di Sergio Governale
In attesa dell’imminente accordo vincolante con cui Lufthansa acquisirà una quota di minoranza di ITA Airways (si veda altro articolo di BeBeez). la compagnia tedesca vende alla società di investimento paneuropea Aurelius Group la sua controllata di catering LSG Group per continuare a concentrarsi sul core business del trasporto aereo (si veda qui il comunicato stampa di Lufthansa e qui quello di Aurelius). La cessione include le società che si occupano di vendita al dettaglio a bordo, Retail inMotion, con sede in Europa (Irlanda e Germania), e SCIS Air Security Services, con base negli Stati Uniti. Il controvalore dell’operazione, il cui closing dovrebbe avvenire entro il terzo trimestre di quest’anno, non è stato comunicato, ma secondo gli esperti intervistati dal quotidiano Handelsblatt il valore dell’azienda, che impiega 19mila persone e fattura circa 2 miliardi di dollari all’anno, si aggira tra 500 milioni e 1 miliardo di dollari.
Nel 2019 Lufthansa aveva venduto una prima parte del gruppo LSG alla svizzera Gategroup, in particolare il ramo europeo della sua attività di ristorazione riunito sotto LSG Sky Chefs (attivo in Italia, Germania, Svizzera, Paesi Bassi, Belgio e Spagna), che rappresentava un terzo del fatturato totale della controllata e contava 7.500 dipendenti.
L’accordo consentirà sia a Lufthansa sia a LSG Group di concentrarsi sulle loro attività principali in futuro. Mentre Lufthansa si focalizzerà su fattori chiave come le dimensioni, il posizionamento di mercato e ovviamente i profitti, il LSG Group si dedicherà a mettere in atto la sua strategia a tre pilastri (ristorazione aerea, vendita al dettaglio a bordo e commercio alimentare), al fine di sfruttare le opportunità di crescita e guidare il mercato nell’innovazione, con il supporto del suo nuovo proprietario. La cessione del segmento della ristorazione “ci consente di concentrarci ancora di più sull’ulteriore miglioramento della redditività e del rendimento del capitale del core business del gruppo Lufthansa”, ha spiegato infatti il direttore finanziario del colosso tedesco Remco Steenbergen, lasciando ipotizzare la vendita di ulteriori rami ritenuti non più strategici. Nella lista delle possibili cessioni compaiono anche la divisione di manutenzione Technick e Airplus, specializzata nel business travel. Dal 2022 le prospettive stanno migliorando, con il mercato globale dell’aviazione che sta tornando ai livelli pre-pandemia, già raggiunti nell’area nordamericana. “In qualità di clienti, le nostre compagnie aeree non vedono l’ora di continuare la partnership con Lsg Group dopo la vendita”, ha aggiunto il manager.
LSG Group, anche attraverso le sue 36 joint venture presenti in tutto il mondo, è attivo in 49 Paesi e serve ai suoi clienti circa 275 milioni di pasti all’anno. Gestisce anche i 131 centri di assistenza clienti Lsg Sky Chefs nelle Americhe, nei mercati emergenti e nelle regioni dell’Asia-Pacifico.
Intanto è questione di giorni, se non addirittura di ore, per la firma dell’accordo vincolante tra il ministero dell’Economia e Lufthansa per l’acquisizione di una quota compresa tra il 20 e il 40% di ITA Airways da parte del vettore aereo tedesco, con il closing previsto in estate (si veda altro articolo di BeBeez). C’è tempo comunque fino alla settimana prossima, dal momento che le trattative in esclusiva scadono lunedì 24 aprile.
Il prezzo finale dovrebbe oscillare intorno ai 200 milioni di euro, una cifra più bassa rispetto a quanto ipotizzato all’inizio di febbraio, quando si era parlato di 200-250 milioni di euro per il 40% della compagnia italiana da corrispondere attraverso un aumento di capitale riservato e ancora meno rispetto ai 250-300 milioni previsti a inizio anno (si veda altro articolo di BeBeez).
Ma i numeri del 2022 di ITA Airways sono in contrazione, con una perdita netta quantificata in circa 486 milioni di euro, su cui ha pesato la congiuntura negativa per oltre 280 milioni di euro con maggiori costi del carburante (si veda qui il comunicato stampa). Per questo motivo l’amministratore delegato di Lufthansa Carsten Spohr ha lasciato intendere che “nel 2022 ITA ha perso molti soldi e questo deve riflettersi anche nella valutazione del vettore italiano”.
A fronte di un minor prezzo il ministero dell’Economia, proprietario del 100% della compagnia italiana (che avrebbe chiesto non meno di 300 milioni), avrebbe proposto una partecipazione iniziale inferiore al 40%, dal momento che nella lettera d’intenti firmata alla fine di gennaio tra il Tesoro e Lufthansa la quota di ITA Airways in vendita è indicata in una forchetta tra il 20 e il 40%. Facendo leva anche sul fatto che uno degli asset più importanti di ITA è lo storico marchio Alitalia che il gruppo tedesco potrebbe sfruttare in futuro.
La vendita di LSG Group per una cifra ben superiore a quella dell’acquisizione della minoranza di ITA Airways potrebbe ora indurre Lufthansa ad accettare il pagamento di un importo più elevato e vicino a quanto preventivato dal ministero dell’Economia.
A fine marzo il consiglio di amministrazione di ITA Airways ha approvato il piano industriale già condiviso con Lufthansa (si veda qui il comunicato stampa) in occasione dell’incontro a Roma tra il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, Spohr e il presidente di ITA Airways Antonino Turicchi. Il dicastero di Via Venti Settembre si è limitato a dire che “nel corso del positivo colloquio è stato illustrato il piano industriale condiviso che determinerà in termini di flotta, network e obiettivi strategici lo sviluppo di ITA Airways. Con l’incontro, nel solco del Dpcm”, pubblicato nella prima Gazzetta Ufficiale del 2023 e che regola la cessione della compagnia aerea di Stato (si veda altro articolo di BeBeez), “si compie un ulteriore progresso nella direzione della partnership industriale tra i due vettori” (si veda qui il comunicato stampa).
Tra i punti salienti del piano industriale di ITA Airways 2023-2027, che dovrebbe essere presentato ufficialmente il giorno della firma dell’accordo vincolante, ci sarebbero una serie di misure pensate per migliorare la redditività. Per esempio, verranno valorizzate le tratte a lungo raggio e sarà anche potenziata la flotta da 74 a 98 velivoli (93 a fine anno), di cui il 25% a lungo raggio e un target di velivoli di nuova generazione dell’80% al 2025, con il necessario rafforzamento dell’organico. Previsto il raggiungimento del break-even entro il 2025, con il 2026 contrassegnato come primo anno in utile, con Lufthansa che avrà facoltà di esercitare l’opzione call per rilevare il controllo fino al 100% della compagnia aerea. Ricordiamo che Lufthansa ha intenzione di spendere 2,5 miliardi di euro entro il 2025 per migliorare l’esperienza del cliente e di prendere in consegna più di 200 nuovi aeromobili a corto e lungo raggio entro il 2030.
Due giorni fa, a margine dell’inaugurazione del nuovo Molo B dell’area d’imbarco A presso il Terminal 1 dell’aeroporto Leonardo da Vinci di Fiumicino, l’amministratore delegato di ITA Airways Fabio Lazzerini ha spiegato che “il primo trimestre di quest’anno sta ripagando gli sforzi fatti l’anno scorso. Siamo ancora in preconsuntivo, ma chiuderemo con il 18% in più di cassa rispetto al nostro budget”. Parlando delle risorse in cassa per oltre 400 milioni al 31 marzo, il manager ha assicurato che per tale motivo “non è necessario” il terzo e ultimo aumento di capitale di 250 milioni da parte del ministero dell’Economia. Precisando che “i rapporti con Lufthansa sono buoni e quotidiani. C’è il focus sul prezzo, ma di questo se ne occupa il ministero”.
La compagnia italiana ha chiuso il 2022 con 1,576 miliardi di euro, di cui 1,272 miliardi derivanti dal business del traffico passeggeri, un ebitda negativo per 338 milioni, una cassa pari a 418 milioni e un patrimonio netto di 524 milioni.