Daniel Druet ha denunciato Maurizio Cattelan, il gallerista Emmanuel Perrotin e La Monnaie de Paris chiedendo un risarcimento di oltre 5 milioni di dollari. un caso emblematico che pone delle questioni, ancora una volta, sulla paternità dell’opera nell’arte contemporea.
Maurizio Cattelan, l’artista italiano più noto e controverso, autore di opere come L.O.V.E., America, Comedian e You (poi rinominate il dito di Cattelan, la banana di Cattelan e così via) sarà trascinato in tribunale da Daniel Druet, lo scultore francese che ha realizzato nove delle statue che compongono le sue installazioni. Il motivo? Druet non accetta più che il suo nome non compaia tra crediti e cataloghi ed è deciso a chiedere un risarcimento di 5,25 milioni di dollari all’artista, al suo gallerista Emmanuel Perrotin e alla Monnaie de Paris, spazio museale nel quale si è svolta nel 2016 la mostra Not afraid of Love.
Che si celasse la mano del talentuoso Druet dietro alle opere di Cattelan era un fatto conosciuto ai più. La loro “storia” inizia alla fine degli anni Novanta, quando l’artista italiano si reca al Musée Grévin e resta colpito dalle fattezze delle statue di cera esposte, tanto da ricercarne l’autore e commissionargli alcune opere. Tra queste, La Nona Ora (1999), che mostra Papa Giovanni Paolo II colpito e atterrato da un meteorite e Him (2001), che raffigura Hitler in un corpo da bambino inginocchiato, battuta in asta nel 2016 per oltre 17 milioni di euro. Lavori che hanno suscitato clamore e indignazione nel tempo, contribuendo ad accrescere la fama di Cattelan. Druet, invece, è stato pagato in media 33 mila euro a statua e il suo nome non è mai emerso adeguatamente secondo il suo parere, come ha raccontato a Le Monde, a cui ha confidato che anche le indicazioni per la realizzazione dell’opera erano scarse e imprecise. “Inviava [Maurizio Cattelan, ndr] un fax di dieci righe oppure dei collaboratori italiani, che parlavano a malapena il francese e mi davano qualche istruzione”, ha riportato il quotidiano francese. “Era tutto piuttosto vago e spettava a me gestirlo”.
Daniel Druet, nato nel 1941 a Parigi, è uno scultore classico specializzato in effigi in cera, come dimostrano le sue opere custodite al Musée Grévin. Il suo lavoro è conosciuto e apprezzato soprattutto in Francia ed è ipotizzabile che il fatto di denunciare uno degli artisti più noti del panorama contemporaneo internazionale non sia frutto di una mera ricerca di soldi e fama. Che Druet avesse il dente avvelenato dalla questione dell’autorialità dell’opera non è cosa nuova: a dimostrarlo è stata la realizzazione dell’opera CouCou, che vede al centro proprio un Maurizio Cattelan raffigurato nell’atto di uscire dall’uovo con un’espressione innocente e ingenua sul viso. Una aperta denuncia a un sistema considerato ingiusto, in cui chi viene considerato “artista” non corrisponde a colui che crea materialmente l’oggetto.