E ho pensato che mentre saresti cresciuta io sarei diventato ancor più adulto, che quando saresti diventata una donna, io sarei stato un uomo maturo, poi un vecchio quando tu saresti invece fiorita nella pienezza mediana degli anni. Ti saresti allora presa cura di me, di un me tornato bambino, anche se con occhi spauriti di morte e non più, come te adesso, di vita. E morirò giorno dopo giorno sempre di più, affinché tu possa vivere della mia vita perduta. Un genitore si spenge per accenderti, si consuma per costruirti, si affievolisce per risorgere in te. Io vivrò sempre nel tuo splendore, sorgerò sulla tua anima collinare, m’inabisserò nelle tue maree: è questa, forse, l’immortalità che ci è data? Di tramandarci, cioè, attraverso l’amore. Ti guarderò anch’io, un giorno, con la tua stessa paura, con la tua stessa fiducia. In fondo, anziani e neonati non sono altro che la prossimità di un “oltre”, che in un caso succede, nell’altro precede, un oltre forse più autentico di tutta l’indipendenza dell’uomo, di tutta la sua pienezza. Ho passato la vita a cercare maestri, per poi perdermi nell’esempio di una tua risata, nel mugugno della tua fame, nel tuo timore abbracciato al mio coraggio. Ma io, Teresa, ho scoperto il mio coraggio per la prima volta grazie alla tua debolezza. Non c’è stato maestro che mi abbia dato altro che fumose, noiose, inutili parole. Ma un anziano che ci usa per scendere le scale, lui sì che può farci conoscere, come te, la forza delle nostre braccia. Non è retorica questa. La retorica la fanno gli uomini, la faccio io scrivendo retorica, la fanno i maestri. Io, in fondo, scrivo per dirti che la scrittura non vale nulla. Ti insegno cose che non imparerai. La vita, Teresa, non si racconta. La vita accade.
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Bernardo Giusti, nato a Firenze nel 1990, giovane speranza tra i romanzieri italiani ha pubblicato recentemente “Bivium” Edizioni Masso delle Fate. Teresa è nata da poco e Bernardo Giusti ha scelto Bebeez, nelle scorse settimane per condividere l’attesa per la prossima venuta, e adesso la gioia della presenza fisica.