di Alessandro Albano e Giuliano Castagneto
Dopo il via libera dei creditori, il Tribunale di Torino ha omologato, con decreto depositato l’1 luglio, la procedura di concordato preventivo in continuità aziendale di Scarpe & Scarpe, nota catena di negozi di calzature e borse con sede a Torino e in concordato preventivo dal giugno 2021. La società, fondata nel 1961, conta oggi oltre 1.550 dipendenti e 137 negozi situati in 19 regioni d’Italia (si veda qui il comunicato stampa).
Il decreto di omologa, emanato una volta verificata la regolarità della procedura di concordato e dopo che l proposta ha ottenuto il consenso dell’87% dei voti espressi dai creditori (si veda altro articolo di BeBeez), autorizza la società piemontese a dare esecuzione a quanto previsto nella proposta e nel piano di concordato preventivo varato a inizio anno (si veda altro articolo di BeBeez), con i commissari giudiziali Andrea Grosso e Ivano Pagliero che avranno un ruolo di vigilanza e di controllo sull’esatto adempimento del concordato.
Contestualmente, lo stesso Tribunale ha approvato l’esecuzione dell’accordo di investimento tra la controllante Sagi Holding Spa, facente capo alla famiglia Pettenuzzo, e il Fondo RSCT di Pillarstone Italy sull’investimento in una newco di cui RCST avrà il 70% , e Sagi Holding il restante 30%. Alla formalizzazione dell’accordo con l’investitore sarà nominato il nuovo CdA, composto da sette membri, in cui siederà anche la famiglia Pettenuzzo, mentre gli attuali membri del consiglio termineranno il mandato “nell’arco delle prossime settimane”.
Parallelamente, nello stesso giorno dell’omologa, il cda e gli azionisti della catena di negozi hanno approvato il bilancio 2021 che, con giudizio positivo da parte della società di revisione, si è chiuso con un giro d’affari di circa 220 milioni di euro, un ebitda negativo di un milione di euro e una cassa pari a 36 milioni di euro, superiore di circa 10 milioni alle attese del piano concordatario. Anche i dati del primo semestre 2022, nonostante l’emergenza sanitaria, e le conseguenze del conflitto russo-ucraino sono risultati migliori rispetto a quanto previsto dal piano, stando a quanto comunicato dalla società (si veda qui il comunicato stampa).
Ricordiamo che il piano concordatario propone:
- il rimborso integrale dei creditori privilegiati;
- l’adempimento della proposta di transazione fiscale e contributiva ai sensi dell’art. 182 ter Legge Fallimentare;
- un rimborso fisso per i creditori chirografari pari al 16%, oltre a un possibile earn-out per un ulteriore 4%, basato sulla performance economico-finanziaria della società nell’ultimo anno di piano, e un 2% circa proveniente dalla vendita dei beni messi a disposizione dai precedenti amministratori.
La catena di negozi di calzature all’epoca della presentazione del piano ha tenuto a sottolineare che lo stesso è stato formulato in ottica ‘stand alone’ e pertanto in forma totalmente indipendente da altri operatori del mercato; il piano non prevede alcuna operazione di fusione o integrazione con uno dei principali concorrenti dell’azienda”.
Il comunicato si riferiva alle sempre più insistenti voci di mercato su una possibile integrazione, data la somiglianza tra le due aziende, con la padovana Pittarosso, importante catena di negozi di scarpe padovana da 8 anni sotto il controllo di Lion Capital, finita anch’essa in concordato preventivo a seguito degli effetti della crisi Covid e di cui RCST è il maggior creditore. Le voci si sono infittite soprattutto dopo che nella Memoria di modifica del piano concordatario di Scarpe&Scarpe (disponibile per gli abbonati a BeBeez News Premium e BeBeez Private Data), a pag. 54 si legge che “SCT ha segnalato la propria intenzione di supportare l’operazione di ristrutturazione del cd. ‘Gruppo Scarpe & Scarpe’ (vale a dire, della società e della sua controllante SAGI Holding), preannunciando la propria intenzione di implementare successivamente eventuali sinergie con la società Pittarosso spa”.
Per ora su questo fronte tutto tace (si veda altro articolo di BeBeez). Tuttavia Responsible & Sustainable Corporate Turnaround (RSCT), fondo da 600 milioni di euro nato per la gestione e valorizzazione di crediti Utp di aziende italiane lanciato da Pillarstone Italy nel giugno del 2020 (ma a gestirlo è Davy Global Fund Management, si veda altro articolo di BeBeez) è anche il principale creditore di Scarpe & Scarpe e della stessa Sagi (tanto in relazione all’indebitamento ‘diretto’ e proprio di tale società, quanto in relazione all’indebitamento ‘indiretto’ della stessa, avendo la medesima prestato garanzie/patronage per debiti di Scarpe & Scarpe per il complessivo importo di circa 57 milioni, di cui circa 30 milioni acquistati da RSCT) e, come accennato sopra, avrà un pesante ruolo nel rilancio della società piemnotese.
Quest’ultima aveva presentato istanza di concordato preventivo con riserva al Tribunale di Torino nell’aprile 2020 (si veda altro articolo di BeBeez), a seguito della previsione di mancate fatturazioni per circa 50 milioni di euro, dovute all’emergenza da coronavirus, che si sono andate a sommare a una situazione pregressa di tensione finanziaria (si veda altro articolo di BeBeez), dovuta agli importanti investimenti fatti negli anni dal 2015 al 2019 per l’apertura di 48 punti vendita, che ha assorbito una buona parte della liquidità operativa. La società, infatti, aveva chiuso il 2019 con un valore della produzione di 289,6 milio i, 286,4 milioni di euro di ricavi netti, un ebitda negativo si 28,7 milioni e una perdita netta di 31,8 milioni, a fronte di un debito finanziario netto di 55,7 milioni (si veda qui il report Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).
Il 2020, poi, come descritto nella Memoria di modifica del piano concordatario, si era chiuso con 164,7 milioni di euro di ricavi netti (in linea con il piano), un ebitda negativo di 33,5 milioni (meglio del piano che ipotizzava un ebitda negativo di 41,2 milioni) e una perdita netta di 82,8 milioni (peggio del piano che ipotizzava una perdita netta di 58,5 milioni, a seguito di maggiori svalutazioni), a fronte di un debito finanziario netto di 174 milioni (poco più alto delle previsioni del piano).
Il 21 gennaio 2021 la società ha poi presentato il primo piano di concordato preventivo in continuità, piano che in seguito è stato ulteriormente migliorato, portando all’ ammissione alla procedura di concordato il 9 giugno 2021. Dopodiché si è insediato un nuovo consiglio di amministrazione indipendente, con presidente Andrea Gabola (partner di Ranalli&Associati), amministratore delegato Cristiano Portas (già consulente per il piano industriale e di risanamento) e consigliere Nicola Conti, già dirigente aziendale.
Infine, lo scorso 10 dicembre 2021, la società ha come detto depositato in Tribunale il piano industriale aggiornato accompagnato dalla proposta concordataria e dall’attestazione rilasciata da parte del professor Alberto Tron, mentre lo scorso 14 gennaio i Commissari Giudiziali, anche ad esito dei positivi riscontri formulati da parte dei loro consulenti tra i quali, per gli aspetti di mercato e di business, Ernst & Young, hanno depositato la Relazione ex art. 172 Legge Fallimentare, ritenendo che “ la società abbia, sino ad ora, effettivamente perseguito l’obiettivo primario del risanamento dell’impresa mediante il corretto utilizzo dello strumento concordatario”. Documentazione, questa, che è stata messa a disposizione di tutti i creditori appunto in vista dell’adunanza del prossimo 28 febbraio 2022 per il voto sul piano concordatario.
Per Cristiano Portas, Ad di Scarpe & Scarpe, “l’omologa del Concordato da parte del Tribunale di Torino sancisce la positiva conclusione di un complesso percorso, portato avanti in questi ultimi due anni che ha visto società, management, azionisti e consulenti impegnati nel raggiungimento di questo importante obiettivo e permette di dare continuità e nuovo slancio ad una storica realtà italiana del mercato calzaturiero”.