di Alessandro Albano
Ci sarà Illimity, secondo quanto risulta a BeBeez, al fianco di Oxy Capital nell’operazione di salvataggio di Enertronica Santerno, società quotata a Piazza Affari e specializzata nell’elettronica di potenza e le energie rinnovabili. Operazione che era stata proposta lo scorso giugno con un’offerta vincolante (si veda altro articolo di BeBeez).
Come si legge nella Relazione al bilancio 2021, approvato lo scorso 6 ottobre dall’assemblea (si veda qui il comunicato stampa), l’offerta vincolante, che era stata depositata a metà giugno e poi modificata a metà settembre, era stata presentata da Oxy Capital Italia srl, Oxy Capital Advisors srl e da un istituto finanziario italiano, che appunto è Illimity.
Ricordiamo che lo scorso giugno il cda di Enertronica Santerno aveva comunicato di aver esaminato, approvato e accettato l’offerta vincolante di Oxy Capital Italia finalizzata a accompagnare la società in un processo di ristrutturazione finanziaria e di rilancio industriale, mettendo a disposizione nuova finanza sotto forma di debito fino a un massimo di 22 milioni di euro e che Oxy sarebbe stata affiancata da una primaria banca finanziatrice, identificata dalla stessa Oxy nell’offerta.
Inoltre, gli azionisti, NTS del presidente Vito Nardi (36,45%), Carraro International (10,13%) e il gruppo Carraro (10,1%) avevano sottoscritto un term sheet preliminare con il quale si impegnavano al conferimento, al momento della formalizzazione del piano e del processo di riorganizzazione, di tutte le azioni in Enertronica Santerno di tali soci (insieme alle azioni proprie pari all’1,17%, rappresentative del 57,85% del capitale) in una newco e all’acquisto da parte di Oxy e della banca finanziatrice di una quota del 60% della newco, cui saranno conferiti i crediti vantati da Carraro International, Carraro ed NTS nei confronti di Enertronica Santerno, per un importo complessivo di 6,65 milioni di euro.
Nel frattempo lo scorso agosto la società è stata avviata la procedura di composizione negoziata della crisi dalla Camera di Commercio di Bologna ed è stato nominato l’esperto indipendente (si veda qui il comunicato stampa di allora). Mentre nella relazione al bilancio è stato poi riferito che lo scorso 19 settembre il Cda ha approvato il Piano Industriale 2022 – 2027 contenente l’operazione di rafforzamento patrimoniale e finanziario presentata appunto da Oxy e dalla banca finanziatrice, “volta a finalizzare l’ingresso di Oxy, quale azionista di controllo, nel capitale della società nonché a ottenere la concessione di finanza in prededuzione da parte della banca”.
L’offerta Oxy in sintesi prevede:
• la prosecuzione delle attività, volta a garantire la continuità aziendale, attraverso la concessione a favore della società da parte della banca di finanza d’urgenza in prededuzione fino a un massimo di 9 milioni di euro, di cui un massimo di 2 milioni nella forma di linee di factoring e un massimo di 7 milioni nella forma di finanziamento con scadenza a 18 mesi; a questo proposito, sempre nella relazione annuale, si legge che la banca finanziatrice ha comunicato alla società di aver deliberato positivamente e che la messa a disposizione di queste linee era prevista entro fine ottobre; ma perché questo avvenga è necessaria l’autorizzazione del Tribunale;
• un’operazione di rafforzamento patrimoniale e finanziario, da attuarsi principalmente: (a) attraverso un aumento di capitale fino a un massimo di 8 milioni, da effettuarsi per circa 6,6 milioni tramite la conversione in azioni dei debiti verso i soci in essere alla data del 31 dicembre 2021; (b) la concessione di finanza in prededuzione da parte della banca fino ad un massimo di 22 milioni a condizione che sia stata rimborsata la finanza d’urgenza entro le scadenze previste; e (c) la conclusione di un accordo di ristrutturazione con i creditori della società, che andrà poi omologato dal Tribunale.
L’accordo di ristrutturazione prevede:
- la conversione del prestito obbligazionario convertibile da 16 milioni con cedola 7% e scadenza 31 dicembre 2022 in strumenti finanziari partecipativi da emettere a favore degli attuali obbligazionisti; secondo quanto risulta a BeBeez, si parla di un possibile valore complessivo pari all‘80% lordo (59,2% netto) del credito originario; ricordiamo a questo proposito che la cedola semestrale dei bond in questione scaduta lo scorso 30 giugno non è stata pagata, alla luce “dell’operazione di ristrutturazione finanziaria e rilancio industriale del gruppo comunicata in data 15 giugno 2022” (si veda qui il comunicato stampa) e che ulteriori aggiornamenti riguardanti la data di pagamento della cedola dovevano essere comunicati senza indugio e comunque entro il 30 luglio 2022, termine dal quale gli obbligazionisti potevano esercitare il diritto di cui all’art. 13 del Regolamento del POC” cioé la “richiesta di rimborso anticipato obbligatorio” (si veda qui il Regolamento);
- la ristrutturazione dell’attuale indebitamento verso le banche mediante rivisitazione delle relative condizioni contrattuali;
- la definizione a saldo e stralcio del debito pregresso verso fornitori e altri finanziatori, secondo diverse percentuali e tempistiche di rimborso che dovranno comunque risultare compatibili con la sostenibilità economica e finanziaria della società in base al piano.
Tuttavia, si legge ancora nella Relazione al bilancio, “la positiva definizione dell’Istanza, la conclusione dell’accordo di ristrutturazione con i creditori nonché l’attuazione del programma di rafforzamento patrimoniale e finanziario e del relativo Piano presentano molteplici e significative incertezze che possono far sorgere significativi dubbi sulla capacità della società e del gruppo di continuare a operare come una entità in funzionamento, con potenziali interazioni e possibili effetti cumulati sul bilancio. Gli amministratori hanno tuttavia ritenuto ragionevole adottare il presupposto della continuità aziendale nella predisposizione del bilancio di esercizio e del bilancio consolidato chiuso al 31 dicembre 2021, in quanto ritengono che la situazione di difficoltà della società e del gruppo possa essere superata attraverso la positiva definizione e
attuazione della manovra finanziaria prospettata, del programma di rafforzamento patrimoniale e finanziario e del relativo piano”. Per contro, la società di revisione incaricata, KPMG, si è rifiutata di certificare il bilancio 2021 (si veda qui la relazione della società di revisione).
Ricordiamo che, in termini di risultato netto 2021, si parla di una perdita di 16,2 milioni di euro rispetto ai 2,5 milioni di fine 2022, i ricavi operativi sono aumentati dell’11% a 36,3 milioni dai precedenti 32,6, mentre l’indebitamento finanziario netto ammonta a 35,7 milioni, in crescita di 789 mila euro rispetto ai 34,9 del dicembre 2020 (si veda qui la relazione annuale).
Secondo la società, grazie all’intervento di Oxy Capital e agli accordi presi tra azionisti e fondo stesso, Enertronica avrà la possibilità di “perseguire nelle linee guida di un piano industriale che beneficia di buone prospettive industriali grazie ad un trend del mercato relativo alle energie rinnovabili che risulta essere positivo”. Nelle line guida, il piano al 2027 prevede: la focalizzazione sui prodotti e servizi associati al settore Fotovoltaico & Storage; il miglioramento e ottimizzazione dei processi produttivi interni; la focalizzazione sul mercato USA; e la continua innovazione dei prodotti.