Vale 88 miliardi di euro il monte di crediti deteriorati presente nei portafogli delle banche italiane verso aziende italiane non finanziarie che possono rappresentare target di operazioni di acquisizione, ristrutturazione e rilancio da parte di investitori specializzati. E le aziende in questione sono solo 4,820.
Anzi, ancora meno, se si considera che i crediti relativi alle aziende industriali (quindi non di costruzioni né di servizi) rappresentano il 52% del valore complessivo, ossia 45 miliardi.
Lo scrive MF Milano Finanza in edicola dallo scorso sabato 2 aprile, precisando che il conto lo ha fatto Duke&Kay, società di consulenza internazionale specializzata in turnaround aziendali, i cui partner sono manager professionisti dell