Aligros spa, gruppo pugliese attivo da oltre 50 anni nel settore immobiliare oltre che nei settori delle costruzioni e della distribuzione food e non food, che fa capo alla famiglia Montinari, ha concluso una complessa operazione di rifinanziamento del debito sulla base dell’art- 67 della Legge Fallimentare.
L’operazione è stata supportata da nuova finanza ipotecaria, erogata da Solution Bank (controllata dal gruppo bancario di Hong Kong SC Lowy) e da AMCO, rispettivamente per 12,5 milioni e 2,6 milioni che ha permesso il rimborso delle esposizioni di Prelios, Banca Popolare Pugliese, BNL BNP Paribas e di alcune linee di credito di AMCO per un importo totale di circa 21 milioni. La stessa operazione ha Inoltre previsto la rimodulazione e il riscadenziamento al 2035 sia dei piani di ammortamento afferenti ai contratti di leasing in essere con MPS Leasing & Factoring sia di un credito ipotecario vantato da AMCO nei confronti della società per un ulteriore importo complessivo di circa 5 milioni.
Aligros è stata assistita dall’advisor Brera Financial Advisory, partner di Clearwater International. Per gli aspetti legali dell’operazione Aligros è stata assistita dallo Studio Legale Dentons mentre DLA Piper ha assistito Solution Bank, AMCO e MPS Leasing & Factoring. Lo Studio Legale Tombari, D’Angelo e Associati ha assistito i creditori finanziari che sono stati rimborsati (si veda qui il comunicato stampa).
Aligros spa aveva chiuso il 2020 con 5,4 milioni di euro di ricavi e un ebitda di un milione a fronte di un debito finanziario netto di ben 28,8 milioni (si veda qui il report di Leanus, una volta registrati gratuitamente). L’ operazione appena conclusa consente ora l’immediato riequilibrio finanziario di Aligros e la sua definitiva messa in sicurezza, consentendole di giocare nuovamente un ruolo attivo sul mercato di riferimento, con l’obiettivo di realizzare investimenti e cogliere nuove opportunità di mercato in linea con la strategia e lo sviluppo futuro. Il Piano industriale prevede il rimborso graduale delle esposizioni bancarie unicamente tramite i proventi derivanti dalla gestione caratteristica, ossia la gestione di un patrimonio immobiliare ubicato nelle province di Lecce, Brindisi e Taranto a destinazione commerciale e residenziale turistico.
Ricordiamo che Aligros nel dicembre 2018 aveva ristrutturato un debito da 35 milioni con MPS, Banca Popolare Pugliese, Mediocredito Italiano, BNL BNP Paribas e UBI Banca. L’accordo si fondava su un piano industriale che prevedeva un progressivo riequilibrio finanziario della società, che allora vantava un patrimonio immobiliare di circa 65 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).
Aligros spa controlla anche Acaya spa, che sino allo scorso anno era a sua volta proprietaria del complesso immobiliare turistico-alberghiero Acaya Golf Resort & spa, che a inizio 2019 aveva anch’essa siglato un accordo per il risanamento del suo debito da 20 milioni di euro nei confronti di SC Lowy PI (Italy), veicolo che fa capo a fondi di SC Lowy, che a sua volta aveva acquisito il credito da MPS, MPS Capital Services e BNL BNP Paribas. Il piano di rilancio alla base dell’accordo di risanamento prevedeva la cessione del resort a terzi, in modo da consentire ad Acaya di ripianare interamente il suo debito e al contempo intraprendere nuove operazioni di sviluppo immobiliare nell’ottica della continuità aziendale (si veda altro articolo di BeBeez). Il resort è stato poi venduto nel 2021 a CPI Holding, parte del CPI Property Group, società lussemburghese attiva nel settore del real estate a livello europeo, che fa capo all’imprenditore ceco Radovan Vítek e che in Italia controlla anche Next Re Siiq spa (ex Nova RE SIIQ). Acaya spa aveva chiuso il 2020 con ricavi per 200 mila euro, un ebitda negativo per 237 mila euro e un debito finanziario netto di ben 17,6 milioni (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).
Brizio Montinari, fondatore di Aligros Immobiliare, negli anni ’70 aveva fatto il suo ingresso nel settore della grande distribuzione costituendo Aligros spa e realizzando quella che allora veniva considerata una formula avveniristica, cioè un cash and carry a servizio degli alimentaristi, ristoratori e albergatori. Dopodiché è stato realizzato il centro distribuzione dando così servizio e impulso alla rete di supermercati, prima a insegna Sidis e poi Gulliver, catena che è stata poi ceduta nel 2005 al gruppo Carrefour. Contestualmente Montinari ha continuato a occuparsi di sviluppo immobiliare e ha iniziato a costruire delle strutture a supporto stesso della rete distributiva, dando vita a vari centri commerciali di medie dimensioni come il Gulliver di Surano, quello di Poggiardo, di Taranto e di Brindisi, fino ad arrivare a quelli di grandi dimensioni, come le Colonne a Brindisi.