Si allunga la lista dei potenziali delisting a opera dei fondi di private equity a Piazza Affari, tanto che si impone un aggiornamento dell’analisi condotta da BeBeez Magazine nel numero dello scorso 4 marzo. Nel giro di pochi, giorni, infatti, sono state annunciate tre operazioni che porteranno al lancio di altrettante offerte pubbliche di acquisto con obiettivo il delisting del titolo.
Oggetto delle operazioni sono Digital360, specializzata nell’offerta B2B di contenuti editoriali, servizi di comunicazione e marketing, lead generation, eventi e webinar nell’ambito della trasformazione digitale; Labomar, specializzata nello sviluppo e produzione di integratori alimentari, dispositivi medici, alimenti a fini medici speciali e cosmetici per conto terzi; e Reevo, Cloud provider italiano che offre servizi di Cyber Security e Hybrid Cloud .
Più nel dettaglio, sul fronte Digital360, il private equity britannico Three Hills Capital Partners, tramite la newco controllata TH Alessandro srl, acquisirà da Andrea Rangone, Mariano Corso, Alessandro Perego, Gabriele Faggioli e Raffaello Balocco e da alcuni altri azionisti azioni ordinarie Digital360, corrispondenti al 61,7% del capitale. Al closing dell’operazione scatterà quindi l’obbligo di opa sul resto delle azioni in circolazione. Gli azionisti di riferimento e gli altri azionisti di minoranza reinvestiranno poi nella newco.
Quanto a Labomar, la struttura dell’operazione è diversa, ma il risultato non cambia. A lanciare l’opa sarà la newco LBM Next spa, al momento capitalizzata al 99,5% da LBM Holding srl (la società con la quale l’imprenditore Walter Bertin controlla Labomar al 67,339%) e allo 0,5% dall’amministratore delegato Claudio de Nadai (che a sua volta possiede lo 0,268% di Labomar). Prima del lancio formale dell’offerta, LBM Next varerà un aumento di capitale da circa 125 milioni di euro che sarà sottoscritto da LBM Holding e da de Nadai in natura, apportando le loro azioni di Labomar, e un secondo aumento di capitale da circa 59,9 milioni che sarà invece sottoscritto in denaro da CCP No. 7.2 Ltd, un veicolo di nuova costituzione che fa capo al private equity britannico Charterhouse. In questo modo LBM Next sarà dotata dei capitali necessari per pagare il corrispettivo dell’opa e sarà controllata al 67,348% da LBM Holding,allo 0,268% da de Nadai e al 32,384% dal veicolo di Charterhouse.
Un’altra diversa struttura dell’operazione è stata pensata infine per Reevo, con White Bridge Investments III che lancerà un’opa volontaria totalitaria su tutte le azioni in circolazione della società, avendo però già in tasca l’accordo con gli attuali azionisti di riferimento, AGI srl e Salvix srl, che oggi possiedono il 29,08% ciascuno del capitale di Reevo e che fanno capo rispettivamente ad Antonio e Salvatore Giannetto, che si sono impegnati ad aderire all’offerta e a reinvestire in Nebula Aurea MidCo, la holding di controllo del veiolo che lancerà l’opa, Nebula Aurea BidCo.
Ma non è tutto. Sempre in queste settimane è già scattato l’obbligo di opa per Cover50, proprietaria del marchi PT Torino e PT Torino Denim, linea uomo e donna, e PT Bermuda e considerata tra i leader di mercato internazionale del pantalone e del denim nel segmento alto di gamma, sia donna sia uomo; e per Sebino, azienda che progetta, sviluppa e installa sistemi antincendio e di security in Italia e in Romania. In entrambi casi, infatti, era stata scelta la strada dell’accordo preventivo di cessione delle azioni in capo agli azionisti di riferimento, così come descritto nel caso di Digital360.
Il tutto mentre è in corso l’opa su Finlogic, gruppo pugliese che fornisce sistemi integrati di etichettatura per la riconoscibilità e tracciabilità e mentre il 23 maggio è avvenuto il delisting di Sababa Security, solution integrator italiano di cyber security. Il quinto dall’inizio dell’anno a seguito di un’opa promossa da uno o più fondi di private equity.
Una serie di operazioni, quindi, che segue la ventina di altre offerte che tra il 2020 e lo scorso anno hanno portato via dal listino italiano altrettante società, sempre a opera di operatori di private equity.