La neonata Cassandra Investments ha raccolto 640mila euro in capitale, diventando così il search fund italiano a oggi più capitalizzato (si veda qui il comunicato stampa).
Cassandra Investments è una partnership di investimento costituita soltanto lo scorso ottobre da Emanuele Charalambis e Riccardo Donadel e promossa da investitori istituzionali leader in questo particolare segmento di mercato, oltre a imprenditori e manager italiani e internazionali.
Tra i primi figurano Vonzeo Capital e il canadese Ambit partners, JB46 fondo di fondi spagnolo, leader mondiale negli investimenti in Search Funds, e Search Fund Club, il primo fondo di fondi italiano specializzato nell’asset class (si veda altro articolo di BeBeez).
Tra i privati ci sono Vito Giurazza, ex consulente di direzione in Bain & Co. e investment banker in Merrill Lynch e JP Morgan, che ha lanciato il primo Search Fund in Italia con Maestrale Capital ed è oggi ceo di Tikedo, Antonio Zotti, professore di M&A e Corporate Restructuring all’Università degli Studi di Padova e fondatore & managing partner di BZM & Co., Alessandro Pace, imprenditore, investitore, ed ex presidente e ceo del Gruppo Sme, principale player nei motori elettrici per applicazioni industriali, ne guidó l’espansione, internazionalizzazione, e cessione a Dana Incorporated. E ancora: Sandro Mina, partner fondatore di Relay Investments, primario fondo di Search Funds americano con focus globale, Tobias Raeber, ex consulente di direzione in Oliver Wyman, è stato il primo Searcher in Europa con Kronos Kapital & Management, ed è oggi un investitore seriale in Search Funds, advisor, e board member in 6 società, Thomaz Conde, imprenditore e investitore di successo, direttore esecutivo di TMB3, un multi-asset family office tra gli Stati Uniti, Brasile, e Spagna, con una strategia globale di investimenti in Search Funds.
Un search fund è un veicolo di investimento tramite il quale i promotori raccolgono capitali da investitori per identificare e acquisire una singola azienda, con l’obiettivo di gestirla attivamente ed espanderla. I capitali dei search fund vengono raccolti tra investitori privati e, una volta condotta l’acquisizione, il promotore del search fund, detto searcher, sarà anche colui che gestirà e svilupperà l’azienda a tempo pieno. Nella pratica, in prima battuta il searcher si assicura una dotazione patrimoniale minima per finanziare la ricerca del giusto target, dopodiché sottopone agli investitori l’opportunità di investimento e raccoglie i capitali necessari all’acquisizione. Dopodiché, una volta condotta l’acquisizione, il searcher sarà a capo del management dell’azienda target.
“Adattando questo modello al contesto italiano, ci proponiamo come una soluzione imprenditoriale in grado di favorire il ricambio generazionale, la gestione del business e il consolidamento dei family business italiani: un ponte tra finanza e impresa che ha l’obiettivo di formare un gruppo industriale”, hanno spiegato a BeBeez i fondatori, che aggiungono: “La traiettoria per questo tipo di strumento è interessante in questo momento in Italia. Noi arriviamo dalla IESE Business School dove si spinge molto sui search fund. Paesi comparabili come la Spagna ne hanno molti, in italia è una cosa nuova ed è un modello innovativo. Quindi lo spazio di crescita per questo modello è ampio”.
Riteniamo che in Italia ci sia un tessuto imprenditoriale ricco di piccole eccellenze di prodotto, molte delle quali non ancora dotate della struttura organizzativa e delle economie di scala per sbloccare il proprio potenziale e crescere nell’era della globalizzazione”, ha aggiunto Charalambis (a sinistra nella foto). “In questo contesto, puntiamo a essere un valore aggiunto sinergico e complementare all’esperienza dell’imprenditore attraverso un modello alternativo al private equity tradizionale, apportando gestione attiva ed esclusiva, capitale e relazioni abilitanti al cambiamento. Il nostro obiettivo è valorizzare l’eredità e l’identità aziendale con iniziative strategiche di espansione, acquisizioni e riorganizzazione per formare un polo d’eccellenza integrato”.
Non a caso la società è presente in Italia a Milano e a Bologna. Il focus su Lombardia ed Emilia-Romagna la rende una realtà a stretto contatto con la Motor Valley e le filiere industriali ad alto contenuto tecnologico.
L’obiettivo del fondo è acquisire, gestire attivamente e integrare una o più aziende tra loro sinergiche, andando a formare un gruppo industriale internazionale. “L’’obiettivo è chiudere un’operazione iniziale per un controvalore tra i 15 e i 40 milioni di euro, rilevando una o più pmi sinergiche con un business model comprovato, un forte posizionamento nel proprio mercato, ed evidenti opportunità di crescita tramite internazionalizzazione, digitalizzazione e integrazione con business adiacenti. Non possiamo dire oltre ma in genere guardiamo a settori diversi con marginalità molto diverse. Analizzando un’azienda ragioniamo sull’ebitda più che sul fatturato. CI piacciono comunque la tecnologia, il software b2b, e tutto quello che si presta al consolidamento” ha dichiarato ancora Charalambis
Quest’ultimo 35 anni, in precedenza ha lavorato in un gruppo della consulenza strategica a Dubai, gestendo progetti di espansione, trasformazione e integrazione per primari gruppi internazionali, maturando una profonda conoscenza del settore Tech. Tra i progetti più rilevanti su cui è stato coinvolto, si segnala NEOM, la Smart City da 500 miliardi di dollari che sta sorgendo in Arabia Saudita.
Donadel, 34 anni, dal canto suo vanta trascorsi nel financial advisory. Ha seguito, strutturato e negoziato decine di acquisizioni, fusioni e investimenti complessi nel mid-market italiano, affinando le sue competenze nel campo della finanza strutturata e del controllo di gestione. Un’esperienza che gli ha permesso di acquisire un solido know-how delle dinamiche economiche e finanziarie in Italia, con un focus su M&A e Private Equity.
Ricordiamo che Search Fund Club è nato a gennaio 2021 come veicolo di investimento in club deal con un obiettivo di investire in 15-20 search fund europei. SFClub è promosso da Enrico Arietti e sostenuto dagli advisor Giovanni Cavallini (ex presidente e amministratore delegato di Interpump), Attilio Arietti (fondatore e presidente di Oaklins Arietti) e Riccardo Triolo, Quest’ultimo è il fndatore della piattaforma di ecommerce del vino Svinando, che nel marzo 2018 ha ceduto a Giordano Vini, controllata dalla holding quotata Italian Wine Brands (si veda altro articolo di BeBeez) e ha poi lanciato il suo search fund Legacy Partners (si veda altro articolo di BeBeez), di cui Enrico Arietti è uno degli investitori, e che attualmente è in cerca del target giusto.
Enrico Arietti è partner di Oaklins Italia e socio promotore, così come Giovanni Cavallini e Attilio Arietti, delle Spac della serie Industrial Stars of Italy e della Spac olandese Dutch Star Companies ONE. Tutte e quattro le Spac hanno già portato a termine la business combination: Industrial Stars of Italy 1 con Lu-Ve, Industrial Stars of Italy 2 con SIT Group, Industrial Stars of Italy 3 con Salcef e DSCO con CM.com.
Il 2022 è stato un anno ricco di iniziative in ambito search fund. Lo scorso maggio è arrivato quello di diritto italiano Octans Capital, fondato da Konrad Jakubowski, classe 1986, nato in Polonia, ma cresciuto in Italia, con un passato nelle filiali estere di Codognotto spa, società familiare attiva nel settore logistica e trasporti, e successivamente nella consulenza strategica in Parthenon e in KPMG (si veda qui il comunicato stampa). Il search fund ha completato il fundraising da un gruppo di 22 investitori italiani ed esteri, tra i quali top manager ed imprenditori di successo, HNWI, family office e fondi specializzati (si veda altro articolo di BeBeez).