“La proposta di Barnaba e di Merlyn Partner non è stata presa in considerazione né dalla proprietà che ha evidentemente altri obiettivi ma certamente non quelli del salvataggio della società e il rilancio della squadra, né dal Cda, che con il suo rifiuto ha condannato al fallimento quella che era l’ultima, l’unica e la migliore soluzione in grado di garantire un futuro positivo per la Sampdoria. Invece sono state diffuse tante ipotesi confuse, non chiarite e mai verificate da parte di vari soggetti (comprese le banche coinvolte) che hanno generato un clima di immotivate false speranze nascondendo pertanto il vero stato di salute della Sampdoria. Più volte negli ultimi giorni, riprese poi da più fonti giornalistiche, sono stato coinvolto, falsamente e strumentalmente, in fantasiosi progetti che non mi vedono in alcun modo presente”.
Lo ha scritto chiaro in un comunicato stampa diffuso ieri pomeriggio Edoardo Garrone, presidente di ERG, che, nella sua veste di ex presidente ed ex proprietario della Sampdoria, ne ha per tutti. Non solo per l’attuale proprietà della squadra di calcio genovese, cioé Sport Spettacolo Holding srl, un trust costituito dall’ex presidente Massimo Ferrero, e per il consiglio di amministrazione, ma anche per le banche finanziatrici, cioé Banca Sistema e Macquarie, che nelle ultime settimane si sono adoperate nel tentativo di strutturare un bond convertendo da 30-35 milioni a scadenza biennale che possa essere sottoscritto da investitori istituzionali specializzati, con Oaktree come primo interlocutore (si veda altro articolo di BeBeez). I proventi del bond permetterebbero all’ex presidente Massimo Ferrero di avere il tempo di trovare investitori disposti a rilevare il capitale del club pagandolo una cifra sufficiente a risolvere i problemi delle sue società personali attualmente in concordato. Ma i tentativi delle banche sinora non hanno portato frutti (si veda altro articolo di BeBeez). Sinora, infatti, l’unica offerta vincolante arrivata all’advisor della Samp, Lazard, è quella a cui fa riferimento Garrone, cioé quella del fondo Merlyn, guidato da Alessandro Barnaba e dall’olandese Maarten Petermann, che però non è disposto a pagare nemmeno un euro agli azionisti attuali mentre ha messo sul piatto 50 milioni di euro da iniettare nella squadra e che per questo motivo la scorsa settimana ha fatto un passo indietro (si veda altro articolo di BeBeez).
Ricordiamo che la proposta di Merlyn si basava non solo sull’aumento di capitale che il fondo era pronto a sottoscrivere, ma anche sulle sinergie con il Lille, a sua volta controllato da Merlyn dal 2020, e quindi necessitava di essere implementata prima della chiusura della finestra di mercato di gennaio, per poter rafforzare la squadra e aumentare le probabilità di rimanere in Serie A. “Purtroppo non sussistono più i tempi tecnici necessari per poterla implementare”, ha fatto sapere il fondo nei giorni scorsi (si veda altro articolo di BeBeez).
Detto questo, Merlyn ha lasciato aperta la porta, sebbene a condizioni diverse, che però al momento non specifica: “Merlyn continuerà a seguire l’evoluzione della situazione ribadendo che, qualora si dovessero presentare le condizioni per poter realizzare un progetto per il rilancio dell’UC Sampdoria, ci faremo trovare pronti con un nuovo piano che avrà però tempi, obiettivi e modalità di intervento totalmente differenti”.
Peraltro Garrone ieri ha confermato di essere stato coinvolto nell’offerta di Merlyn, come era stato riferito da più fonti negli ultimi due mesi, ma mai confermato ufficialmente prima. Ha scritto ancora Garrone nella nota: “Quando Alessandro Barnaba, i primi giorni di ottobre del 2022, mi chiese di incontrarlo perché interessato a valutare l’acquisizione della UC Sampdoria con il suo fondo Merlyn Partner fui ben lieto prima di aiutarlo a comprendere meglio il contesto generale e successivamente di ascoltare e valutare il suo piano. La proposta del fondo Merlyn era caratterizzata da un piano industriale molto serio per il salvataggio della società e il rilancio della squadra e prevedeva per la sua realizzazione una serie di condizioni e il rispetto di una precisa tempistica, ben spiegate nel comunicato stampa di Merlyn del 5 gennaio scorso. Anche in questo caso, come già avvenuto alcuni anni prima con l’operazione Vialli, considerata la qualità del progetto e le professionalità in campo ci siamo resi disponibili a valutare la sottoscrizione, tramite la nostra holding di partecipazioni San Quirico, di una quota insieme ad altri investitori internazionali, qualora le condizioni ben evidenziate da Alessandro Barnaba per rendere fattibile l’operazione si fossero verificate. Questo scenario, come tutti noi ben sappiamo, non si è avverato”.
E ancora: “Le condizioni poste da un professionista come Alessandro Barnaba, con un track record unico in Europa (il caso del Lille è emblematico e rappresenta una delle storie più belle di salvataggio, conseguente rilancio e vittoria di un campionato di calcio in meno di 2 anni), insieme al suo piano industriale, erano la chiave per il successo di questa difficilissima operazione di salvataggio. La mancata accettazione del piano, delle sue tempistiche e condizioni ha condannato la società ai drammatici scenari che erano stati già ben ipotizzati e descritti da Barnaba nelle precedenti settimane”.
Quanto all’operazione Vialli, Garrone si riferisce al tentativo dell’ex calciatore recentemente scomparso di acquisire la sua ex squadra già in crisi nel 2019 (si veda altro articolo di BeBeez). Ha scritto Garrone: “È stato quindi normale per me, anche per il rapporto di reciproca stima con Gianluca Vialli rispondere “presente” quando mi chiese di aiutarlo nei suoi tentativi di acquisizione della Sampdoria nel 2019, supportandolo nelle trattative e impegnandomi con lui a sottoscrivere una quota dell’investimento insieme ad altri importanti soggetti internazionali. Tutti vi ricorderete i continui tira e molla e rialzi di Massimo Ferrero, che portarono Gianluca Vialli dopo quasi un anno e ben due tentativi a ritirare le importanti offerte”
Garrone a sua volta lascia però ancora spazio per trovare una soluzione. “Come dimostrano le vicende qui brevemente menzionate, in presenza di progetti seri, sostenibili e ideati solo per il bene della Sampdoria, all’interno di un pool di investitori, noi ci siamo stati (prima con Vialli e poi con il Fondo Merlyn) e potremmo esserci anche in futuro. Il contesto generale di oggi è purtroppo molto lontano da questo scenario e le conseguenze delle decisioni che hanno portato al fallimento dell’ultima trattativa per il cambio di proprietà e per dare alla Sampdoria il futuro che merita sono solo da imputare all’attuale proprietà e al suo Cda”.
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