
Continua a crescere il turnover di Generalfinance, leader del factoring alle aziende distressed, salito del 24% a fine marzo 2021 a 240 milioni di euro rispetto al dato a fine marzo 2020 a fronte di 196 milioni di euro di crediti erogati (+50%). Un risultato che segue un aumento del 29% del turnover in tutto il 2020 a quota 761 milioni di euro a fronte di 561 milioni di crediti erogati (+26%) (si veda altro articolo di BeBeez).
Massimo Gianolli, amministratore delegato di Generalfinance, ha commentato: “Nel primo trimestre di quest’anno Generalfinance ha messo a segno un’ottima performance reddituale. Il ROE, parametro per noi fondamentale, è pari al 44%, a conferma dell’elevata redditività e della solidità del nostro modello di business. Nel trimestre abbiamo registrato una robusta dinamica del flusso di erogazioni, pari a 196 milioni di euro, con un +50% rispetto al 2020. Questo dato evidenzia la nostra capacità di crescere in un contesto di carenza di liquidità per le imprese, combinata al target di clientela che ancora fatica ad accedere al credito bancario che si concentra su controparti a basso rischio o su finanziamenti MLT garantiti dallo Stato. Prevediamo di crescere ulteriormente nei prossimi trimestri, migliorando ulteriormente la nostra capacità di servire i clienti in una fase importantissima di ripresa, fornendo risposte in tempi contenuti e con soluzioni personalizzate”.
Il tutto in presenza di una quota minima di crediti deteriorati. “Pur in un contesto generale ancora molto sfidante, siamo molto soddisfatti dell’asset quality, che esprime un trend di ulteriore miglioramento del profilo di rischio”, ha aggiunto Gianolli, precisando che “l’NPE Ratio si attesta infatti a 0,49%, il miglior risultato degli ultimi anni, nonostante la modifica normativa, entrata in vigore il 1° gennaio 2021 per tutti gli intermediari finanziari, che ha reso più stringente la classificazione delle esposizioni scadute e UTP. Anche il coverage delle partite deteriorate è migliorato da 35% a 41%.”
Performance che vanno di pari passo con un aumento importante dell’efficienza grazie all’adozione del fintech. Il cost/income ratio adjusted è sceso infatti a fine trimestre al 37% dal 42% del primo trimestre 2020.