Carlyle ha scritto al Gruppo Maccaferri una lettera che ricorda che il regolamento del bond prevede che l’escussione delle garanzie si attivi automaticamente (si veda qui l’Offering Memorandum). Lo scrive Il Sole 24 Ore. Per scongiurare l’accelerazione, il fondo Usa offrirebbe il write-off del debito esistente (a esclusione di quello bancario) di Officine Maccaferri e, all’interno di un piano più ampio, nuova finanza per la stessa Officine Maccaferri e per Seci, la holding che controlla il Gruppo Maccaferri.
Nel dicembre 2019 Carlyle ha rilevato i 190 milioni di euro del prestito obbligazionario di Officine Maccaferri, quotato all’ExtraMot Pro, che paga una cedola del 5,75%, ha scadenza 2021. Il bond era stato emesso originariamente per 200 milioni di euro nel giugno 2014 e l’ultimo prezzo ufficiale di venerdì 10 gennaio era di 87 centesimi (si veda altro articolo di BeBeez). Carlyle sarà affiancata nell’acquisto da altri investitori finanziari internazionali interessati al bond.
Una decisione andrà presa entro il 4 febbraio 2020, data in cui è stata fissata l’udienza dal Tribunale di Bologna per il piano di rilancio nell’ambito del concordato in continuità, che coinvolge la capogruppo Seci e altre tre società operative. Oltre all’offerta di Carlyle, sul tavolo c’è quella della cordata formata da Oxy Capital e Hps, che prima di Natale avevano presentato all’advisor Rothschild un’offerta vincolante per il salvataggio dell’intero Gruppo Maccaferri, prevedendo nuova finanza per 200 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). Anche Fortress Investment Group, società americana controllata da Softbank, avrebbe fatto un’offerta per il Gruppo Maccaferri (si veda altro articolo di BeBeez).
Il Gruppo Maccaferri ha aperto a inizio giugno 2019 la procedura di concordato con riserva per Seci holding, che è la holding con cui la famiglia Maccaferri controlla il gruppo; per Seci Energia, che è la sub-holding del comparto energetico; e per Enerray, una società del settore energia. Successivamente hanno chiesto il concordato anche la società di costruzioni Sapaba, il produttore di zucchero Sadam, la società di factoring Felsinea Factor, per un totale di 400 dipendenti coinvolti sui 4.500 totali del Gruppo Maccaferri (si veda altro articolo di BeBeez) e Samp, società di ingegneria meccanica (si veda altro articolo di BeBeez).
Il Gruppo Maccaferri ha chiuso il 2017 con un fatturato pari 1,039 miliardi di euro, 118 milioni di ebitda e un debito di 750 milioni di euro, contratto per la maggior parte con Banca Intesa Sanpaolo, Banca Imi, Unicredit e Banco Bpm e che include anche il bond di Officine Maccaferri e i minibond da 25 milioni di euro di Sampistemi spa (si veda altro articolo di BeBeez).
Intanto lo scorso 23 gennaio il Consiglio di Amministrazione di Officine Maccaferri, presieduto da Alessandro Maccaferri, ha nominato, con efficacia immediata, il consigliere Lapo Vivarelli Colonna amministratore delegato della società. Vivarelli Colonna ha vissuto oltre 15 anni negli Usa ricoprendo varie cariche nel settore dell’ingegneria industriale (si veda qui il comunicato stampa).