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Dopo l’omologa del concordato in continuità aziendale indiretta da parte del Tribunale di Milano lo scorso dicembre (si veda altro articolo di BeBeez), si avvia la nuova fase della vita di Italtel, multinazionale dell’Information & Communication Technology, che progetta e realizza soluzioni e servizi per la trasformazione digitale, con la nomina ad amministratore delegato di Benedetto Di Salvo, manager di solida esperienza nel settore delle telecomunicazioni e dell’Information Technology, la conferma a presidente di Claudio Calabi e la nomina a vicepresidente di Umberto Pesce, in rappresentanza del nuovo azionista di maggioranza PSC (si veda qui il comunicato stampa).
Ricordiamo infatti che l’omologa al concordato era arrivata dopo il voto favorevole dei creditori, con una maggioranza pari al 91,89% dei crediti ammessi, al piano concordatario proposto da Italtel lo scorso ottobre 2021 e che prevedeva nel ruolo di assuntore la newco Nuovo Polo Impiantistico srl, i cui soci sono per il 54% il gruppo PSC, per il 28% il fondo Clessidra Capital Credit e per il 18% il gruppo TIM (si veda altro articolo di BeBeez). L’operazione condotta dai tre azionisti prevede come noto un aumento di capitale di 56,3 milioni di euro, di cui circa 48 milioni per cassa (di cui 29,9 milioni da parte di Gruppo PSC, 9 milioni da TIM, e 8,7 milioni da Clessidra) e i residui 8,5 milioni nella forma di conversione crediti da parte di Clessidra e TIM.
Benedetto Di Salvo subentra a Stefano Pileri che lascia l’incarico assunto nel 2010 e che ha guidato il percorso industriale di Italtel in un periodo estremamente complesso. Di Salvo, già responsabile della Business Unit Digital Solutions di Sirti, ha iniziato la sua carriera nel comparto dell’aerospazio e dell’impiantistica per poi passare al mondo dell’ICT, dove ha ricoperto in 30 anni ruoli globali con alcune delle principali multinazionali del settore quali Nokia, Alcatel-Lucent, Huawei, Ericsson. “Sono onorato dell’opportunità di guidare Italtel, un’eccellenza italiana che ho sempre ammirato per la storia, le forti competenze tecnologiche ed il DNA rivolto all’innovazione”, ha commentato Di Salvo, aggiungendo: “Intendiamo accelerare un processo di trasformazione per ritornare a crescere in maniera sostenibile. Amplieremo la nostra presenza nei settori delle imprese pubbliche e private, facendo leva su competenze diversificate e soluzioni proprietarie in ambito cloud, cyber, networking, multimedia, IoT, 5G, automation. Continueremo a essere focalizzati sui TelCo provider supportando i loro piani di evoluzione dei servizi e delle reti core, trasporto e accesso UBB (FTTH e 5G). Ci focalizzeremo sui mercati esteri che hanno maggiori potenzialità”.
Roberto Loiola, ad di PSC, ha commentato: “L’operazione su Italtel è un tassello significativo per la nostra strategia, che prevede di trasformare il gruppo investendo su mercati in crescita in Italia e all’estero, e razionalizzando la struttura complessiva. Crediamo che Italtel ed il suo business nell’Information & Communication Technology siano centrali nella strategia del gruppo. Sono contento che Benedetto di Salvo abbia accettato questa sfida e penso che con la sua lunga esperienza manageriale sia la persona giusta per guidare Italtel in questa nuova fase. A Stefano Pileri va il nostro ringraziamento per essere stato alla guida di Italtel in questi anni; un sentito grazie anche al presidente Claudio Calabi, al Chief Restructuring Officer Andrea Severini e al Legal Counsel di PSC Giuseppe Pirozzi per aver saputo gestire un’operazione altamente complessa”.
PSC è un gruppo specializzato nel settore dell’impiantistica elettromeccanica e termica con sede a Roma, fondato nel 1958 da Emidio Pesce e guidato oggi dai figli Umberto e Angelo. PSC è controllata dalla famiglia Pesce, partecipato al 9,6% da Simest dal 2015 (si veda altro articolo di BeBeez) e al 10% da Fincantieri. Il gruppo ha chiuso il 2020 con 389 milioni di euro di ricavi consolidati e 48,3 milioni di ebitda, con un portafoglio lavori di 1,26 miliardi (si veda qui il bilancio consolidato 2020). Il bilancio consolidato 2019 si era invece chiuso con 327 milioni di euro di ricavi, un ebitda di 37,4 milioni e un debito finanziario netto di circa a 124,8 milioni, con un portafoglio lavori di 910 milioni.
Gli ultimi dati pubblici relativi ai conti di Italtel, diffusi dal precedente azionista di maggioranza Exprivia, quotata a Piazza Affari, risalgono ai nove mesi 2020, con ricavi per 174,9 milioni di euro (rispetto ai 255,2 milioni dello stesso periodo del 2019), un mol negativo di 4,8 milioni (contro i 7,7 milioni del 2019) e un debito finanziario netto in calo da 182,5 a 173,5 milioni (si veda altro articolo di BeBeez). L’obiettivo del piano di rilancio di Italtel è raggiungere i 350 milioni di ricavi al 2023 e 450 milioni al 2026.