Tra i più autorevoli storici e teorici d’arte contemporanea europei, Lóránd Hegyi (Budapest, 1954) è stato direttore di importanti musei internazionali quali The Parkview Museum di Singapore (2017-2020), Musée d’Art Moderne et Contemporain de Saint-Étienne Métropole (2003-2016), Palazzo delle Arti di Napoli (2002-2006) e Museum moderner Kunst Stiftung Ludwig di Vienna (1990-2001), dove ha creato una delle maggiori collezioni d’arte dell’Europa centrale e orientale. Nel 2001, proprio a Vienna, ha aperto il nuovo museo d’arte contemporanea: MUMOK. È stato co-curatore della Biennale di Venezia e della Biennale di Toyama (1993), direttore artistico della Triennale di Scultura di Stoccarda (1995), della Biennale di Valencia (2003) e della Biennale di Poznan (2008). È stato membro e consigliere dei comitati artistici di The European Investment Bank in Lussemburgo, The Salzburg Foundation, The Art Committee Unicredit Bank. È stato decorato dagli Stati francese, italiano, spagnolo, ungherese e austriaco ed è Doctor Honoris Causa all’Università Janus Pannonius in Ungheria.
Specializzato in arte moderna e contemporanea dell’Europa centrale e orientale, ha curato diverse mostre degli artisti Roman Opalka, Ilya Kabakov, Braco Dimitrijević, Marina Abramović, Zdenek Sykora, Karel Malich, László Fehér, Tamás Hencze, Hermann Nitsch, Günter Brus, Franz West, Lois Weinberger. Attento osservatore della scena artistica italiana, francese, tedesca e americana, ha dedicato progetti a Michelangelo Pistoletto, Alighiero Boetti, Jannis Kounellis, Maurizio Nannucci, Marco Tirelli, Bertrand Lavier, Jean-Pierre Raynaud, Claude Viallat, Jean-Marc Bustamante, Anne & Patrick Poirier, Tony Cragg, Richard Nonas, Dennis Oppenheim, Peter Halley e Jonathan Lasker.
Direttore di musei e alla stesso tempo curatore indipendente, Lóránd Hegyi ha ideato innumerevoli mostre personali e tematiche, tra le più recenti: “Disturbing Narratives”, The Parkview Museum, Singapore (2019); “Intrigantes incertitudes”, Musée d’Art Moderne et Contemporain de Saint-Étienne Métropole (2016); “Speaking Artists”, Busan Museum of Art, Busan (2012); “Maurizio Nannucci. There is another way of looking at things”, Musée d’Art Moderne et Contemporain de Saint-Étienne Métropole (2012), “Essential Experiences”, RISO – Museo d’Arte Contemporanea della Sicilia, Palermo (2009); “Roman Opalka. Octogone”, Musée d’Art Moderne et Contemporain de Saint-Étienne Métropole (2006); “The giving person – Il dono dell’artista”, PAN, Napoli (2005).
Da tempo amico e sostenitore delle scelte espositive di Annamaria Maggi, Lóránd Hegyi ha immaginato un programma di mostre che celebra i 30 anni della gallerista alla direzione della Galleria Fumagalli.
«Il progetto si concentra sui trent’anni di carriera di Annamaria Maggi, con l’intento di sottolineare gli elementi significativi del suo orientamento estetico e della sua coerente visione dell’arte. Non è nostra intenzione offrire né una sommaria presentazione degli ultimi 30 anni, né una documentazione cronologicamente strutturata e filologicamente elaborata dell’attività della Galleria Fumagalli. Alieno da qualsiasi forma di storicizzazione, il progetto intende invece sottolineare il solido e profondo impegno di Annamaria nel perseguire valori estetici basati sull’autenticità, l’empatia, la sensibilità e la sua convinzione della capacità dell’arte di riflettere la totalità delle esperienze umane».
Lóránd Hegyi
Dal 1983 Lóránd Hegyi ha pubblicato diversi libri di critica d’arte, concentrandosi sul contesto sociale e politico della prassi artistica nell’Europa centrale e orientale e sul risvolto antropologico dell’arte contemporanea. Le sue pubblicazioni includono: “Drawing in the Age of Uncertainty” (Silvana Editoriale, Milano, 2021), “Tre Maestri. Interrogazione sul tempo. Roman Opalka, Ilya Kabakov, Jannis Kounellis” (Electa, Milano 2019), “Narratives in Contemporary Art” (Silvana Editoriale, Milano 2018), “Significanti incertezze. Saggio sul disegno contemporaneo” (Hapax, Torino 2016), “Roman Opalka’s essentiality” (Nino Aragno Editore, Torino, 2015), “Contemporary Art on Show” (Silvana Editoriale, Milano 2012), “Arte in centro Europa – Malinconia, fluidità, sovversività” (Silvana Editoriale, Milano 2010), “Fragilità della Narrativa. Nuovo approccio all’arte contemporanea e la Mitteleuropa come paradigma” (Skira, Milano 2008), “The Courage to Be Alone – Re-inventing of Narratives in Contemporary Art” (Charta, Milano 2004), “Roman Opalka’s Places” (Prestel, Passau 2000), “Avant-Garde and Trans-Avant-Garde – Periods of Modern Art” (Magvetö, Budapest 1986), “New Sensibility – Change of Paradigm in Contemporary Art” (Magvetö, Budapest 1983).