Gli strumenti musicali rari battono le auto d’epoca nelle preferenze dei collezionisti, seguono i gioielli. Mentre le opere d’arte sono in discesa, a parte quelle cinesi.
E’ quanto emerge dalla lettura del Coutts Index , dedicato agli asset denominati “passion” asset ed elaborato da Coutts & Co., istituto britannico specializzato in private banking e wealth management e controllato da Rbs. Si narra che i requisiti per essere accettati come clienti del private banking siano numerosi, e non siano solo legati alla rilevante liquidità finanziaria di cui necessariamente disporre. È anche ordinariamente conosciuta come “la banca della Regina”, perché molti ritengono sia la banca della famiglia reale inglese. Da qui l’autorevolezza di Coutts quando parla di preferenze degli investitori privati in tema di arte e altri passion asset.
Il Coutts Index cerca di evidenziare le variazioni di valore che hanno subito asset che rientrano negli interessi particolari dei clienti della banca quali il vino, le opere d’arte, le magioni di lusso oltre alle automobili classiche.
Nel 2016, l’indice è salito del 1,2% mediamente portando l’incremento dal 2005 (anno in cui si è cominciato a calcolarlo) al 76,6%. I rari strumenti musicali occupano il primo posto in classifica nel 2016 con un incremento del 16,4% con le auto d’epoca che registrano invece la caduta più forte con un – 10,4% (ad onta di questo risultato vale però la pena notare che le auto d’epoca mantengono la testa come incrementi dal 2005 con il 400%. L’incremento è stato conseguito soprattutto nel 2013 e 2014 mentre il 2016 in caduta si somma ad un 2015 anch’esso negativo.
Le monete sono la sola categoria ad aver registrato incrementi ogni anno a partire dal 2005, salendo in media dell’11% all’anno. Dopo quattro anni di contrazioni i vini hanno registrato una forte crescita (vicina al 10%) nel 2016. Molto volatili gli strumenti musicali rari. Ad una caduta dell’11% nel 2015 ha fatto seguito un incremento di più del 16% nel 2016 (la categoria con l’incremento più alto dell’anno).
Anche i prezzi dei tappeti si sono rivelati volatili. La caduta dei prezzi nel 2015 e nel 2016 fa dei tappeti una delle due categorie i cui prezzi sono al di sotto del livello del 2005.
In media i prezzi sulla gioielleria ha dato maggiori soddisfazioni rispetto agli orologi d’epoca. Comunque, sebbene gli orologi abbiano recuperato negli anni recenti riportandosi a prezzi più che doppi rispetto al 2005, il livello rimane di circa il 10% al di sotto del picco del 2012. I gioielli hanno raggiunto un nuovo massimo nel 2016 essendo cresciuti di circa il 12% rispetto all’anno precedente e del 150% rispetto al 2005. Comunque vengono esclusi dalla ricerca valori eccezionali che potrebbero portare a conclusioni sbagliate. Ad esempio, per quanto riguarda i gioielli non è stato preso in considerazione il De Beers Millennium Jewel 4, che è stato venduto ad Hong Kong per 32 milioni di dollari l’anno scorso stabilendo un record assoluto per un gioiello venduto in Asia.
Per quanto riguarda le opere d’arte, l’indice è basato sul the Sotheby’s Mei Moses Art Indices®, corretto per i costi di detenzione da Fathom. Tutte le sottocategorie hanno avuto cali di prezzo lo scorso anno contribuendo al calo medio del 6% sulle “fine arts”. Sebbene questo dato sia coerente con il trend osservato negli anni recenti.
Molte le differenze se si confrontano le sottocategorie. Il valore dei manufatti cinesi ha fluttuato ma è l’unica categoria i n cui i prezzi sono saliti significativamente dalla crisi finanziaria, con una salita del 70% dal 2008. La performance peggiore è ascrivibile agli “old Master” del 19mo secolo. Ad onta di qualche recupero in qualche anno i prezzi sono giù del 40% dal 2008 (!) rendendoli la performance peggiore dell’indice. Il valore delle opere tradizionali cinesi hanno fluttuato, ma si tratta dell’unica categoria i cui valori sono significativamente saliti dalla crisi finanziaria con un incremento del 70% dal 2008.
Altra categoria sono le residenze di lusso nelle 10 location considerate rilevanti, suddivisa tra “Billionaire Property” cioè la “prima casa” di un ultra-high net worth individuals (di solito del valore superiore ai 10 milioni di sterline) e “Leisure Property”, cioè “seconde case” o “casa per le vacanze” localizzate in selezionati luoghi facilmente accessibili dalle città di residenza. Le prime, Billionaire Property, sono cresciute di Prezzo rapidamente tra il 2008 e il 2012 con un più 40%, ma da allora sono cresciute di un intorno del 6% cioè meno del 2% all’anno. I prezzi delle Leisure Property sono cresciuti in generale di meno (+20% dal 2008) ma dimostrano comunque una solida crescita con un più 1,5% all’anno negli ultimi tre anni..